Che cos'è davvero la crosta lattea?

La tradizione popolare vuole che la crosta lattea dipenda, come suggerisce il nome stesso, dall'alimentazione esclusivamente a base di latte del bambino. Niente di più sbagliato, le cause della crosta lattea sono ben diverse, e i rimedi per facilitarne la scomparsa altrettanto semplici.

Molte delle credenze popolari di un tempo sono riuscite a portarsi avanti fino ai giorni nostri, così che, anche sulla gravidanza e la maternità, resistono ancora adesso falsi miti e leggende tipiche della tradizione: è il caso, ad esempio, della crosta lattea, così chiamata perché un tempo ritenuta collegata all’allattamento, con il quale, invece, non ha alcuna attinenza diretta.

La crosta lattea è infatti una forma di dermatite seborroica che interessa la pelle del neonato, manifesta soprattutto su testa e sopracciglia del piccolo, ma che talvolta può presentarsi anche in altre parti del corpo; compare solitamente attorno alle prime settimane di vita (ecco perché è stata in passato associata, erroneamente, all’alimentazione del bambino), e può permanere fino al quarto o quinto mese, benché generalmente inizi a risolversi spontaneamente attorno al terzo mese.

Si presenta come una desquamazione untuosa, dal colore grigio/giallastro, con squame ben aderenti alla pelle del bambino soprattutto su capo, sopracciglia, fronte, naso e retro delle orecchie, dovute a un’eccessiva secrezione delle ghiandole sebacee che causa prurito.

Solo in rari casi il pediatra può prescrivere trattamenti farmacologici o terapie mediche perché, come detto, la crosta lattea tende a scomparire naturalmente, trattandosi di una condizione assolutamente benigna che, a prescindere dal “problema” estetico, non causa alcun disturbo al piccolo.

Cause e rimedi naturali alla crosta lattea

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Fonte: Web

Solitamente la crosta lattea è una condizione idiopatica, ovvero non legata ad alcuna causa specifica, ma talvolta essa può rappresentare uno dei primi segnali della dermatite atopica.

La correlazione con l’alimentazione è stata ipotizzata dato che il disturbo si manifesta nei primi mesi di vita, dando adito perciò alla credenza secondo cui la pelle dei neonati si comportava in maniera anomala per via della loro alimentazione esclusivamente a base di latte. I pediatri hanno invece individuato altri fattori possibili nel passaggio di ormoni dalla mamma al bambino, dato che anche dopo la nascita permangono nel sangue del neonato alterandone l’equilibrio ormonale, o nella presenza di un fungo sulla cute (il Pityrosporum orbicolare) o di un errato processo di rigenerazione della pelle. In ogni caso, la crosta lattea non è contagiosa, e dal punto di vista strettamente medico non è affatto necessario rimuoverla.

Tuttavia, per ragioni di estetica o per evitare che il bambino ne sia infastidito, è possibile ricorrere ad alcuni semplici rimedi naturali per asportare le squame. Si possono, ad esempio, applicare oli vegetali, come l’olio di mandorle dolci, di riso o di borragine, ma anche quello di oliva dalle proprietà nutrienti, sulla parte di cute interessata dalla crosta lattea.

Può anche essere utile aggiungere all’olio un infuso a base di camomilla, oppure qualche goccia di olio di calendula, i quali rendono l’emulsione più lenitiva. In generale è consigliabile lavare i capelli (nel caso di crosta lattea sul capo) ogni 2 o 3 giorni con detergenti a base oleosa arricchiti da sostanze emollienti, dopodiché passare sulla cute un batuffolo di cotone imbevuto da uno degli oli vegetali indicati, così da sciogliere il sebo e ammorbidire le squame. In commercio si trovano dei pettinini appositi, con denti arrotondati, ideali per facilitare la rimozione delle squame, mentre non bisogna assolutamente grattare le squame con un pettine da adulti o con le dita, perché la cute del bambino potrebbe irritarsi.

Crosta lattea nei bambini più grandi

crosta lattea
Fonte: Web

La crosta lattea non è comunque un disturbo esclusivamente dell’età infantile; può comparire infatti anche su bambini più grandicelli, seppur con minor frequenza rispetto ad altri disturbi della pelle.

Benché generalmente sparisca nei primi mesi di vita, quando il sebo regolarizza la propria produzione e la pelle inizia a rigenerarsi in modo corretto, alcuni bambini affetti da crosta lattea possono sviluppare il disturbo nuovamente durante la crescita, mentre in altri essa si presenta per la prima volta dopo i quattro anni. Un periodo particolarmente delicato per la possibile comparsa della crosta lattea è l’adolescenza, nel quale la dermatite seborroica si può eventualmente combattere con shampoo a base di solfuro di selenio, zolfo o acido salicilico.

Va ricordato, in ultimo, che la crosta lattea è un fenomeno del tutto naturale che non attiene affatto alle condizioni igieniche del bambino, perciò nessun genitore deve sentirsi in colpa o vergognarsi, dato che il disturbo è assolutamente indipendente dalle cure igieniche date al piccolo.

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