“Attempatissima”, “primipara attempata” ecc…Sono tutti termini ormai obsoleti (e poco carini) che definiscono una donna incinta sopra i 40 anni e che ora più che mai andrebbero aboliti. Soprattutto perché i tempi sono cambiati e ora moltissime donne partoriscono il loro primo figlio dopo questa fatidica soglia dei 40 anni.

Secondo i Centers for Disease Control degli Stati Uniti, il tasso di prime nascite tra le persone di età compresa tra i 35 e i 39 anni è aumentato in quasi tutti gli stati del Paese tra il 2002 e il 2012. E non è tutto. Il numero di madri di età compresa tra i 40 ei 44 anni è aumentato del 60% in molti Stati. Questo anche a causa della maggiore disponibilità economica dei genitori non più giovanissimi.

Francesca Scala, professoressa di scienze politiche presso l’Università di Ottawa in Canada, ha espresso chiaramente il suo parere a riguardo. Scala ha infatti dichiarato che, sebbene il numero di donne in dolce attesa sopra i 35 anni sia tuttora in aumento, inspiegabilmente nulla è cambiato nel modo in cui i documenti ufficiali si riferiscono a questo gruppo di genitrici.

Benché si conoscano e non si neghino i rischi associati a una gravidanza dopo i 35 anni, Scala ha affermato che “il nostro obiettivo come scienziati sociali non è sfidare le statistiche sui rischi biomedici, ma vedere se e come queste madri non più giovanissime possano risentire di questa terminologia antiquata”.

“Invece di affidare alle donne l’onere di seguire il loro ‘orologio biologico‘, vorrei vedere più discussioni su come le istituzioni possano sostenere queste donne nel loro cammino verso la maternità”, ha continuato la dottoressa. Quindi, piuttosto che additarle come “madri anziane”, la società dovrebbe attivarsi e fornire a tutti i genitori asili nido più accessibili e sostegni economici a chi ne ha bisogno. Un passo importante, sul quale c’è ancora molto da lavorare.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!