Una controversa ricerca portata avanti dagli studiosi Robert Trivers e Dan Willard (e approfondita dello psicologo dell’evoluzione Satoshi Kanazawa) i genitori di bell’aspetto sembrerebbero più inclini a fare figlie femmine.

Lo studio in questione è stato condotto su un campione di 17 mila bambini di 7 anni nati negli anni Cinquanta. I loro insegnanti hanno dato loro un punteggio di bellezza (da 1 a 5). I bambini sono stati seguiti fino all’età adulta, fino al momento in cui sono diventati loro stessi genitori. Si è constatato che i bambini allora considerati più belli avevano avuto più figlie femmine che figli maschi.

Lo scetticismo degli studiosi

Questa tesi è stata accolta con scetticismo da molti scienziati, che ne hanno messo in dubbio la fondatezza.

Oltre al fatto che è difficile quantificare la bellezza, trattandosi di un dato molto soggettivo, lo studioso Ian Rickard ha scritto sul Journal of Evolutionary Psychology che l’ipotesi originale di Trivers-Willard non tiene conto dei fattori ambientali. Ignora, quindi, l’influenza della varianza genetica generata dall’unione di individui appartenenti a famiglie (o anche etnie) differenti. Inoltre, ha affermato Rickard, “la tendenza genetica di tutti gli individui all’interno delle popolazioni di uccelli e mammiferi a produrre una prole maschio con la stessa probabilità l’uno dell’altro è ben consolidata”.

Altrettanto scettico è Andrew Gelman, professore di statistica presso la Columbia University. Secondo Gelman, “Kanazawa ha portato alla luce una questione interessante e nulla esclude che i suoi risultati possano essere attendibili. Tuttavia questi ultimi potrebbero anche essere semplicemente casuali. Sono stati infatti estrapolati da uno studio condotto su un campione ridotto di persone e, quindi, statisticamente non confermato”.

Secondo il matematico ed economista Steven Landsburg, inoltre, la ricerca ha interessato un campione di circa 3000 donne, sempre valutate da 1 a 5 in termini di attrattiva. Di queste donne, circa 350 erano state valutate 5, e in effetti avevano avuto più figlie femmine. Si tratta però di “un campione piuttosto piccolo. Abbastanza piccolo da poter affermare che vi sia il 5% di possibilità che il risultato sia solo un ‘colpo di fortuna’ statistico”. E ha aggiunto: “peggio ancora, quelle donne classificate 4 (“attraenti” anziché “molto attraenti”) avevano una grande preponderanza di figli maschi”. Sembra inverosimile, quindi, che il semplice passaggio dal livello 4 al livello 5 possa aver generato un cambiamento così drastico.

Come già affermato, inoltre, la bellezza è una condizione del tutto soggettiva, condizionata da “canoni” che non sono immutabili nel tempo e che anzi sono sempre cambiati molto.

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