L’infertilità maschile è rimasta invariata nel tempo? A quanto pare no. Stando a uno studio pubblicato nel settembre 2017 su Human Reproduction Update, la concentrazione e la qualità dello sperma sarebbe in picchiata, un po’ come accade nel romanzo distopico di Margaret Atwood Il racconto dell’ancella.

Lo studio è in realtà statistico e racchiude a sua volta più studi effettuati tra il 1981 e il 2013 a partire da esami e raccolta di sperma su uomini tra il 1973 e il 2011: secondo i dati raccolti, la conta spermatica sarebbe calata complessivamente del 59,3% in meno di 40 anni. La questione appare essere progressiva nel tempo, ma quali possono esserne la causa? In breve e in generale: la modernità. Più in dettaglio, potete leggere qui alcune tra le varie cause.

1. Prodotti per la casa e infertilità maschile

Infertilità maschile
Fonte: Pixabay

Sull’American Journal of Epidemiology è stato pubblicato uno studio che indica come prodotti per la casa o creme abbronzanti possano portare all’infertilità maschile. In pratica, si sospettava che i filtri Uv e altre sostanze che fungono da interferenti endocrini potessero avere un ruolo in relazione a un’attività ormonale, attività estrogenica e antiandrogenica. Per questo è stato condotto un test per un anno, che ha mostrato la dilatazione dei tempi per le coppie coinvolte di giungere al concepimento: tutta colpa di queste sostanze e dell’uso quotidiano che se ne fa.

2. Inquinamento

Come nel succitato Il racconto dell’ancella, è l’inquinamento un’altra notevole causa di infertilità maschile. Per lo più colpa di plastica, polveri sottili e altri elementi tossici di uso quotidiano (come i pesticidi). RivistaNatura cita il medico specialista in Ginecologia e Ostetricia Luca Mencaglia e le sue parole nel corso del Primo Congresso Nazionale sulla Procreazione Medicalmente Assistita che si è tenuto qualche mese fa:

Alcuni ambienti particolarmente sottoposti a inquinanti, come l’area di Pescia, dove sono presenti strutture che fanno uso di concimi e fertilizzanti, possono mettere a rischio la fertilità maschile. Qui è stato riscontrato che gli uomini hanno seri problemi legati alla fertilità.

3. Caffeina

Infertilità maschile
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Qui va fatto un discorso a parte. Prima del 2017 si riteneva che la caffeina fosse un inibitore della fertilità maschile. E c’erano anche diversi studi che sembravano affermarlo. Ma l’anno scorso la tendenza si è ribaltata e la Società Italiana di Andrologia ha rimarcato come il caffè e quindi la caffeina facciano parte della dieta mediterranea che fa benissimo alla fertilità maschile. Secondo quanto riporta l’Ansa, dalle parole del presidente SIA Alessandro Palmieri

la dieta mediterranea aumenta infatti dal 72 al 95% la quota di spermatozoi sani.

Però, ecco, Palmieri parla di qualche caffè, tre al giorno o meno sarebbe l’ideale. L’esagerazione non è mai consigliabile con nessuna sostanza e non è solo una questione di conta degli spermatozoi.

4. Onde elettromagnetiche

Smartphone sempre in tasca e wi-fi possono essere ulteriori cause di infertilità maschile. Lo dice un articolo di Environment International del 2014, che parla di uno studio che è voluto risalire al decremento del 14% nella fertilità maschile dei Paesi occidentali. Così si è pensato ancora una volta a qualcosa di uso comune e quotidiano: lo smartphone in primis – ma in realtà l’oggetto smartphone può danneggiare la fertilità per via delle onde elettromagnetiche – tanto che per l’esperimento sono stati usati diversi modelli di device. L’esposizione ai telefoni cellulari è stata associata a ridotta mobilità spermatica e vitalità.

5. Junk food

Infertilità maschile
Fonte: Pixabay

Il Daily Mail racconta come i medici di Harvard e l’University of Murcia abbiano studiato nel 2011 la connessione tra junk food e infertilità maschile. Come dicevamo prima: la dieta mediterranea può aiutare a diventare papà. E dieta mediterranea è sinonimo di mangiare sano. Nello studio americano è stato analizzato lo sperma di uomini tra i 18 e i 22 anni divisi in due gruppi: il primo era solito consumare grassi cattivi, il secondo conduceva un’alimentazione sana. I test hanno indicato chiaramente come quest’ultimo gruppo di uomini avesse degli spermatozoi più forti e capaci di sopravvivere al lungo viaggio verso l’ovulo.

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