Alcune donne, durante la gravidanza, scelgono di continuare a lavorare fino a pochissimo tempo prima del parto, per poi godere del congedo parentale subito dopo la nascita del figlio; per alcune, però, e purché sussistano determinate condizioni specifiche, è possibile anche anticipare il momento della messa in maternità.

Naturalmente, va da sé, la possibilità di usufruire della maternità anticipata (altrimenti detta interdizione anticipata maternità) non è a discrezionalità della gestante, ma dovrebbe essere una soluzione interpretata in maniera restrittiva, laddove, come abbiamo detto poc’anzi, esistano situazioni particolari che ne richiedano la concessione. Cerchiamo di avere un quadro più chiaro.

Cosa si intende per maternità anticipata

maternità anticipata
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La maternità anticipata precede il congedo obbligatorio per maternità, che ha durata di cinque mesi, e il congedo parentale, e può essere richiesto dalla gestante nei primi sette mesi di gravidanza in alcuni casi particolari. È una situazione ovviamente riconosciuta dalla legge (negli articoli 16 e 17 del D. Lgs. 151/2001 – Testo Unico maternità/paternità), ed è disposta dal Servizio ispezione della Direzione provinciale del lavoro (DPL) competente, in base alla residenza abituale della lavoratrice.

La maternità anticipata spetta di diritto a tutte le lavoratrici dipendenti, incluse le lavoratrici agricole e domestiche. Nel dettaglio, ne godono le lavoratrici a tempo indeterminato e determinato del settore pubblico e del settore privato, le lavoratrici che svolgono lavori occasionali, chi è assunta con un contratto a progetto o contratti ad esso equiparati, le associate in partecipazione e le libere professioniste che versano i propri contributi alla gestione separata INPS (in quest’ultima fattispecie, tuttavia, le motivazioni che possono spingere a concedere la maternità anticipata riguardano solamente il caso di una condizione pregiudizievole al normale prosieguo della gravidanza).

Diversamente dal congedo di maternità obbligatorio, poi, la maternità anticipata non spetta in caso di fine o risoluzione del contratto, o disoccupazione, qualora sia stata concessa per motivi legati all’ambiente di lavoro o alle mansioni svolte. Nel caso, però, in cui particolare problematiche di salute che potrebbero compromettere lo sviluppo della gravidanza siano già state individuate e riconosciute, può essere riconosciuta la maternità anticipata se si trova lavoro. Ma allora quali sono le condizioni per cui può essere accordata la maternità anticipata?

Maternità anticipata per lavoro a rischio o gravidanza a rischio

maternità anticipata per gravidanza a rischio
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Per ottenere la maternità anticipata si devono presentare alcune di queste condizioni nei primi sette mesi di gravidanza:

  • Avere una gravidanza giudicata a rischio, ovvero gravi complicanze della gravidanza oppure preesistenti forme morbose che possono aggravarsi con la gestazione.
  • Avere un lavoro considerato a rischio, ossia le cui condizioni possano rivelarsi pregiudizievoli per la salute della gestante o del feto.
  • Laddove possibile, la lavoratrice che svolge lavori a rischio, come quelli che prevedono trasporto o sollevamento di pesi, può essere trasferita ad altre mansioni consone al suo stato.

Per quanto riguarda il caso di una maternità a rischio, la richiesta di maternità anticipata deve essere presentata alla propria ASL, assieme a un certificato medico che comprovi la gravidanza e le seguenti condizioni di rischio preesistenti alla gravidanza stessa; la richiesta è certificata con una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà resa dalla lavoratrice; è invece il Servizio Ispezione del Lavoro della Direzione Territoriale del Lavoro a occuparsi delle fattispecie riguardanti il lavoro a rischio, e l’istanza, in questo caso, può essere proposta sia dalla lavoratrice che dal datore di lavoro, ovviamente sempre avvalorato dal certificato del ginecologo.

Val la pena sottolineare che, qualora a formulare il certificato non sia un ginecologo ASL ma un ginecologo privato non accreditato dal Servizio Sanitario Nazionale, la gestante sarà sottoposta ad accertamento sanitario presso una struttura pubblica.

Non c’è, comunque, un passaggio automatico fra maternità anticipata e maternità obbligatoria, perciò per avere la seconda occorre fare richiesta entro il settimo mese.

Trattamento economico in maternità anticipata

maternità anticipata
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Le lavoratrici dipendenti in maternità anticipata percepiscono la stessa retribuzione di quelle in maternità obbligatoria, corrispondente all’80% delle retribuzione media giornaliera dell’ultima busta paga. Spetta inoltre una quota che viene lasciata in disparte per TFR e per le ferie, a carico del datore di lavoro, e si maturano comunque anzianità e contributi versati (a carico dell’INPS). Le libere professioniste o le parasubordinate percepiscono invece l’80% di 1/365 del reddito annuo, derivante da un’attività di collaborazione continuativa e coordinata o libero professionale.

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