Mola vescicolare, che cos'è, sintomi e cause
La mola vescicolare non è altro che un concepimento anomalo che, nelle prime fasi di gravidanza, provoca perdite di sangue. Ecco quali sono le cause.
La mola vescicolare non è altro che un concepimento anomalo che, nelle prime fasi di gravidanza, provoca perdite di sangue. Ecco quali sono le cause.
La mola vescicolare, anche chiamata “mola idatiforme”, consiste in una patologia tipica della gravidanza che prevede l’alterazione dei villi coriali. Questi, trasformandosi in vescicole, cioè cisti, non permettono gli scambi materno-fetali pur conservando caratteristiche infiltrative ed endocrine.
Così i tessuti molari, come fossero trofoblasto normale (ovvero il tessuto che dà origine alla parte fetale della placenta), continuano a produrre la gonadotropina corionica, cioè l’ormone base della gravidanza.
La trasformazione in cisti avviene generalmente durante il secondo mese di gravidanza e può presentarsi in maniera completa o in maniera parziale. Se completa, il processo riguarda tutti i villi, mentre se parziale, riguarda una proliferazione focale che si affianca ad alcuni villi normali.
Proprio a causa di impossibili scambi con l’organismo materno, una mola vescicolare completa porta alla morte il feto. La gravidanza procede solo in rari casi, si parla del 2%, e cioè quando la mola vescicolare si presenta parzialmente.
Nonostante l’embrione muoia, in caso di mola vescicolare completa, il tessuto molare sopravvive ed amplifica le sue proprietà endocrine e infiltrative.
In altre parole, una mola vescicolare è una massa di tessuto formatasi nell’utero materno che non sarà mai un bambino. Questo concepimento anomalo viene curato chirurgicamente e produce, spesso, del sanguinamento nelle prime fasi di gravidanza.
La mola vescicolare colpisce in genere le donne dai trentacinque ai quarant’anni: di seguito i sintomi più comuni per imparare a riconoscerla.
Quando si ha a che fare con essa, è possibile riscontrare copiose perdite di sangue dai genitali soprattutto intorno alla decima settimana di gravidanza. Le perdite possono cambiare colore e densità, dal rosso al marroncino, con coaguli di sangue o gruppi di vescicole. Questo sintomo permette immediatamente di identificare il problema a monte, non solo per quanto riguarda la mola vescicolare ma anche per quanto riguarda diversi altri problemi legati alla salute dei genitali.
Non è detto che le perdite di sangue siano accompagnate da dolore, a volte toccano il basso ventre quasi come quando si è in fase mestruale.
La mola potrebbe anche essere accompagnata da iperemesi, cioè nausea e vomito, o preeclampsia precoce, che si manifesta con una pressione arteriosa a 140 di massima e 90 di minima e con la presenza di proteine nelle urine che superano i 290 mg/l, però solo se si trova nella cavità uterina dopo il quinto mese di gravidanza.
La formazione della mola vescicolare è prodotta da un concepimento anomalo che può avvenire quando lo spermatozoo feconda un ovulo vuoto, cioè che non ha in sé alcun materiale genetico, o al contrario quando due spermatozoi fecondano un ovulo normale, avendo però così troppo materiale genetico.
Il modo per procedere allo svuotamento dell’utero, necessario dopo aver scoperto di avere una mola vescicolare, è lo svuotamento strumentale. Come funziona? Il medico applica dei cilindri di laminaria nel canale cervicale e, nello stesso momento, dispensa un ormone che incita alla contrazione uterina, cioè l‘ossitocina.
Una volta espulso il tessuto della mola vescicolare, le perdite di sangue si fanno sempre più ridotte fino a scomparire del tutto da lì a pochi giorni. Vanno via così anche le cisti e l’utero procede col suo naturale processo di involuzione. Allo stesso modo anche la gonadotropina corionica, che come detto prima è l’ormone base della gravidanza, scompare dal sangue e dalle urine.
È necessario fare spesso dei controlli per essere sicuri della totale guarigione dalla mola vescicolare, anche dopo averla espulsa.
La mola vescicolare può causare mortalità: il dato sconcertante si aggira al momento attorno al 5% dei casi. La bassa percentuale non comprende però le varie complicazioni che possono esserci. Tra le più temibili rientra sicuramente quella del corionepitelioma, un tumore maligno dell’utero (localizzato alle ovaie o alle tube) che può avere sia origine gravidica che non gravidica. In ogni caso, il tumore compare a causa di mola vescicolare con una densità variabile dall’1 al 10% dei casi.
Redattrice freelance, travel storyteller, curvy girl. Vogue è il mio pane quotidiano.
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