Il Caso del Neonato Nutrito Solo con Latte di Mandorla: Ecco Cos'è Successo

In Spagna, un bimbo di 11 mesi si è ammalato di scorbuto dopo essere stato nutrito sin dai primissimi mesi di vita esclusivamente con latte di mandorle: ecco il caso pubblicato dai medici su una rivista scientifica.

Un neonato di 11 mesi nutrito sin dai primissimi mesi di vita solo ed esclusivamente con latte in polvere a base di mandorla si è ammalato di scorbuto, patologia dovuta principalmente alla carenza di vitamina C, di cui il latte di mandorla è privo. È quanto accaduto a un bimbo spagnolo: la notizia è stata riportata dalle principali agenzie di stampa e testate nazionali e internazionali nonché da pubblicazioni scientifiche.

Tutto è iniziato con una forte irritabilità del piccolo accompagnata da una continua perdita di peso e da lamenti e lacrime ogni volta che qualcuno cercava di toccargli le gambine. In grado di stare seduto da solo da quando aveva 7 mesi, il bimbo aveva iniziato a mostrare instabilità e incapacità di camminare. I genitori hanno così deciso di portarlo dal medico e, dopo alcuni test, gli specialisti hanno stabilito che il neonato mostrava una perdita di tessuto osseo, fratture del femore e livelli molto bassi di vitamina C. Diagnosi conseguente: scorbuto, patologia conosciuta anche come “malattia dei marinai”. Una malattia ormai molto rara, potenzialmente fatale e pressoché dimenticata, quanto meno nei Paesi cosiddetti sviluppati nei quali si registra occasionalmente in persone anziane male alimentate, in alcolisti o in bimbi nutriti con diete non variegate, riferisce la rivista Pediatrics, che è poi quella su cui sono state pubblicate le evidenze del caso spagnolo. La vitamina C è fondamentale al corpo umano per la produzione di collagene, proteina importantissima per la salute di tessuti quali cartilagini, ossa, pelle e denti.

Bisogna inoltre tener conto che, sempre secondo gli esperti, i neonati hanno bisogno di circa 50-60 mg di vitamina C al giorno, quantitativo normalmente assorbito dal latte materno, ma presente pure nel classico latte in polvere e in frutta e verdura. Ma il bebè spagnolo non era mai stato nutrito con nessuno di questi alimenti: la madre, riporta Adnkronos, ha riferito che il bambino – nato a termine e vaccinato secondo le linee guida spagnole – era stato inizialmente nutrito con latte vaccino in polvere, ma che dall’età di due mesi e mezzo, a causa di una reazione cutanea, la dieta era stata modificata su raccomandazione del pediatra.

Provando e riprovando, pareva che l’unico alimento in grado di non dare problemi al piccolo fosse una bevanda a base di latte e farina di mandorla, sesamo in polvere e cereali. Bevanda però priva di alcune vitamine fondamentali, in primis la vitamina C. Ragion per cui dopo la diagnosi il bimbo è stato trattato con integratori orali di vitamine C (300 mg al giorno) e D ed è stato alimentato con latte, cereali, carne, frutta e verdura.

Dopo alcuni mesi i sintomi sono migliorati, i livelli di vitamina C si sono normalizzati e il bimbo ha cominciato a camminare.

Questo caso presenta lo scorbuto come nuova e grave complicazione di un uso improprio delle bevande a base di mandorla nel primo anno di vita – hanno scritto i ricercatori dell’Ospedale Universitario La Fe y Politecnico di Valencia nella relazione relativa al caso – Pediatri e genitori devono essere consapevoli che le bevande a base di piante non sono un alimento completo e non possono sostituire l’allattamento o il latte in polvere.

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