"Non sono il genitore 1, sono la mamma" la protesta di una donna contagia i genitori

Barbara è una mamma che non ci sta a firmare i moduli di iscrizione dei suoi figli come "genitore1". Lei è una mamma, ci lavora ogni giorno, e rivendica la sua posizione con una foto che ha fatto il giro del web.

Dal 14 febbraio, le famiglie milanesi che iscrivono i figli alla scuola dell’infanzia devono firmare sotto la dicitura “genitore” e non più “mamma” o “papà”.
Questa decisione è stata presa mesi fa dalla giunta del sindaco Pisapia, per rispetto delle unioni civili.

Barbara Bianchi però è una mamma che non ci sta.
Nessun genitore 1 o 2. Lei vuole essere ancora “mamma”. Su Facebook è diventata virale in pochissimo tempo la foto della sua firma su un modulo d’iscrizione, dove la donna ha cancellato la dicitura “genitore1”, sostituendola con da “mamma”.
“Io sono la mamma non il genitore uno. Capito sindaco #Pisapia?” ha scritto Barbara, il cui post è stato ripreso e condiviso da decine di pagine Facebook e centinaia di utenti.

(foto:Web)
(foto:Web)

“Pensavo di raccogliere solo un po’ di mi piace dei soliti amici,cosa ho provato? Un grande fastidio. Prima ho cancellato quel ‘genitore 1’, poi ho scritto mamma e scattato la foto”.

Una protesta social contro la scelta del Comune di Milano. Una questione burocratica che però trova malcontenti molti cittadini, indignati dall’arroganza di questa nuova legge.
Non è una questione politica, come dimostrano le condivisioni della foto di Barbara, è solo una questione di rispetto.
Barbara, 40 anni, è mamma di due gemelli di otto anni che accudisce da sola dopo la fine del suo matrimonio. Per questo ci tiene al ruolo di mamma e non solo di genitore. Perchè lei è una mamma doc, una che sta combattendo da sola la quotidianità per donare il meglio ai suoi bambini, e ci tiene a sottolinearlo.
Barbara difende il suo essere mamma, non è omofoba e non critica le unioni civili.
C’è posto per tutti, ma non è giusto togliere il piacere e l’onore di essere riconosciuti come mamma (e papà).

Sono le prime parole che impariamo, le parole più belle del mondo.

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