Le donne in gravidanza amano il loro pancione: lo coccolano, lo accarezza, gli parlano, perché sanno (e sentono, dati certi calci di inaspettata potenza e di stupefacente precisione proprio sullo stomaco) che lì dentro c’è il loro bambino.

Essere incinta è un momento particolare della vita, in cui tutto, nausee, mal di schiena, gambe gonfie e altri disagi a parte, pare più bello, in cui il corpo accoglie questa nuova vita e l’aiuta a formarsi per nove mesi.

Ma alla conclusione del nono mese arriva il fatidico e temuto momento del parto.

Il parto è una di quelle cose su cui circolano storie leggendarie, dicerie che si tramandano sottobanco, per cui forse una donna che deve partorire a breve dovrebbe tapparsi le orecchie e non ascoltare i racconti di amiche che ci sono già passate e del parentado vario.

Anche perché poi il parto è un’esperienza personalissima, che varia da donna a donna: c’è chi è più tranquilla, chi si sente come se stesse per andare sul patibolo e chi non ci vuole pensare.

In ogni caso, esistono alcune (simpatiche) cose che solo dopo aver partorito si possono capire meglio.

Ecco quali:

1. Sulla gravidanza

Fonte: web
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Quando sei incinta è scientificamente provato che non esiste un cuscino che sia abbastanza comodo per sorreggere te e il tuo pancione: questo porta a provare posizioni quantomai bizzarre per avere un attimo di riposo, ma il risultato è sempre molto scoraggiante.

Senza contare poi che il cambio tra una posizione e l’altra avviene con l’agilità di un pachiderma.

Vogliamo poi parlare dell’amato pancione?

Pare che tutte le persone, a volte anche sconosciute, ne siano magicamente attratte e non possano fare a meno di toccarlo, senza il tuo permesso, come non riescono a non parlare del tuo corpo, indugiando senza il benché minimo pudore sul seno gonfio, sull’utero e sulla cervice.

Sempre restando sull’argomento pancione, una certa mattina ti alzi dal letto, guardi in terra per cercare le ciabatte e ti rendi conto che non vedi più i piedi (all’addome avevi detto addio qualche settimana prima): ecco, è il momento in cui diventi ufficialmente una balena.

Infine, dedichiamo un attimo a lui (o lei): al bimbo che c’è in grembo, e alla sua splendida capacità di stazionare sulla vescica come se fosse un materasso imbottito di piume.

Questo per te vuol dire solo una cosa: pipì, pipì ogni attimo, anche quando ti scappa uno starnuto.

2. Sul parto

Fonte: web
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Il parto è uno dei momenti più strani, dolorosi e folli (e belli) della vita: dal tuo corpo uscirà un altro essere umano, rosso, urlante e tenerissimo.

Durante il travaglio, le contrazioni ti mandano in uno stato psichedelico nel quale la realtà assume contorni indefiniti: tutto il tuo corpo è proteso a sopportare il dolore, per cui tu non vedi e non senti nient’altro; anzi, chiunque osa parlarti in quel momento potrebbe poi incorrere nella tua ira.

In ogni caso, nemmeno nei tuoi sogni più audaci hai mai immaginato che cosa accade durante il travaglio e il parto; anche l’adorabile ago che ti viene ficcato nella schiena quando fai l’epidurale per limitare i dolori delle contrazioni non ti mette al sicuro da eventi imprevedibili.

Dulcis in fundo: in nessun altro giorno come in quello del parto le tue parte intime saranno viste da così tante persone, ma a te fondamentalmente non ne importa nulla, perché vuoi solo che finisca!

3. Sul dopo parto

Fonte: web
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Il piccolo o la piccola è nato e finalmente lo hai potuto vedere in volto in tutta la sua dolcezza!

Ma per te le avventure non sono finite… in realtà sono solo all’inizio!

Il tuo corpo dopo aver fatto nascere il pargoletto non ha finito: restano sacco, placenta e una serie di diversamente poetici fluidi che tu non vuoi assolutamente vedere.

E poi vogliamo parlare del flaccidume che ti resta attaccato addosso?

E delle notti insonni che si presentano alla tua porta?

Tante seccature… ma tuo figlio è così pacioso, ha degli occhi così belli, ha quattro capelli in testa sparati in aria come se fossero una cresta, ha queste manine e questi piedini così perfetti… ne vale davvero la pena!

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