Ecografia 3D: cos'è, quando farla e a cosa serve
L'ecografia 3D non soddisfa solo la curiosità di vedere il bambino in modo definito; è utile anche dal punto di vista diagnostico, per eventuali anomalie
L'ecografia 3D non soddisfa solo la curiosità di vedere il bambino in modo definito; è utile anche dal punto di vista diagnostico, per eventuali anomalie
Di colore avrà gli occhi? A chi somiglierà? Avrà il naso come quello della mamma o come quello del papà? I futuri genitori hanno nella testa tantissime domande, riguardanti innanzitutto la salute del loro bambino, ma è spontaneo anche chiedersi che viso avrà e come sarà appena nato. Le moderne tecnologie consentono di poter “sbirciare” all’interno della pancia della mamma con l’ecografia 3D, che permette di avere già un’immagine piuttosto precisa e definita del piccolo che si ha in grembo, tridimensionale, a differenza della classica ecografia bidimensionale.
Quest’ultima oggi resta la più diffusa, sia per una questione di costi che a causa della mancanza di attrezzatura adeguata e specifica in tutte le cliniche e ospedali.
Il vantaggio dell’ecografia 3D non riguarda solo il poter soddisfare la curiosità di vedere il proprio bambino in modo tridimensionale, ma ha anche il vantaggio di mostrare in modo più chiaro gli organi interni, così da aiutare in determinate diagnosi e rassicurare la mamma sull’andamento della gravidanza. Permette, infatti, di studiare approfonditamente utero e ovaie, così da identificare patologie ginecologiche endocavitarie come polipi e fibromi, ma anche eventuali anomalie degli arti o della colonna vertebrale.
L’ecografia 3D è sicura e indolore, particolarmente utile per studiare il cuore del bambino, dandone proiezioni precise anche quando la posizione del feto è sfavorevole, cosa che un’ecografia tradizionale non potrebbe fare. Inoltre permette di misurare l’eventuale setto uterino, risparmiando alla donna un esame invasivo come l’isteroscopia.
Al pari di un’ecografia 2D, però, purtroppo anche quella 3D non ha valore nella diagnosi di anomalie cromosomiche; per esempio non esclude la sindrome di Down.
Ha un valore prettamente ludico, invece, lo “scan-for-fun”, ovvero l’ecografia che non ha scopo diagnostico, ma consente solo ai genitori un’osservazione tridimensionale o quadridimensionale del feto per un certo periodo di tempo, per visualizzarne i movimenti e i comportamenti.
Ci si può sottoporre all’ecografia tridimensionale per via transvaginale nelle prime settimane e per via sovrapubica tra il secondo e il terzo trimestre. In ogni caso, può essere scelto tranquillamente qualunque momento della gravidanza, ma è bene sapere che è solo dalla 25esima settimana che il bambino raggiunge la dimensione perfetta per avere una resa visiva ottimale dell’ecografia.
Molte donne optano per la 3D al momento della seconda ecografia, la morfologica.
Seguire lo sviluppo del bambino durante i 9 mesi è un’esperienza emozionante e l’ecografia è un momento di profonda vicinanza, che contribuisce enormemente a stabilire un legame affettivo tra i genitori e la nuova vita che sta per venire al mondo. Diversi studi hanno dimostrato che la visualizzazione del feto in 3D è un modo potente per iniziare precocemente un rapporto on il proprio bambino.
Ne parlava già Donald Winnicott negli anni Cinquanta, quando identificò col termine “attaccamento” quel legame che genitori e feto sviluppano durante la gravidanza, quel coinvolgimento intenso che in un primo momento si pensava potesse riguardare solo la mamma e che invece è stato dimostrato essere presente anche nel papà.
Il legame che si sviluppa prima della nascita influisce anche sullo sviluppo psichico del bambino. E un’esperienza forte come un’immagine tridimensionale o quadridimensionale o addirittura un video, possono contribuire enormemente.
Il costo dell’ecografia in tre dimensioni è abbastanza elevato: tra i 100 e i 200 euro. Anche se sono poche, esistono strutture che offrono il servizio gratuitamente.
Un consiglio utile è bere molta acqua nei giorni precedenti l’esame, per schiarire il liquido amniotico e assicurarsene una quantità sufficiente attorno al bambino. Meglio evitare caffè e bevande contenenti caffeina, che potrebbero provocare un restringimento dei vasi sanguigni della placenta (oltre che causare un ritardo o un’alterazione nello sviluppo fetale).
L’ecografia 4D ha gli stessi vantaggi di quella 3D, ma permette di vedere il feto non solo nelle tre dimensioni, ma anche in movimento e in tempo reale; somiglia quasi a un video in diretta, con sonde volumetriche che catturano dai 25 ai 30 fotogrammi al secondo. Qui il costo sale ulteriormente: dai 200 ai 250 euro.
Giornalista e speaker radiofonica, scrivo tanto e chiacchiero ancora di più. Eterna indecisa e inguaribile romantica, vivo la vita in un precario equilibrio tra pessimismo cosmico e sincero entusiasmo.
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