Il mio bambino/ la mia bambina si masturba: come comportarmi?
È normale provare imbarazzo per la masturbazione infantile, ma è necessario che i genitori superino il proprio disagio: la risposta a una mamma della psicologa Stefania Andreoli.
È normale provare imbarazzo per la masturbazione infantile, ma è necessario che i genitori superino il proprio disagio: la risposta a una mamma della psicologa Stefania Andreoli.
La masturbazione infantile crea spesso molto imbarazzo nei genitori, ma esiste: è giusto che anche i bambini esplorino il proprio corpo, ma forse è anche giusto spiegare loro che non è un’attività che si può svolgere “in pubblico”.
L’argomento è stato oggetto di un episodio in radio di Catteland il 19 gennaio 2022, il contenitore condotto da Alessandro Cattelan, che ogni mercoledì ospita la psicologa e psicoterapeuta Stefania Andreoli. A Cattelan e Andreoli ha telefonato una madre, Chiara, che ha raccontato come il figlio di 3 anni si masturbi spesso, nascondendosi sotto al tavolo, sotto al letto o in altre stanze della casa, ma anche davanti ad altre persone.
L’atto autoerotico durerebbe anche dieci minuti e mette a disagio questa madre, che lo sgrida per questo. Sostanzialmente non c’è da preoccuparsi, secondo quanto spiega Andreoli, ma forse per questo disagio è anche importante indagare su se stessi.
Mi ha colpito che tu dicessi: ‘Ma ha 3 anni’ – ha commentato Andreoli – Secondo te, anagraficamente, quando sarebbe un comportamento più appropriato? Ho perfettamente rispetto per la tua privacy, per cui arriva fino a dove tu te la senti. Ma io non credo che noi stiamo parlando del tuo bambino, che sta facendo una cosa biologicissima. Ti dirò: è perfettamente in linea con l’età, ma ci sono alcuni bambini che iniziano molto prima, per esempio quando iniziano ad avere la posizione eretta da seduti e scoprono che c’è qualcosa in mezzo alle gambe. Lo fanno anche i lattanti di 8, 9, 10 mesi.
Quindi la masturbazione infantile è un processo assolutamente normale anche per quella che alcuni potrebbero considerare un’età straordinariamente precoce. Però qualcosa si può fare: se il bambino esibisce troppo questo suo comportamento, si può far capire con calma che l’azione ha una sua componente privata imprescindibile. Ma, nel caso specifico dell’ascoltatrice che ha posto la comanda ad Andreoli, c’è dell’altro secondo la psicologa.
Però c’è qualcosa di te, che tu dichiari apertamente che ti mette a disagio – ha proseguito Andreoli – È su quello che devi puntare il focus. Di che cosa credi che si tratti? Quando il bambino si nasconde, significa che ha capito che c’è un carattere di privatezza. Quindi o tu glielo hai trasmesso che questo sia una roba privata, o lui l’ha capito. Ma non ti va bene neanche questo. Ti invito a riflettere sul fatto che niente di questa roba qui per te sia ok. Per lui è difficile processare un messaggio chiaro e unilaterale, perché la prima confusa sembreresti tu. Diventa per te, se ne hai voglia, una grande occasione, di andare a capire davvero cosa ti metta in imbarazzo.
Una posizione, quella di mamma Chiara, che non dobbiamo assolutamente giudicare, perché, siamo convinte, i suoi dubbi potrebbero essere quelli di tanti altri genitori e non solo sul tema della masturbazione infantile. Però il consiglio che dà Andreoli lo troviamo utilissimo. A volte i figli ci permettono anche di conoscere meglio noi stessi in quanto persone e non solo loro genitori, per cui è sempre bene interrogarsi. Nessuno è il genitore perfetto, quello che ha tutte le risposte, però possiamo porci tutte le domande del mondo. E, anzi, è fondamentale che lo facciamo.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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