Avere perdite vaginali può essere preoccupante, specialmente quando si perde sangue, anche se non sempre manifestano qualcosa di grave. Quelle che più conosciamo sono le perdite mestruali, precedute solitamente da quelle premestruali, di colore più scuro e consistenza più densa. Ma esiste un altro tipo di spotting che si verifica invece in condizioni diverse ed è altrettanto naturale. Le perdite da impianto segnalano infatti l’inizio di una gravidanza, e, se riconosciute tempestivamente, non devono spaventare.

Si tratta infatti di un fenomeno abbastanza comune e non grave, che può fungere da campanello d’allarme se si sospetta una gestazione. Vediamo meglio cosa sono le perdite da impianto, le loro caratteristiche, i sintomi e come distinguerle da quelle di tipo premestruale.

Perdite da impianto: cosa sono?

Le perdite da impianto, anche conosciute con il nome di spotting da impianto, si possono verificare all’inizio di una gravidanza. Sono perdite leggere, dal colore solitamente rosso chiaro, che segnalano l’annidamento dell’embrione, dopo che l’ovulo è stato fecondato dallo spermatozoo, nella parete uterina interna, ovvero l’endometrio.

Può accadere in questo processo che avvenga una rottura dei vasi sanguigni o di una piccola parte del tessuto uterino, provocando perdite più o meno intense di sangue.

Lo spotting da impianto annidamento, poiché non ha conseguenze gravi per la salute della mamma o del feto. Secondo il sito italiano di IVI – Medicina Riproduttiva l’incidenza media delle donne che sperimentano perdite di sangue all’inizio di una gravidanza è del 30% circa. Si tratta quindi di un fenomeno abbastanza diffuso, tuttavia è importante conoscerle e distinguerle da altri tipi di perdite, comprese quelle premestruali.

Quando si verificano e quanto durano?

Dal momento che le perdite da impianto coincidono con l’impianto dell’embrione, è semplice comprendere all’incirca il periodo in cui si possono presentare. Lo spotting da impianto infatti si verifica solitamente tra il settimo e il dodicesimo giorno dopo l’ovulazione, precedentemente quindi alla comparsa del ciclo mestruale.

Le perdite da impianto hanno una durata in media non particolarmente lunga, tanto che in diversi casi possono sparire già dopo 48 ore. Più frequentemente durano all’incirca 3 giorni, fino al massimo di una settimana.

Talvolta possono anche persistere più a lungo. Nel caso di un ciclo mestruale regolare, i due tipi di perdite si verificano in momenti ben distinti del ciclo ovarico. Se invece il ciclo è irregolare, le perdite da impianto possono arrivare anche a coincidere anche con le perdite pre-mestruali. È sempre necessario, specialmente in questi casi, effettuare un test di gravidanza per verificare di essere incinte o meno, e rivolgersi al medico per evitare conseguenze più gravi.

Avere perdite di sangue potrebbe essere il campanello d’allarme anche per altre situazioni più pericolose:

  • potrebbe essere in atto una minaccia aborto spontaneo, e in tal caso bisogna ricorrere immediatamente ad aiuto medico;
  • le perdite ematiche possono rappresentare infezioni, alterazioni ormonali o irregolarità mestruali;
  • le perdite ematiche sono anche tra i sintomi dell’endometriosi, un disturbo che può essere molto doloroso, anche invalidante.

Gli altri sintomi dell’impianto

L’impianto dell’embrione che annuncia una gravidanza non avviene sempre allo stesso modo, talvolta infatti non è segnalato quasi da nessun sintomo, altre volte invece si verifica con lo spotting. In quest’ultimo caso, le perdite possono essere asintomatiche o accompagnate da sintomi caratteristici, alcuni dei quali molto simili a quelli del ciclo mestruale e ai sintomi dell’ovulazione. Per segnalare l’inizio di una gravidanza, si possono verificare:

  • crampi al basso ventre, della parete uterina;
  • mal di schiena;
  • dolore alla testa;
  • disturbi gastro-intestinali;
  • gonfiore e/o dolore al seno;
  • nausea mattutina o in altre parti del giorno, malessere e vomito;
  • stanchezza e spossatezza, debolezza diffusa;
  • insonnia.

Colore e consistenza delle perdite da impianto

perdite da impianto
Fonte: Web

Rispetto ad altre perdite, specialmente quelle mestruali, le perdite da impianto hanno una consistenza e un colore solitamente distinguibili. Si tratta infatti di perdite di sangue dovute alla rottura di piccoli vasi sanguigni o parti di tessuto uterino. Di conseguenza, è come quella di una piccola ferita: il colore del sangue è rosso chiaro, tendente al rosa, e la consistenza è abbastanza fluida.

Occasionalmente tuttavia si possono manifestare con un colore rosso acceso, che ricorda quello del ciclo vero e proprio, oppure di un colore marrone, con striature di sangue. Questo perché il sangue, durante la discesa verso l’esterno potrebbe scurirsi o aumentare di abbondanza. Proprio per questo motivo, la densità e il colore non sono i migliori indicatori per riconoscere lo spotting da impianto.

Per quanto riguarda l’abbondanza, il flusso delle perdite da impianto è il più delle volte leggero, non aumenta mai nel periodo di spotting, fino ad esaurirsi. Distinguere questo tipo di perdite è possibile pertanto solamente osservando e valutando tutti i fattori, dalle caratteristiche visive e di conformazione, ai sintomi del corpo, alla durata e alla comparsa.

Perdite da impianto o spotting premestruale? Come distinguerli

Possono esservi diverse cause che determinano perdite di sangue in una donna, alcune più preoccupanti, altre meno. Le perdite che spaventano meno poiché non comportano conseguenze gravi sono lo spotting da impianto e premestruale.

Ma è importante in ogni caso distinguere le due situazioni, poiché rappresentano due condizioni opposte: in un caso significa che è iniziata una gravidanza, nell’altro invece che sta cominciando il ciclo. Quali sono le principali differenze tra i due tipi di perdite?

Le perdite da impianto si differenziano dallo spotting premestruale principalmente per la durata e il momento della comparsa. Come abbiamo visto infatti, nelle situazioni più comuni lo spotting da impianto da 2 fino a qualche giorno, per poi scomparire, mentre le perdite premestruali durano meno, aumentando il flusso quando inizia il ciclo vero e proprio. Inoltre, le perdite da impianto si verificano tra il 7° e il 12° giorno dopo l’ovulazione, mentre quelle premestruali iniziano all’incirca dal 14° giorno dopo l’ovulazione in poi.

Le differenze si possono ritrovare anche nella consistenza e nel colore del flusso. Innanzitutto, il flusso delle perdite da impianto è molto più leggero e fluido rispetto a quello mestruale, e di conseguenza, se questo aumenta si tratta molto probabilmente di spotting premestruale, che risulta anche più denso. Per quanto riguarda il colore, il sangue da impianto può ingannare.

Il più delle volte risulta di un rosso più chiaro, anche tendente al rosa, ed essere quindi distinguibile dal ciclo. Altre volte, come abbiamo visto, sono invece facilmente scambiabili per perdite premestruali o mestruali. Per questo motivo, è bene cercare di riconoscere tutte le caratteristiche dello spotting, e rivolgersi al ginecologo per qualsiasi dubbio, specialmente se si sospetta una gravidanza.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!