Una donna, tale Renée Rodriguez, ha avuto due parti “orgasmici” e ha ammesso di non aver provato quindi alcun dolore.

Rodriguez ha detto che suo marito l’ha aiutata a raggiungere l’orgasmo durante il travaglio e che grazie a questo ha sentito poco o nessun dolore. La donna ha poi aggiunto che anche le altre donne dovrebbero provare questa “tecnica” per evitare parti dolorosi.

La prima volta che Rodriguez (che vive a Cancun, in Messico) ha sentito parlare di “parti orgasmici” era incinta di otto mesi del suo primo figlio e ha ammesso di non aver mai pensato che il parto potesse essere un’esperienza piacevole, figuriamoci “orgasmica”. Seppur con un iniziale scetticismo, la donna ha poi deciso di provare. E il risultato è stato incredibile. La donna ha definito il suo parto come assolutamente piacevole e indolore.

Parto orgasmico: l’esperienza di Renée Rodriguez

Rodríguez ha detto che la notte prima del parto ha avuto un intenso orgasmo durante il sesso che è sembrato durare tutta la notte. “Ricordo che mentre dormivo mi sono svegliata e mi sentivo ancora come se il mio utero si contraesse, come in un orgasmo”, ha detto. “Ma mi chiedevo, questo è il travaglio o l’orgasmo?”.

La mattina dopo le si sono rotte le acque e quella sera (a contrazioni iniziate) ha chiesto al marito di aiutarla a raggiungere l’orgasmo con le mani, il che le ha provocato contrazioni di “bellissima intensità“. “Non ho mai sentito dolore”, ha detto. “Sentire il mio corpo partorire senza problemi è stato semplicemente meraviglioso.” In quel momento, infatti, ha sentito il suo corpo “spingere da solo“.

Come si ci si può immaginare, tutt’oggi c’è poca ricerca scientifica sugli orgasmi durante il parto. Uno studio del 2013 ha suggerito che gli orgasmi durante il parto si verificano in circa lo 0,3% dei casi, anche se il fenomeno non è sconosciuto alle ostetriche.

Debra Pascali-Bonaro, ostetrica e regista del documentario “Orgasmic Birth”, ha dichiarato a Insider che gli ospedali, dove la maggior parte delle donne sceglie di partorire, non favoriscono certo l’intimità che il raggiungimento dell’orgasmo tipicamente richiede.

E questo non sarebbe l’unico problema. Una donna incinta deve anche essere aperta all’esperienza, ha detto Pascali-Bonaro, aggiungendo che molte persone potrebbero non riferire la loro esperienza o potrebbero provare troppa vergogna durante il parto per concedersi il piacere.

Pascali-Bonaro ha affermato che considera le nascite orgasmiche più concettuali che letterali. Una partoriente, infatti, non deve per forza raggiungere l’orgasmo, ma provare sensazioni piacevoli che distolgano la sua attenzione dal dolore provato in quel momento.

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