Come cambia il seno in gravidanza (e cosa succede dopo)
È una della prime parti del corpo che subisce modificazioni, ma come cambia davvero il seno in gravidanza in ciascun trimestre?
È una della prime parti del corpo che subisce modificazioni, ma come cambia davvero il seno in gravidanza in ciascun trimestre?
Il seno è una delle prime cose che, con la gravidanza, si trasformano, non solo nell’aspetto estetico, ma anche a causa dei cambiamenti ormonali in corso.
Ancor prima della mancanza mestruale, un primo segnale che può farci pensare a una gravidanza è proprio un ingrossamento del seno, che provoca un senso di fastidio e di tensione associata a una maggiore sensibilità del capezzolo. Nei mesi successivi, poi, aumenta la pigmentazione del capezzolo e dell’areola, le vene sul seno si fanno più evidenti, la pelle diventa più lucida e secca, e a volte ci può essere la comparsa di smagliature rossastre. Tutti fenomeni normali, che segnalano che il seno si sta preparando ad allattare il bambino.
Due sono gli ormoni che, durante la gravidanza, intervengono sul seno: la prolattina, prodotta dall’ipofisi fin dalle prime settimane di gestazione, e l’ormone lattogeno placentare, che viene prodotto dalla placenta a partire dalla quindicesima settimana.
Ecco come cambia il seno in gravidanza, in ogni trimestre della gestazione.
Durante i primi tre mesi di gravidanza, i dotti galattofori e i lobuli cominciano ad aumentare di volume, per via dell’influenza degli estrogeni, ma anche di progesterone, prolattina, ACTH (che stimola il surrene), ormone della crescita, mentre nel tessuto interstiziale arrivano cellule come linfociti ed eosinofili.
Questa prima fase, detta cinetogena, prosegue fino al quinto mese. Il tessuto ghiandolare si accresce, i dotti galattofori si ramificano, e il seno in generale diventa più voluminoso e turgido. Diminuisce il tessuto adiposo e aumenta quello ghiandolare, rendendo la mammella più sensibile alle stimolazioni esterne.
I lobuli crescono ancora e si comincia a formare qualcosa di simile al colostro; i dotti galattofori si dilatano e si sviluppano alveoli supplementari, che cominceranno e produrre il vero e proprio colostro verso la fine della gravidanza. L’afflusso di sangue nei vasi sanguigni aumenta.
Al quinto mese di gravidanza, la fase cinetogena termina, e prende il via quella definita colostrogena, ovvero gli acini del seno iniziano a produrre colostro, secrezione molto nutriente e ricca di anticorpi materni, che con il passare delle settimane riempie i dotti galattofori.
Sarà proprio il colostro a nutrire il bambino subito dopo la nascita, prima dell’arrivo della montata lattea, che avviene da uno a cinque giorni dopo il parto, e indica che le ghiandole hanno cominciato a produrre il latte vero e proprio.
Il prurito al seno in gravidanza, così come il dolore, sono fastidi abbastanza comuni, che dipendono dal fatto che il nostro corpo, durante i nove mesi di gestazione, subisca cambiamenti, evidenti e non, che si fanno sentire. Dolore e prurito sono dovuti ai cambiamenti e alle modificazioni ormonali, anche per via delle tante terminazioni nervose che interessano il seno, e in quanto centro dei maggiori cambiamenti in vista dell’allattamento.
Per capire la natura del prurito e gli eventuali rimedi, invece, è opportuno parlarne con il ginecologo, che cercherà di capire se le cause sono normali e fisiologiche o se c’è altro. Tenete sempre la pelle
idratata con oli che siano naturali al 100%, meglio se acquistati in farmacia o in erboristeria, per essere certe che siano ipoallergenici. Ottimo per dare sollievo nella zona del capezzolo anche il borotalco mentolato o lozioni rinfrescanti a base di lavanda, acqua di rose, bergamotto.
Infine, un ottimo rimedio è aggiungere dell’amido di riso nella vasca del bagno, che sfiamma la pelle.
Uno dei più frequenti “ricordi” lasciati dalla gravidanza nel post parto sono le smagliature, la cui presenza o meno dipende tuttavia in parte dal fattore genetico e dall’elasticità naturale della pelle. A volte il dolore al seno subito dopo il parto, e durante l’allattamento, può essere provocato proprio dalla presenza del latte che riempie le mammelle, le quali devono essere svuotate. Ma quando il dolore e la dimensione del seno aumentano troppo, e appare caldo e duro, potrebbe trattasi di un ingorgo mammario: in questo caso è necessario svuotare un poco il seno prima della poppata, anche perché altrimenti il neonato avrebbe difficoltà nella suzione. Le ostetriche consigliano di fare impacchi tiepidi, usando asciugamani puliti, e leggeri massaggi, consiglio che viene dato anche in caso di dotto mammario ostruito, che aggravandosi potrebbe portare a una mastite, malattia infiammatoria causata da agenti patogeni e batteri che penetrano attraverso il capezzolo.
In questo caso è strettamente necessario rivolgersi ad un medico, che valuterà il da farsi: nei casi più gravi, infatti, potrebbe rendersi necessaria la terapia antibiotica, con sospensione temporanea dell’allattamento, o persino un piccolo intervento chirurgico.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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