Temperatura basale: è davvero un buon metodo per concepire un bambino?
Il calcolo della temperatura basale è utile quando si cerca una gravidanza, perché consente di individuare il momento fertile dell’ovulazione.
Il calcolo della temperatura basale è utile quando si cerca una gravidanza, perché consente di individuare il momento fertile dell’ovulazione.
Il calcolo della temperatura basale, ossia della temperatura interna del corpo, consente di individuare il momento dell’ovulazione, quello di maggiore fertilità di una donna. Dunque è un metodo utilizzato sia da quelle che cercano una gravidanza, così da aumentare le possibilità di concepimento, che da quelle che al contrario vogliono evitare una gravidanza indesiderata. Il Ministero della Salute lo annovera tra i metodi di contraccezione naturale, insieme al metodo Ogino-Knaus, al metodo Billings e al coito interrotto.
Non si tratta, comunque, di un metodo perfettamente affidabile, perché la temperatura corporea può aumentare anche per fattori estranei all’ovulazione. Basta semplicemente andare a letto più tardi la sera. Se rilevata in modo corretto, invece, resta l’unico modo per confermare autonomamente l’avvenuta ovulazione, soprattutto se unita all’analisi del muco cervicale, altro elemento che, con le sue variazioni, può farsi indice di importanti informazioni circa il periodo fertile. Altri metodi sono l’ecografia e il dosaggio del progesterone ematico, che però richiedono l’intervento medico.
La temperatura basale va misurata ogni mattina alla stessa ora (con una differenza di un’ora e mezza massimo) e sempre entro le 8 del mattino, prima di alzarsi e di compiere qualsiasi attività. Bisogna dormire almeno tre ore consecutive prima di effettuare la misurazione, che dunque non è consigliata a chi soffre di insonnia o disturbi del sonno. Si può utilizzare un normalissimo termometro, ma per facilità di lettura certamente quello digitale è più agevole. In commercio esistono anche termometri appositamente studiati per la rilevazione corretta della temperatura basale. Il costo varia tra i 7 e i 25 euro e alcuni hanno anche la possibilità di memorizzare fino a 60 misurazioni consecutive.
Di grande utilità è segnare su un grafico le temperature registrate giorno dopo giorno, così da poter osservare tutti i cambiamenti nel tempo. Basta inserire le temperature sull’asse verticale del grafico e i giorni del mese sull’asse orizzontale. In questo modo balza subito all’occhio il cambiamento nell’andamento della linea del grafico.
Il giorno dell’ovulazione corrisponde al picco della temperatura basale, che fino a quel momento si mantiene più bassa a causa degli estrogeni in circolo. L’aumento di temperatura quando si sta ovulando, però, può anche essere dovuto ad altri fattori. Per questo motivo, per essere certi che il rialzo sia effettivamente dovuto all’ovulazione deve durare almeno tre giorni.
In queste 72 ore la temperatura non è sempre la stessa, ma si mantiene comunque più alta di quelle registrate prima dell’ovulazione. La temperatura si abbassa nuovamente con l’arrivo delle mestruazioni.
Al fine del concepimento, i giorni migliori sono i due che precedono l’ovulazione, quello dell’ovulazione e i due giorni successivi.
La fase dell’ovulazione si accompagna anche ad altri segnali, oltre a quelli relativi alla temperatura. Nello specifico, un campanello d’allarme è l’aspetto del muco cervicale, che cambia consistenza e colore durante tutto il ciclo mestruale.
In alcuni momenti è più acquoso e in altri più pastoso, in altri ancora è giallo e in altri bianco. Nello specifico, quando si sta ovulando assume un’aspetto simile alla chiara d’uovo, filante e acquoso.
Il metodo della misurazione delle temperatura basale ovviamente non consente di predire i giorni fertili del ciclo corrente. Serve a capire quando avviene l’ovulazione così da essere informate sul ciclo successivo. Il grafico della temperatura basale viene utilizzato per analizzare, quindi, retrospettivamente il giorno dell’ovulazione.
Le temperature basali nel corso di un ciclo completo variano da donna a donna. Orientativamente si va dai 35,6°-36° precedenti l’ovulazione, al picco di 36,6°-37 ° in caso di ovulazione avvenuta.
A interferire nel calcolo della temperatura basale possono intervenire alcuni fattori, che possono rendere più difficoltoso capire quale sia l’effettivo periodo di ovulazione. In particolare, interferiscono nelle misurazioni:
Molto importante, per rendere la rilevazione più affidabile, è dormire un numero sufficiente di ore, almeno sei.
Giornalista e speaker radiofonica, scrivo tanto e chiacchiero ancora di più. Eterna indecisa e inguaribile romantica, vivo la vita in un precario equilibrio tra pessimismo cosmico e sincero entusiasmo.
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