La farfalla viola è un simbolo potente per chi si occupa di mitologia o spiritualità. Può indicare che si sta per raggiungere l’illuminazione. O che si è sulla via della guarigione. Oppure è un invito ad avere pazienza. Ma al di là della simbologia, c’è una ragione pratica per cui avrete visto una farfalla viola in ospedale, per la precisione su una culla termica in una nursery. Si tratta di un motivo commovente, che ci spingerà tutte a prestare più attenzione a quello che diciamo o facciamo in determinati frangenti.

Tutto comincia con la storia di Millie Smith, che quando aveva trent’anni era in attesa di due gemelle, Skye e Callie. Come racconta UsMagazine, quando nacquero le bimbe, Callie fu subito portata in terapia intensiva, mentre Skye era affetta da anencefalia, una condizione incurabile che consente ai bimbi di sopravvivere solo pochi minuti fuori dall’utero. Ma Skye riuscì a vivere tre ore, a farsi coccolare dai suoi genitori.

Le abbiamo parlato della nostra famiglia – spiegò Smith – e di quando avremmo voluto potesse crescere con sua sorella. Le abbiamo detto quanto la amassimo. E che ero dispiaciuta di non averla creata in maniera corretta. Mi sentivo come se fosse colpa mia. Sapevo che non lo era, ma mi sentivo sempre colpevole. Le abbiamo detto che non sarebbe mai stata dimenticata.

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Ogni genitore il cui figlio è stato anche solo in pericolo di vita lo sa: ci si sente impotenti di fronte a malattie o condizioni (o in alcuni casi anche malasanità), vorremmo riuscire a proteggerli ma non siamo onnipotenti come vorremmo.

Millie Smith e il compagno Lewis Cann sono tornati a casa, ma ogni giorno andavano a trovare Callie in terapia intensiva. In uno di quei giorni, la mamma di una coppia di gemelli, mentre era esausta, ha detto una frase inopportuna. Ha detto che loro erano fortunati ad avere solo una bimba. Quella donna non poteva sapere che cosa avessero passato Smith e Cann.

Ovviamente feriti, i due sono stati colti dal più totale sconforto. Dire a quella donna cosa avessero passato sarebbe stato inutile, era tutto troppo triste. Da qui l’idea di lanciare una sorta di codice: un adesivo con una farfalla viola. Chiunque la vedesse su una culla termica avrebbe capito che quel neonato o quella neonata era nato a seguito di un parto multiplo in cui non tutti i piccoli erano sopravvissuti. L’ospedale dove Smith aveva partorito – a Kingston, nel Regno Unito – adottò subito questo codice. E poi in tutto il Paese gli altri ospedali, fino a che non si è diffuso un po’ dappertutto. Si tratta di un’ottima iniziativa, che aiuta le madri che hanno passato quello che ha passato Millie Smith e il compagno.

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Quindi quando vediamo una di queste farfalle, dobbiamo misurare le parole, dobbiamo stare attente ai nostri gesti. Significa che in quell’ospedale c’è un bimbo che non ce l’ha fatta a restare con i suoi genitori, i quali probabilmente si stanno facendo forza per superare il dolore e pensare al bimbo o ai bimbi che fortunatamente sono sopravvissuti. Quella farfalla viola è essa stessa un simbolo di forza.

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