Concepire e dare alla luce bambini nati con l’ausilio della fecondazione in vitro è oggi una pratica molto diffusa. In alcuni casi, gli embrioni possono essere congelati per decenni, secondo il volere dei genitori.

Questo è il caso, ad esempio di Lydia e Timothy Ridgeway, che a fine ottobre hanno avuto due gemelli nati proprio grazie a questo procedimento medico all’avanguardia. Nel loro caso, gli embrioni sono stati congelati a -128 gradi centigradi e conservati in una soluzione di azoto liquido dal 22 aprile 1992.

Ma come funziona la procedura per la fecondazione in vitro e perché sempre più persone la stanno scegliendo come metodo per il concepimento dei propri figli?

La procedura prevede la rimozione e la successiva fecondazione degli ovociti dalle ovaie. Questi embrioni si lasciano poi crescere per diversi giorni e alla fine vengono congelati in modo da essere conservati perfettamente nel tempo.

Una volta scongelati, gli embrioni fecondati possono essere impiantati nella donna che li ha “donati” o in un’altra persona. Il metodo del congelamento degli embrioni oggi è ampiamente utilizzato e i casi di successo (ovvero i casi di gravidanze portate a termine) sono addirittura più alti rispetto a quelli ottenuti con embrioni non congelati.

Il congelamento degli embrioni è una tecnica che può anche aiutare a preservare la fertilità futura. Tra le persone che scelgono questa procedura ci sono quelle che si sono sottoposte a una terapia ormonale, ai trattamenti contro il cancro o a un intervento chirurgico per il cambio di sesso.

In alcune situazioni, il medico può consigliare di congelare gli embrioni per evitare il rischio di una condizione chiamata sindrome da iperstimolazione ovarica, che peggiorerebbe dopo la gravidanza. Può anche essere raccomandato per aumentare le possibilità di gravidanza in presenza di livelli ormonali sballati nella donna.

Il ciclo di preparazione

Prima di iniziare il ciclo di fecondazione attraverso gli embrioni congelati, il medico testerà i livelli ormonali ed eseguirà un’ecografia per assicurarsi che le ovaie siano pronte per iniziare il processo. In seguito inietterà alla paziente dei farmaci che stimolano le ovaie a far crescere più follicoli, in modo che le uova possano essere raccolte più facilmente.

Il medico raccoglierà le uova in una procedura ambulatoriale eseguita sotto leggera sedazione e, in questa fase, userà l’ecografia per guidare un ago cavo e un catetere attraverso la parete della vagina fino all’ovaio per raccogliere le uova.

Dopo essere stato fecondato, l’embrione viene osservato mentre cresce, in una speciale capsula, per cinque o sette giorni. Ogni embrione verrà classificato in modo da poter individuare quelli con maggiori probabilità di crescere con successo una volta impiantati.

A questo punto, gli embrioni verranno congelati in una procedura che sostituisce l’acqua nelle cellule embrionali con un fluido protettivo. Questo congelamento rapido con azoto previene la formazione di cristalli di ghiaccio che potrebbero danneggiare le cellule dell’embrione.

La possibilità che gli embrioni scongelati portino a una effettiva gravidanza dipende in gran parte dall’età della donna al momento della raccolta degli embrioni. Le donne che hanno un’età pari o inferiore a 35 anni hanno le maggiori possibilità di ottenere una gravidanza.

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