Donna in Travaglio si Trucca alla Perfezione tra una Contrazione e l'Altra!
Amiche mamme, voi a cosa pensavate tra una contrazione e l'altra? Alaha pensava al make up. Strano, vero? Ecco la sua storia!
Amiche mamme, voi a cosa pensavate tra una contrazione e l'altra? Alaha pensava al make up. Strano, vero? Ecco la sua storia!
Molte di noi adorano il make up e amano presentarsi con un trucco impeccabile anche nelle situazioni che per altre possono essere insignificanti, per esempio mentre attendono l’idraulico o anche solo per aprire il cancello al postino. Niente di male, per carità. Ma ci sono pure donne così affezionate al make up da non riuscire a rinunciare a un bel trucco addirittura in quelle occasioni che, pur nel positivo, mettono a dura prova il nostro fisico, come il travaglio e il parto. Dopo un piccolo summit in redazione, abbiamo concluso di non conoscere nessuna donna che abbia impugnato eyeliner, ombretti e prodotti da contouring per presentarsi perfetta all’appuntamento con le contrazioni. Eppure abbiamo scoperto – lo ammettiamo, non senza una certa sorpresa – che c’è chi lo fa.
Si tratta di Alaha Majid, salita alla ribalta delle cronache – peraltro con orgoglio – dopo aver pubblicato sul suo Instagram le immagini in cui si trucca con un armamentario di make up da paura nel letto d’ospedale, poco prima di partorire. Va detto a onor del vero che quella di Alaha potrebbe essere una sorta di deformazione professionale: la donna, infatti, è una make up artist e beauty blogger, che si è messa a fare ciò che alcune di noi non riescono a fare nemmeno nelle loro giornate migliori: smokey eye, rossetto e persino ciglia finte, tutto mentre il suo neonato stava per venire alla luce.
Sul suo Instagram – seguito per il momento da 85mila persone – Alaha ha spiegato quanto ci tenesse a rendere perfetto il suo make up durante il travaglio. In un post, molto lucidamente, ha scritto: “Lo facevo durante le pause tra una contrazione e l’altra. Una volta terminata la contrazione, ripartivo da dove ero rimasta”.
Pare peraltro che i prodotti di make up che circondano Alaha nelle foto e che potrebbero competere serenamente con la fornitura a vita di molte di noi siano solo una selezione di pochi eletti rispetto a ciò che la donna utilizza nella sua normale routine: “Ho inserito solo alcuni dei miei prodotti preferiti nella mia borsa per l’ospedale”.
Tre settimane fa a quest’ora – ha scritto Alaha come didascalia alla foto in cui si trucca – stavo completando il mio trucco e aspettavo che la mia principessa facesse la sua comparsa. Sì, mi stavo truccando mentre ero in travaglio! Lo facevo nelle pause fra una contrazione e l’altra e al termine di ogni contrazione ripartivo da dov’ero rimasta. Nella borsa dell’ospedale ho inserito solo alcuni dei miei prodotti preferiti (segue elenco, ndr). E pochi altri prodotti. Non posso credere a quanto velocemente voli il tempo! Sono già passate tre settimane!
I prodotti, in ogni caso, non sono stati scelti casualmente: le ciglia finte “Sophia” per esempio sono state portate perché hanno lo stesso nome che avrebbe avuto la neonata. Il marito, intanto, era al fianco di Alaha per aiutarla a terminare il contouring nel momento in cui le contrazioni si facevano troppo dolorose. Se non è amore questo…
Come qualsiasi altra madre, Alaha non ha potuto fare a meno di esaltare l’amore per la sua bambina. Dopo la nascita della piccola Sophia ha scritto: “Sophia è parte delle nostre vite da soli due giorni e già non riesco a ricordarmi come fosse la vita prima che lei ci fosse. Sia io che papino siamo così innamorati di lei che staremmo a guardarla per ore mentre il nostro cuore trabocca di gioia e i nostri occhi si riempiono di lacrime per essere stati così fortunati da poter essere genitori”.
Amiche, che ve ne pare di questo travaglio così… glamour? Truccate o no, comunque, sappiamo che tutte le mamme si sentono allo stesso modo quando il loro piccolo viene alla luce. Congratulazione ad Alaha, quindi, e a tutte le mamme di oggi e di domani!
Scrivo perché è l'unico modo che conosco per dire, raccontare e raccontarmi senza dover parlare.
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