Si possono comprare o si possono realizzare ai ferri, servono a tenere il bambino coperto e si possono indossare d'estate: sono le ghettine per neonato. Scopriamo a cosa servono e quali sono i migliori modelli.
Tra questi capi d’abbigliamento non devono mancare le ghettine per neonato oppure degli altri capi che incorporano le ghettine: questi ultimi sono molto più diffusi oggi rispetto a ieri e tra poco vedremo perché. Ecco cos’è questo capo d’abbigliamento per bambini molto piccoli e perché acquistarli per il vestiario del vostro neonato.
Si tratta di pantaloni per maschietti e femminucce che hanno uno spazio all’interno in cui i neonati possono infilare i piedini. In commercio ci sono le ghette vere e proprie, che si infilano come pantaloni con un elastico in vita, oppure fanno parte di un capo differente, come tutine, pagliaccetti e jumpsuit.
Le ghettine coprono in primis il pannolino ed evitano la tendenza dei neonati a scoprirsi quando si muovono: con le ghettine è possibile tenerli al caldo senza doverli risistemare ogni istante. Inoltre è fondamentale che i piedini abbiano la giusta temperatura e le ghettine assicurano questo.
In passato venivano utilizzate le ghettine semplici, poiché erano una specie di modo di “reggere” il panno riutilizzabile (che non era esattamente comodo come i pannolini lavabili che usiamo oggi). Oggi i pannolini lavabili al passo coi tempi e quelli monouso rendono inutile una funzione delle ghette e per questo vengono utilizzate maggiormente le tutine con ghette, perché con un solo capo d’abbigliamento si tiene il bambino coperto, al caldo e comodo. E inoltre non bisogna spogliarlo troppo durante il cambio.
Semplicemente: sempre, se occorre. Ovvero tutte le volte che dobbiamo tenere un bambino coperto. Tanto che, se l’estate è particolarmente fredda rispetto alle medie stagionali, esistono delle ghettine estive da utilizzare per esempio la sera, e che invece, quando d’estate le temperature sono davvero alte, si usano in autunno e primavera.
Dobbiamo saper capire quando il bambino deve stare coperto o scoperto: quando hanno caldo o hanno freddo, per fortuna, sono loro che ce lo segnalano con il pianto, ma diciamo che, più o meno, quando noi abbiamo caldo ce l’hanno anche loro, e quando noi abbiamo freddo lo stesso vale per loro.
Se siete abbastanza creativi e vi piace lavorare ai ferri, potete realizzare delle ghette per neonati in casa, con questi strumenti. Se ne avete dimestichezza, dovete scegliere un materiale che non dia fastidio al vostro piccolo: il puro cotone è l’ideale in tal senso.
Poi, dopo aver preso le misure e realizzato un campione, che vi dia l’idea di quante maglie ci siano ogni 10 centimetri, potete scegliere il tipo di maglia da realizzare: maglia liscia (con un ferro a dritto e uno a rovescio alternati), legaccio, maglia riso, trecce e così via.
La lavorazione parte dal piede e poi mano a mano si aumenta il numero di maglie fino ad arrivare alla vita. Si lavora una serie di giri che devono prevedere i due lati del bambino, cioè una gamba e un lato del bambino per pezzo, di modo che le cuciture si facciano solo sui lati interni delle ghette, lungo una metà verticale del pancino e lungo la metà verticale del sederino. Infine si incorpora con un’ultima cucitura l’elastico in vita e il gioco è fatto.
Abbiamo scelto alcuni modelli di tutine, pagliaccetti e jumpsuit con ghettine, tra quelli più particolari presenti su Amazon. Troverete comunque, attraverso una ricerca sulla piattaforma, ghettine per neonati più semplici, anche se si tratta per lo più di modelli più classici e meno sfiziosi.
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