Una donna adulta dovrebbe essere libera di selezionare gli abiti e l’outfit che si sposano perfettamente con il tuo corpo e con la tua personalità. Mettere, cioè, un po’ quello che le pare e che la fa sentire bene.

L’abito non fa il monaco ma, si sa, viviamo in una società in cui chiunque si sente all’altezza di dare giudizi non richiesti o apprezzamenti assolutamente fuori luogo e, purtroppo, l’argomento “abbigliamento” è qualcosa su cui oggi si deve lavorare ancora molto…

Se una donna indossa una maglia trasparente in cui è ben visibile il reggiseno di pizzo che sta indossando, sicuramente qualcuno dirà è volgare (per non utilizzare termini molto più pesanti).
Se ti vesti troppo, sei una santa. Se ti vesti poco, sei una poco di buono. A dirlo, spesso, sono le donne stesse.

E se sei mamma? Tutto cambia, eccome se cambia. Per certi aspetti peggiora.

Gli insulti arrivano comunque, ma cambiano genere.

“Vai in giro con gli shorts? Ma sei mamma!”

“Una gonna così corta e hai tuo figlio piccolo accanto…”

“Ma con quel tacco così alto dove vai che hai un bambino a cui stare dietro?”

“Pensa a suo figlio che si vede sua madre vestita così…”

O, peggio:

“A figli e marito ma va ancora in giro vestita così. Evidentemente è ancora a caccia…”.

Il tutto detto, spesso, in modo ben più volgare. Ma stiamo scherzando, vero?!
Purtroppo no. E potrei continuare ancora per molto…

Prendiamo il caso di Chiara Ferragni. Prendo lei come esempio, perché essendo famosa, il giudizio della gente è messo nero su bianco. Tutte, tra cui io, abbiamo potuto notare, dopo un suo scatto, quanta cattiveria e ignoranza ci sia in giro.

“Chiara hai un figlio, dove vai in giro con quella gonna?” è stata la critica più gentile che si è letta sotto la foto, fino ad arrivare a veri e propri insulti. Una gonna sexy certo e allora? 
C’è da pensare che la critica feroce non avrebbe risparmiato neppure la Ferragni non mamma e che più di qualcuno si sarebbe sentito in diritto di insultarla perché, a detta sua, volgare. Ma perché l’essere madre dovrebbe costituire un’aggravante in fatto di indecenza?

Incredibile come sia affermato tutt’oggi uno stereotipo di mamma pienamente errato. Sì, perché inutile negare che “la mamma” è colei, secondo una percentuale della popolazione, che non deve far altro che pensare alla casa, alla famiglia e non a se stessa. Colei che deve pensare solamente a cosa cucinare per cena e non quando andare dal parrucchiere a farsi la messa in piega. Molte persone, tra cui molte donne stesse e addirittura mamme, sono dell’idea che dopo aver avuto un figlio determinate cose, come appunto un abbigliamento estroverso o sensuale, siano inconcepibili.

Perché una mamma non può indossare shorts o un vestito che metta in risalto il seno?

Aver messo al mondo un figlio non significa annullarsi né tanto meno significa smettere di valorizzarsi come donna.
Indossare una minigonna non è un messaggio di “ricerca del maschio”, come molti credono (e da qui i commenti che in tanti si sentono autorizzati a fare).
L’amore per un figlio non si dimostra certamente in base al tipo di abbigliamento che decidiamo di adottare. Come può la mente dell’uomo arrivare al punto di associare il modo di vestire con l’essere madre?

Nel momento in cui siamo diventate mamme, non abbiamo scelto di indossare altri abito e, se abbiamo cambiato armadio, spesso è perché sono cambiate le nostre forme, non per una censura autoimposta o pretesa dalla società.

Ovviamente dalla “mamma snaturata” passiamo al “e tuo marito ti fa uscire così?”… e anche qui, è tutta un’altra (triste!) storia!

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