120esimo giorno di gravidanza

Oggi per la prima volta ho aperto la porta su una casa ordinata, razionale e ben organizzata. È stato più facile del previsto: è bastato andare da mia madre.
Eh, sì, casa mia non è al massimo della forma. Del resto sarebbe difficile, considerando il mio altissimo tasso di stancabilità.
Prima ero in grado di alzarmi alle 06:00, lavorare 14 ore e tornare a casa con ancora abbastanza energie da dare una rapida rassettata e poi farmi una pizza con gli amici. Ora solo a pensarci mi sento un budino molle.

 

Mio marito si presterebbe molto volentieri a svolgere tutti quei lavoretti che si accumulano, non fosse per il piccolo particolare che, dal momento in cui io entro in casa, inizia a saltellarmi attorno cercando di interpretare ogni benchè minima variazione di espressione o ritmo respiratorio.
Non ci avevo mai pensato, ma la gravidanza risulta alquanto sconvolgente per un uomo!
Il suo bambino (desiderato e amato) è lì, accanto a lui, e c’è tutta quella donna attorno! Non può sapere come sta (io almeno un minimo di sensazione ce l’ho) o se la persona che lo porta in giro lo sta trattando abbastanza bene.
Penso che questa sia certamente un’enorme dimostrazione d’amore nei confronti di Sisma, ma a volte ho la sensazione che prima o poi esploderò e scoppierò a ridere di fronte a domande quali:
“Come sta Sismino?”
La cui risposta, se dovessi essere sincera fino in fondo, dovrebbe essere :
“E io come diavolo faccio a saperlo?”
Poi però riflettendo, comprendo.
Effettivamente, mettendomi nei suoi panni, non deve essere facile!
Evidentemente anche Sisma ha avvertito qualcosa del genere, perchè l’altra sera, mentre ero sdraiata tranquilla a leggere, ha deciso di esibirsi nel suo primo movimento avvertibile.
Io “Yeeow!” (Non me lo aspettavo)
Lui ” Cosa? Cosa? Che hai? Tutto bene? Stai male?”
Io “Il bambino!”
Lui “Oddio! Sta male? Stai male?”
Io” No, no! Il bambino! Si è mosso! L’ho sentito!”
Lui “Ok…questa è una cosa buona, no? O no? Non è troppo presto? Sei sicura? Sicura che è tutto a posto?”
Io “Amore, si. Tutto a posto. E si, a meno che non ci sia qualcun altro nel mio utero, dovrebbe essere lui!”
Lui “Telefoniamo all’Ostrica Betty?”
Io “…?”
Lui “Sai, per sapere se è normale..”
Io “Amore caro, mettiti tranquillo, siamo a posto. Stiamo benissimo”
Lui “Ok.”
Io “Amore? Calmati.”
Lui “Cara sono calmo…”
Io “Amore mio, hai gli occhi fuori dalla testa!”
Lui “Bè, adesso sai perchè mia sorella mi chiamava E.T.. ci mettono un po’ a tornare dentro”

Ditemi…come si fa a dire che l’istinto paterno non esiste?

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