Mettere al mondo un figlio è un’esperienza unica e diversa per ogni donna, un momento in cui mamma e bambino condividono il dolore  e consolidano il loro legame, in cui per la prima volta possono stare abbracciati e iniziare a conoscersi più di quanto fosse possibile durante la gravidanza. Per una donna e per il suo bambino, il modo migliore di partorire è di nascere è quello naturale, non solo dal punto di vista psicologico ma anche fisico: in questo modo infatti il piccolo ha più tempo per abituarsi alla vita al di fuori dall’utero e di acquisire i batteri sani che lo proteggeranno da allergie e dermatiti.

Ma, in alcuni casi, è necessario eseguire un taglio cesareo perché si presentano delle complicazioni durante il travaglio che possono mettere a rischio sia la mamma sia il bambino; tali complicanze a volte possono essere previste già durante la gravidanza, per cui si può scegliere di fare un parto cesareo programmato. Ecco come funziona.

Quando si effettua il parto cesareo programmato

Quando effettuare il parto cesareo programmato
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Il cesareo viene programmato quando il bambino è podalico, cioè quando è in posizione scorretta per la nascita, oppure quando la gravidanza è gemellare; in quest’ultimo caso è infatti probabile che la nascita del secondo bambino sia difficoltosa, per cui, anche se si può tentare con il parto naturale, c’è un’alta probabilità che si debba ricorrere al parto cesareo gemellare. Nel caso in cui i gemelli siano più di due, il parto viene sempre fatto tramite il taglio cesareo programmato.

Si effettua il cesareo anche quando il peso e le dimensioni del neonato sono troppo grandi rispetto al bacino pelvico della mamma, ma anche se il bambino è sottopeso rispetto all’età gestazionale. Anche la placenta previa è una delle motivazioni per cui si può scegliere di programmare il taglio cesareo, perché ostruisce l’uscita dall’utero e quindi blocca il piccolo.

Inoltre, la presenza di particolari patologie, come il diabete gestazionale o l’herpes genitale, può essere uno dei motivi per cui il ginecologo reputa necessario effettuare un parto cesareo programmato.

Come avviene un parto cesareo programmato

Come avviene il parto cesareo programmato
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Un taglio cesareo viene solitamente programmato prima del termine della gravidanza, all’incirca quindici giorni prima, tra la 37° e 38° settimana, per evitare che si incorra in un parto naturale. Una giorno prima della data prevista per il cesareo, la futura mamma viene ricoverata in ospedale per essere sottoposta alle analisi di routine: elettrocardiogramma, ecografia e colloquio con l’anestesista.

In particolare, il colloquio con l’anestesista è particolarmente importante, per evitare rischi e capire qual è il tipo di anestesia migliore. L’anestesia per il parto cesareo, che, salvo situazioni di urgenza, è sempre locale affinché la mamma possa essere cosciente quando nasce il bambino, può essere spinale oppure epidurale: entrambe sono fatte nella parte bassa della schiena, ma sola la prima tocca il canale midollare.

Il giorno seguente, la donna viene sottoposta al taglio cesareo, che dura tra 30 e 45 minuti: sulla pancia della mamma, nella parte bassa, viene effettuata un’incisione orizzontale dalla quale viene estratto il bambino. Dopo questo, la neomamma può finalmente stringere proprio figlio tra le braccia.

I rischi del parto cesareo programmato

I rischi del parto cesareo programmato
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Il parto cesareo programmato presenta gli stessi rischi del parto cesareo, per quanto al giorno d’oggi sono ridotti al minimo. È più che altro importante non trascurare il periodo di convalescenza, restando a riposo per una settimana. Possono invece presentarsi problemi nelle gravidanze successive: ci sono alcuni casi, rari, in cui la placenta può causare dei danni alle pareti dell’utero.

In caso di uno o più parti dopo il cesareo, è possibile che ci si debba sottoporre a un secondo parto cesareo a causa delle cicatrici dell’intervento precedente: infatti queste, lasciando il tessuto meno elastico, lo rendono più soggetto a rotture.

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