Quando è necessario il parto cesareo?

La scelta del parto cesareo invece che del parto naturale può nascere da una attenta valutazione delle condizioni della mamma e del feto nelle ultime settimane di gestazione, oppure può essere dettata da situazioni di emergenza che si verificano all'inizio del travaglio. La valutazione spetta al ginecologo, ma è importante che le donne siano ben consapevoli dei pro e dei contro di questo tipo di intervento, e che sappiano con esattezza quando è necessario il parto cesareo, e quando invece si può tranquillamente optare per un parto naturale.

In Italia, soprattutto negli ultimi anni, il numero di parti effettuati con taglio cesareo è aumentato notevolmente, e secondo i dati riportati sul sito del Ministero della Salute, il numero dei casi in cui nel nostro paese si preferisce il parto cesareo al parto naturale è nettamente più alto rispetto al resto di Europa.

Proprio per questo, molte donne potrebbero pensare che il parto cesareo sia preferibile rispetto a quello naturale, magari perché permette di tutelare maggiormente sia la salute della mamma che quella del bimbo. In realtà, la scelta di pianificare un parto cesareo spetta solo al ginecologo, e la decisione va presa dopo una attenta valutazione di quanto accaduto nel corso della gravidanza, se non addirittura di fronte ad emergenze che si dovessero verificare durante il travaglio.

La cosa più importante, però, è che le donne siano ben consapevoli di quando è davvero necessario scegliere il parto cesareo, e di quando, invece, è possibile procedere serenamente con il parto naturale, riuscendo a comprendere correttamente i pro ed i contro di entrambe le scelte.

Tutti i casi in cui è necessario scegliere il parto cesareo

casi in cui scegliere parto cesareo
Fonte: Web

Il ginecologo che segue la madre durante lo svolgimento di tutta la gravidanza è sicuramente la persona più indicata a valutare la presenza di rischi tangibili e concreti tali per cui, per la salute di mamma e bimbo, è preferibile rinunciare ad un parto naturale, e fissare una data per un parto cesareo programmatoQuesto accade quando si verificano alcune circostanze ben precise, che tra le altre cose vengono dettagliate in maniera molto chiara nelle linee guida sul parto cesareo diramate dal Ministero della Salute già a partire dal gennaio del 2010.

È necessario ricorrere al parto cesareo programmato quando, al termine della gravidanza, il feto non si sia girato nella posizione corretta, ma si trovi ancora in posizione podalica. Anche se, infatti, prima del travaglio è possibile ricorrere ad alcune manovre che permettono di far girare il feto e procedere al parto naturale, nei casi di parto podalico, per una maggiore sicurezza del bambino e della mamma, si tende sempre a preferire il parto cesareo programmato.  Lo stesso tipo di scelta viene effettuata nel caso di parto gemellare in cui uno dei due feti sia podalico, mentre nel caso di parto gemellare con entrambi i feti incanalati correttamente si tende a ricorrere sempre al parto naturale.

Si tende a preferire sempre il cesareo programmato anche nei casi di nascite multiple, quindi con più di due bambini.

Può essere necessario ricorrere effettuare questo tipo di scelta anche quando la mamma è diabetica, e nello stesso tempo il bambino è particolarmente grande, con un peso indicativamente dai 4 kg in su, nei casi di placenta previa, cioè nei casi in cui la placenta copre del tutto o in gran parte il canale del parto, quando il bambino è prematuro o comunque molto piccolo, e quindi non avrebbe abbastanza forze per affrontare un parto naturale, oppure quando il ginecologo si rende conto che il bambino è troppo grande rispetto alle dimensioni del bacino della madre. In tutti questi casi, ci sono motivazioni valide e ben definite per ritenere che il parto naturale risulterebbe particolarmente pericoloso sia per la mamma che per il bambino: è quindi necessario programmare, entro la 39a settimana di gestazione, un parto con taglio cesareo.

Quando è necessario ricorrere ad un cesareo d’urgenza?

parto cesareo d'urgenza
Fonte: Web

Purtroppo però, anche dopo una gravidanza serena e senza particolari problemi, durante il travaglio possono verificarsi delle complicazioni, tali per cui il ginecologo, che magari si era inizialmente espresso a favore del parto naturale, deve necessariamente decidere di ricorrere ad un cesareo d’urgenza.

Ciò può accadere nei casi in cui si verifichi una sofferenza fetale, magari a causa del cordone ombelicale che si attorciglia attorno al collo del bambino rischiando di soffocarlo, nei casi di emorragia interna, quando la mamma è ammalata, o quando è talmente stanca e fisicamente provata da non essere nelle condizioni di portare a termine il parto in maniera naturale, rischiando così di mettere in pericolo la vita del bambino.

In quali casi non è necessario ricorrere ad un parto cesareo programmato?

parto cesareo programmato
Fonte: Web

Nella maggior parte dei casi, comunque, se la gravidanza non presenta particolari difficoltà o particolari problemi, è possibile procedere tranquillamente con un parto naturale.

Come abbiamo già detto, non è necessario ricorrere al parto cesareo nel caso di un parto gemellare con entrambi i bimbi in posizione cefalica, né quando la mamma presenti delle patologie con le quali non ci sia rischio di contagio per il bambino, e che comunque non sembrano essere particolarmente gravi (quindi ad esempio casi di ernia del disco, di emorroidi complicate, di miopia, e così via).

Quali sono i rischi e le complicazioni a cui va incontro la madre che si sottopone a un parto cesareo?

parto cesareo rischi e complicazioni
fonte: web

La scelta di ricorrere al parto cesareo deve essere ben valutata, e ridotta solamente ai casi di effettiva necessità perché si tratta a tutti gli effetti di un intervento chirurgico che, pur riducendo considerevolmente i rischi per il bambino, rende il parto potenzialmente pericoloso per la salute della mamma. C’è ad esempio un maggiore rischio di infezioni, i tempi di ripresa dopo il parto sono più lunghi e la convalescenza è più dolorosa, almeno fino a quando non vengono tolti i punti e la cicatrice non si rimargina completamente.

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