Perché andare in piscina renderà il tuo bambino più felice
Fare nuoto fa bene non solo al corpo ma anche alla mente.
Fare nuoto fa bene non solo al corpo ma anche alla mente.
Che il nuoto sia uno degli sport più adatti ai bambini, anche in tenera età, è cosa risaputa e, se le motivazioni più diffuse si rifanno soprattutto ai benefici sul fisico, sono sempre più le evidenze che riguardano anche il giovamento che da questo sport ne traggono la mente e l’umore dei più piccoli, come del resto degli adulti.
L’arrivo dell’autunno, la ripresa della scuola e dei corsi in generale fa sì che questo sia il periodo dell’anno in cui i bambini iniziano a praticare un’attività sportiva.
Scegliere uno sport con e per i propri figli vuol dire fare una scelta importante per il benessere e la vita sociale del bambino. Va da sé che è una decisione che va ponderata. Ecco allora tutto quello che è importante sapere prima di iscrivere il proprio bambino a un corso di nuoto, o più in generale in acqua, più qualche consiglio per l’acquisto di attrezzatura adeguata, anche nel prezzo.
Ci si concentra spesso sui benefici fisici del nuoto e non a caso. Nuotare favorisce uno sviluppo muscolo-scheletrico equilibrato, a differenza di altri sport che lavorano più su alcune fasce muscolari e, in alcuni casi, rischiano di sollecitare eccessivamente la schiena.
Motivo questo per il quale il nuoto è molto consigliato ai bambini anche per questioni di postura adeguata, messa spesso a repentaglio sui banchi di scuola.
Fare attività fisica in acqua, inoltre, evita i traumi che possono derivare da altri sport e, quindi, è la soluzione migliore anche in caso di infortuni o di necessità riabilitative, oltre a rinforzare l’apparato cardio-circolatorio.
Ma questo serve a rendere i bambini più felici? In futuro senz’altro, perché risparmierà loro molti problemi, ma la “ricetta della felicità del nuoto” ha benefici molto più immediati. Praticare il nuoto sviluppa e migliora la coordinazione degli arti del bambino e, quindi, la percezione del proprio corpo, delle sue potenzialità e dei suoi limiti.
Questa consapevolezza, unita al lavoro sul respiro, fondamentale in acqua, ha benefici simili a quelli dello yoga e un ruolo importante nello sviluppo di un equilibrio, esteriore ma anche interiore, da cui derivano maggiore autostima, calma, capacità di valutazione delle situazioni, sicurezza in se stessi e, da qui, una più propositiva capacità di socializzazione.
Dalla capacità di concentrazione insegnata dal nuoto a chi lo pratica non può del resto che trarne benefici anche la scuola.
Nella borsa della piscina è bene non manchino alcune cose fondamentali al di là, ovviamente, del costume:
Occhio alla scelta del costume.
Non limitiamoci a un costume generico, né a scegliere un capo senza lacci volanti, volant o cose tipo boxer tradizionali per i bambini.
È importante che il costume abbia un taglio in grado di dare massima libertà di movimento, sia privo di qualsiasi dettaglio che possa costituire intralcio per il bambino o renderne più difficoltoso il movimento ed è buona cosa sia molto resistente al cloro della piscina.
In questo senso i negozi Decathlon sono sempre un punto di riferimento per chiunque faccia sport, compreso il nuoto e gli sport d’acqua.
A questo proposito, il costume Kamiye (foto sopra), disponibile in più fantasie, è perfetto per le bambine.
Veniamo alla questione età: la Società Italiana di Pediatria sottolinea che non esiste un’età specifica per cominciare a nuotare. A fare la differenza è il come.
Il bambino può entrare in piscina sin da neonato, in assenza di diverse indicazioni del pediatra, grazie ai sempre più diffusi corsi di acquaticità, che hanno il beneficio di ricreare per il piccolo un ambiente a lui naturale, come quello del liquido amniotico.
Abituare il neonato all’acqua permetterà lo sviluppo di una confidenza con l’elemento graduale, rispettando sempre la predisposizione e i tempi naturali diversi per ogni piccolo.
Se prima il genitore stesso, con o senza l’aiuto di un insegnate, può iniziare il bambino alla piscina con il supporto di tavolette da piscina e braccioli, è verso i 3-4 anni che si può pensare a un corso di introduzione al nuoto, con un istruttore qualificato, tenendo presente che è intorno ai 4-5 anni che si può parlare di vera e propria coordinazione e dai 6 che il bambino sviluppa una tecnica.
Il nuoto è uno sport (quasi) perfetto, ma come tutti può avere le sue controindicazioni.
In particolare ci sono alcune patologie per cui è bene affidarsi al parere di medici specialisti:
Praticare il nuoto e, più in generale, uno sport in acqua ovviamente non ha benefici solo sui bambini.
Lo stesso giovamento fisico e mentale lo possono trovare anche le mamme, che possono macinare vasche (nel rispetto della propria preparazione atletica) o preferire altri sport come l’acquagym, la ginnastica dolce in acqua che, non lasciatevi ingannare dal nome, a seconda delle discipline può avere vari livelli di intensità.
Anche in questo caso è bene scegliere un abbigliamento adeguato alla disciplina, ovvio anche con un occhio anche allo stile, ma senza dimenticare dettagli importanti.
Per la pratica del nuoto, per esempio, è bene scegliere un costume resistente al cloro e con taglio atto a offrire massima libertà di movimento, come il costume intero donna Kamiye Alljely di Decathlon (foto sopra).
Per l’acquagym è fondamentale dare sostegno al seno, ma nulla vieta di concedersi anche un effetto modellante, come quello offerto dal costume appositamente ideato da Decathlon per questa disciplina, che disegna la silhouette grazie al tessuto effetto “ventre piatto” (foto sopra).
Non resta che tuffarsi in acqua.
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Da quando sono diventata mamma sono convinta che le donne abbiano i super poteri.
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