Ci sono gruppi Facebook, siti online, forum: da una parte ci sono gli annunci dei donatori di sperma, dall’altra le donne single o le coppie, etero od omosessuali, che aspirano a riceverne il seme.
Quello di chi offre e cerca sperma fertile al di fuori dei canali ufficiali delle banche del seme e di percorsi di fecondazione assistita è un universo tutt’altro che nascosto.

Ho letto alcune interviste, visto il servizio de Le Iene su Donato Re, forse il donatore di sperma più famoso d’Italia e fatto varie ricerche in Google sul tema “donatori e donne riceventi seme fai da te”: mi aspettavo di trovare un mondo sommerso, che si tutela con l’anonimato e varie barriere all’ingresso e invece non è così.
Tutt’altro. Quello che trovo quando scelgo di approfondire il tema della donazione di sperma al di fuori dei canali legalizzati, è un cosmo sviluppatosi quasi alla luce del sole, apparentemente ben organizzato e, soprattutto, lontano da trafile burocratiche, sacrifici economici, liste d’attesa e, di contro, anche da dibattiti etici costruttivi, tutele e controlli.

È una libera banca del seme, cui mi iscrivo anch’io, decisa a trovare qualcuno che me ne parli in prima persona per scriverne. Scelgo un sito che mi ispira più fiducia degli altri, basta una semplice registrazione, confermo il link sulla mail che ricevo ed ecco che, tempo 5 minuti, il mio nome e il mio profilo (con i miei dati solo parzialmente modificati, ma avrei potuto anche stravolgerli tutti perché il controllo è zero) compaiono a fianco di quelli di altre donne o coppie, come il mio accompagnati dalla dicitura “Cerco un donatore di sperma”.

Alcuni si limitano a indicare i dati basilari e informazioni telegrafiche – “Solo metodo artificiale” oppure “Richiesta massima serietà: no solo a scopo incontro sessuale” -, altri raccontano più o meno brevemente storie sofferte di infertilità, gravidanze interrotte, relazioni omosessuali evirate della possibilità di dare amore a un figlio, aborti spontanei, sogni di maternità.
Sono messaggi di donne single o coppie in cerca di una speranza e di un’opportunità per il loro desiderio, tanto da andare oltre a pregiudizi o timori.

Nel frattempo io comincio a consultare il “catalogo” online dei donatori di sperma.
C’è chi mette anche un’immagine e chi si vende come un capo di bestiame:

Nome, x anni, alto 1.87, moro, occhi scuri, fisico atletico, spermiogramma ottimo visibile su richiesta

Chi specifica l’area geografica in cui è disposto a muoversi, chi fornisce descrizioni emozionali di sé e chi, chiaramente, è in cerca solo di sesso e precisa di praticare unicamente il “metodo naturale”, che è poi il nome “tecnico” che viene utilizzato per definire il rapporto sessuale. L’alternativa, è la fecondazione tramite il “metodo artificiale”, che altro non è che la consegna dello sperma in un contenitore sterile, stile quello delle urine per intenderci, che verrà poi iniettato in vagina dalla donna tramite apposita pipetta o una siringa senza ago, con o senza l’aiuto del partner.

A rispondere al mio annuncio in cui “Cerco un donatore di sperma” è Andrea (nome di fantasia), 45 anni, dirigente, sposato con figli (ma questo lo scoprirò solo durante la nostra conversazione), vive a Catania. Mi stupisce: a scrivermi è un uomo evidentemente intelligente, con un ottimo uso dell’italiano, gentile, discreto. Non spinge il metodo naturale ma, anzi, dà quasi per scontato che chi lo contatti voglia procedere con quello artificiale. Sembra serio, affidabile.

Avevo un preconcetto, lo ammetto, ma penso sia lo stesso con cui devono fare i conti tante donne che, al contrario della sottoscritta, stanno davvero cercando un donatore; uno scoglio mentale da superare per tutte loro e probabilmente anche un sospetto non sempre così immotivato. Penso anche che mi è andata bene e che effettivamente sia una terra di nessuno dove non è difficile imbattersi in qualche furbone desideroso di abbassare solo la patta dei pantaloni: me lo confermano anche altri messaggi che ricevo in risposta.

Spiego ad Andrea le mie intenzioni: vorrei fargli alcune domande, per capire perché un uomo scelga di diventare donatore di sperma al di là dei canali legali e come una donna che sta cercando un volontario serio possa fare per tutelarsi.
Lui accetta e, per tutelare la sua privacy, decidiamo che sarà lui a contattarmi telefonicamente con un numero privato: parliamo un po’, definiamo i dati che posso diffondere in modo da garantire a lui anonimato e a me risposte senza censure.

Quando e come hai iniziato a donare lo sperma?

Lo faccio relativamente da poco, dall’estate 2016.
Dopo aver deciso di donare il mio seme a donne o coppie che ne hanno bisogno, ho fatto una ricerca in Google e mi sono iscritto al sito di donatori di scherma dove ci siamo conosciuti. Ho iniziato così, semplicemente.

Perché? Qual è il motivo che ti ha spinto a questa scelta che, ammetterai, è abbastanza curiosa e per certi aspetti “strana”, almeno in quanto non comune?Sì, ammetto che un po’ lo è o può sembrarlo.
Sai, ci sono tante componenti nelle scelte che facciamo. Alcune sono razionali e chiare, in altre c’è sicuramente anche una buona parte di inconscio che agisce.

Io sono donatore di sangue da oltre 25 anni e quindi, per quanto la cosa possa essere diversa, evidentemente c’è in me una predisposizione alla donazione come gesto di gratuità senza ritorno.
Ho diversi amici che non hanno figli, una in particolare è andata all’estero per tentare la fecondazione assistita da single senza risultati purtroppo: il tasso di infertilità maschile è in crescita e ci sono persone e coppie che, per questo, soffrono molto e a me aiutarle non costa nulla.

Poi c’è sempre una componente emotiva e irrazionale che è difficile identificare: un po’ di curiosità o forse anche il fatto che se ne parli tanto, il che genera un moto spontaneo in uomini che non hanno problemi e si mettono a disposizione in qualcosa che non richiede uno sforzo particolare.

Se hai letto le storie di chi è in cerca di donatori di sperma, avrai visto che spesso si tratta di coppie omosessuali o eterosessuali che o non possono accedere alla fecondazione assistita o lo hanno fatto senza successo, con uno stress emotivo notevole e sostenendo anche costi che non sono sempre alla portata di tutti…

Chi sono le donne che ti contattano?

Chiaramente ogni donna è diversa ma, generalizzando, il 99% appartiene a una di queste categorie:

  • coppie con problemi di infertilità maschile
  • coppie di ragazze lesbiche
  • ragazze che vogliono diventare madri single, o perché non hanno trovato un compagno, ma non vogliono rinunciare al desiderio viscerale di un figlio, o perché hanno perso un po’ di fiducia negli uomini dopo aver avuto esperienze non positive di coppia, terminate proprio perché i loro mariti o ex non volevano bambini.

Quale metodo pratichi? Naturale o artificiale?

Idealmente do la disponibilità a entrambi i metodi. Anche se di fatto finora ho donato solo tramite il metodo artificiale.
Per me è indifferente e la scelta spetta alla ragazza, se sei in buona fede e non lo fai per cercare sesso facile non imponi il metodo naturale.

Tendenzialmente le coppie etero od omosessuali che siano scelgono il metodo artificiale, per ovvie ragioni. Anzi, a questo proposito sfatiamo un mito per favore.

Quale?

Quello sull’efficacia dei due metodi. Il metodo naturale e quello artificiale sono entrambi efficaci. Non è vero il metodo naturale è più valido e che se si fa sesso si hanno più possibilità di rimanere incinta che iniettandosi lo sperma in modo meccanico: è importante precisarlo, perché ci sono donne o coppie che si sentono quasi in dovere di praticare il metodo naturale, ma non è così.

Ok, ora spiegami: se il mio annuncio fosse stato autentico e quindi io fossi davvero una donna in cerca di un donatore di sperma, cosa posso fare per tutelarmi ed evitare di incontrare persone con tutt’altri scopi dai miei? Perché mi sembra evidente che il rischio c’è, giusto?

Sì, indubbiamente. Ma con la giusta cautela, credo sia abbastanza semplice riconoscere i furboni, che poi sono principalmente uomini in cerca di sesso.
In ogni caso i miei consigli, ma credo sarebbero quelli di qualsiasi donatore serio sono quattro, di cui i primi due in genere smascherano eventuali truffatori che si stanno approfittando della buona fede e della fiducia di chi affida loro una questione così delicata come la maternità:

  1. Se vi chiedono soldi in cambio vi stanno truffando.
    La donazione del sangue, come la donazione del seme, è un gesto gratuito di solidarietà. Non una fonte di guadagno.
    Chi specula sul bisogno e, in alcuni casi, sulla disperazione della coppia o di una donna è un delinquente.
    Non date mai soldi a un donatore di sperma.
  2. Se rifiuta il metodo artificiale vuole approfittare della donna per vare sesso facile.
    Non c’è nessun altro motivo per rinunciare a questo metodo e praticare solo quello naturale, se non quello di volere fare sesso.
  3. Chiedete analisi aggiornate
    Mi riferisco alle analisi del sangue, per escludere malattie sessualmente trasmissibili in primis, e uno spermiogramma, perché se quello non è ottimale, va da sé che viene meno l’obiettivo per cui si richiede lo sperma di un donatore.
  4. Incontratevi
    Il motivo per cui molte coppie cercano un donatore di sperma online e non tramite la tradizionale banca del seme è anche questo: conoscere di chi è quel seme. Con le corrette precauzioni, ma incontratevi: è fondamentale per capire se c’è sintonia. Alcuni donatori, io tra questi, lo pretendono: voglio sapere con chi ho a che fare e, nel limite del possibile, avere la garanzia che posso fidarmi della donna o delle persone che ho davanti, che sapranno dare un futuro sereno a un bambino.
    Anche la prima impressione e le percezioni sono importanti: deve instaurarsi fiducia, da una parte e dall’altra.

Conosci persone che sono state raggirate da presunti donatori di sperma?
La prima ragazza cui ho donato il seme quando ci siamo incontrati quasi non ci credeva. Aveva quasi perso le speranze, perché si erano presentate persone improbabili che volevano solo sesso e mai questa ragazza avrebbe accettato, in quanto sposata.
Sì, insomma, di personaggi così che si spacciano per benefattori di sicuro ce ne sono molti: il video de Le Iene su Donato Re lo ha mostrato chiaramente mi sembra.

Capita che alla fine una delle due parti si tiri indietro?
È una possibilità più che remota. Sicuramente credo che dopo il primo incontro possa succedere in maniera fisiologica, intendo se una delle due parti non si trova in sintonia con l’altra.
Di fatto succede poi che, anche in fase avanzata di contatto, ci siano persone poco corrette, che spariscono senza avvertire, o donne che ci ripensano, magari perché si fanno scrupoli dopo che ne hanno parlato con i genitori e questi non sono d’accordo.
Da parte mia non mi è ancora successo di tirarmi indietro.

Hai idea di come una donna o una coppia scelgano un donatore?
Dipende. Sono scelte fatte con criteri molto diversi.
Chi cerca volutamente donatori geograficamente lontani, chi li sceglie più vicini.
In ogni caso in genere le coppie cercano un donatore con queste caratteristiche:

  • stessa etnia
  • tratti somatici simili a quelli di uno dei due genitori
  • stesso gruppo sanguigno di uno dei due membri della coppia.

Le donne single, invece, fanno scelte basate più sulla prestanza fisica e l’estetica.

Se avessi una compagna, credi sarebbe possibile conciliare la tua attività di donatore con la tua relazione?
Ma io ho una compagna! Sono sposato e ho due figli già abbastanza grandi.

Ok, mi cogli impreparata: scusa. ho dato per scontato non lo fossi. Tua moglie cosa dice e, se lo sanno, cosa dicono i tuoi figli?
Non lo sanno. La vivo come una scelta mia.

Non fraintendermi, non sono qui per giudicarti, ma per capire: non è l’equivalente di un tradimento?
Non lo vivo come tale. Sarà che finora ho sempre donato con il metodo artificiale. Per me è un fluido in un contenitore sterile, come avviene con la donazione di sangue.

Sì, ma se è così perché non dirglielo?
Perché è qualcosa che mi appaga e mi dà gioia.
Lei potrebbe non approvare e io a quel punto cosa dovrei fare? Smettere anche se è quello che voglio fare? 

Credo che centri anche il fatto che io ho sempre voluto una famiglia numerosa, ma lei non ha voluto andare oltre il secondo figlio e il mio è rimasto un desiderio un po’ frustrato. Mi piace l’idea di aver dato la vita ad altri bambini. Ed è una cosa cui non voglio rinunciare in questo momento.

E se ti chiedessero di donare con metodo naturale?
Dovrei pensarci. Al momento non mi sono precluso nulla, ma non l’ho fatto.
Tendenzialmente il metodo naturale è più ricercato da donne single e io sono poco orientato a indirizzarmi verso ragazze single e preferisco donare a coppie.

Perché?
Per evitare problemi. Con le coppie rischi meno che ci sia un “coinvolgimento”, con una donna single può succedere che si instaurino altre dinamiche e questa decida poi magari di provare a spingerti più verso un ruolo di padre che di donatore.

E ovviamente sarebbe un casino anche rispetto alla tua famiglia?
Sì, lo sarebbe.

Non pensi mai che vorrai conoscere i tuoi figli biologici?
Io so che intendo essere molto corretto.
Sì, magari mi piacerebbe vederlo o conoscerlo, ma come amico della famiglia, senza turbare il suo equilibrio e quello della mia e della sua famiglia.

Poi dipende quali sono gli accordi che si prendono con la coppia: un donatore serio non può prendere scelte personali che tradiscano la fiducia altrui, sarebbe motivo di gravi conflittualità.

A quante coppie hai donato il seme finora?
Tre, volendo conoscere i futuri genitori e instaurare un legame di fiducia, non è una cosa che fai in serie, anche perché i giorni utili per la donazione, ovviamente, sono limitati.

Bambini in arrivo ce ne sono?

Sì, uno, che nascerà a luglio. Un’altra donna purtroppo è rimasta incinta ma ha perso il bambino. Con la terza stiamo provando proprio in questi giorni.

Una curiosità: chi sceglie di ricorrere a un donatore di sperma, intende dire in futuro a suo figlio che il padre biologico è un altro o no?
Le coppie con cui ho avuto a che fare io finora no e, da quello che ho visto, per la maggior parte funziona così.
È un segreto della coppia, spesso la famiglia stessa non lo sa.

Non significa mentire al proprio figlio? Tacere una cosa importante, che è giusto sia lui a scegliere se approfondire o meno?
Probabilmente hai ragione, è una questione di trasparenza di cui non mi faccio però carico io.

E come la mettiamo con eventuali malattie genetiche o necessità vitali? Parlo per esempio del bisogno di un trapianto in cui, si sa, la familiarità spesso può essere fondamentale.
Non intendo sottrarmi a necessità di questo tipo. Ovviamente nei modi più corretti per tutelare tutti.

Che rapporti hai con le coppie cui hai donato.
Buono, anche se mi sembra ci sia una differenza di fondo tra l’uomo e la donna. Almeno questa è la mia esperienza con la coppia che aspetta un figlio?

In che senso?

Da quando lei è rimasta incinta, il papà tende ad allontanarmi ed è chiaramente intimorito dalla mia figura. Lei è più grata e, di nascosto da lui, ci tiene a tenermi informato e continua a ringraziarmi.

Comprensibile la reazione di lui: tu, in qualche modo, sei una potenziale minaccia.
Sì, per questo bisogna trovare persone di fiducia.

Vero, ma senza leggi che tutelano è anche un atto di fede: tu puoi anche essere convinto di avere trovato una persona seria, ma poi…
Il rischio c’è, inutile negarlo, ma la motivazione pesa di più

E allora non è meglio ricorrere a vie legali più tutelanti?

Se non scontassimo un vuoto legislativo in materia sì. Ma attualmente una coppia che non può avere figli e decide di ricorrere alla banca del seme deve affrontare trafile burocratiche, spese importanti, liste d’attesa infinita e, il tutto, senza alcuna garanzia di risultato.

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