Asili nido privati: è la scelta giusta?
Un ambiente protetto e accogliente dove l'apprendimento la socialità sono agevolati. Ma anche una voce che grava in modo non indifferente sul bilancio famigliare.
Un ambiente protetto e accogliente dove l'apprendimento la socialità sono agevolati. Ma anche una voce che grava in modo non indifferente sul bilancio famigliare.
Il ritorno a lavoro è il primo vero banco di prova di distacco tra madre e figlio e la scelta (in ogni caso sempre un po’ sofferta) di decidere a chi lasciare i bambini durante quelle ore del giorno in cui saremo fuori casa non è per nulla semplice. Tante sono le variabili da tenere in considerazione prima di stabilire se iscrivere il proprio bambino a un asilo nido privato.
Le liste d’attesa nelle graduatorie comunali per l’ammissione a una struttura pubblica la dicono già lunga sul fatto che sempre più famiglie si affidano all’opzione nido per dare ai figli la prima occasione di socialità e apprendimento fuori dal contesto famigliare.
Del resto, la fiorente diffusione di servizi privati, soprattutto nelle medie e grandi città, è conseguenza di questo trend.
Ma quali sono i pro e contro degli asili nido privati su cui un genitore deve riflettere prima di decidere?
E la famiglia, in che modo può essere d’aiuto nella gestione dei più piccoli quando mamma e papà sono al lavoro?
Diciamocelo chiaramente però: non è certo un caso se da qualche anno è stata introdotta e ufficializzata la ricorrenza della Festa dei nonni, il 2 ottobre.
Il loro ruolo all’interno della famiglia – soprattutto quando i nipotini sono piccoli e i genitori lavorano molte ore al giorno fuori casa – è prezioso, quando non addirittura fondamentale.
Il primo grande dubbio infatti è: lasciamo Luca o Margherita dai nonni oppure li portiamo al nido?
Cosa aspettarci dai nonni che non troveremo in una struttura di servizi per la prima infanzia.
Discutere non servirebbe a granché poiché quando non siamo presenti, a decidere di fronte alle singole situazioni, saranno loro.
Ancora, un bimbo che trascorre le giornate coi nonni ha meno occasioni di socialità in quanto il tempo a contatto con gli altri bambini si riduce alla passeggiata ai giardinetti (quando il tempo lo permette) o ad altri limitati momenti.
Se da un lato questo può evitare il contagio delle più classiche malattie infettive che ci si passa tra piccolini, dall’altro lato il piccolo sarà meno stimolato a confrontarsi coi suoi simili, fattore che favorisce l’apprendimento.
Infine, la casa non è un asilo: gli arredamenti presenti non sono pensati per accogliere un bimbo piccolo, per cui occorre far attenzione a spigoli e oggetti fragili. Anche il più bell’appartamento della città può non essere a misura di bambino e nascondere insidie pericolose.
Un ambiente stimolante, protetto e sicuro.
Questo dovrebbe essere (e lo è nella stragrande maggioranza dei casi) un asilo nido. Privato o pubblico che sia.
Cosa ne pensi?