Le nostre scuole stanno cercando sempre più metodi all’avanguardia per migliorare l’apprendimento dei giovani alunni: lavagne digitali, proiettori e computer si possono trovare quasi ovunque.

Certe volte, in mezzo alle meraviglie del progresso, non viene in mente che i metodi più efficaci possano essere anche quelli più semplici. Semplici come sedersi in cerchio e discutere a quattr’occhi, parlare liberamente e senza timore.

Questa metodologia in realtà è già piuttosto adoperata nelle scuole: non si tratta di un metodo di insegnamento, quanto di una sorta di terapia di gruppo che riunisce alunni e docenti, e che porta il nome di Circle Time.

Circle time: cosa significa?

Tradotto letteralmente ne “il momento del cerchio“, il Circle Time rappresenta un metodo di lavoro ideato in ambito psicologico.
Si tratta di un momento di libero scambio all’insegna dell’ascolto e del rispetto reciproco, in cui non esistono gerarchie di sorta. Solo il mediatore, spesso l’insegnante, può avere voce in capitolo, ma sempre nel rispetto dei presenti e senza che la sua figura prevarichi.

Il concetto in sé prevede che i partecipanti si dispongano, per l’appunto, a cerchio, in modo che tutti possano guardarsi negli occhi e che ognuno possa percepirsi uguale all’altro.
È previsto l’uso di un oggetto che fungerà da testimone (in generale una palla morbida) che a turno ognuno lancerà a un partecipante.

Le 5 regole del circle time

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Fonte: Picasa

Queste sono le indicazioni base, valide indipendentemente che si abbia a che fare con bambini o adulti. Esatto, perché anche i più grandi possono trarne benefici.

  1. Fissare un giorno e un orario predefiniti in modo che diventi un appuntamento fisso. Sono preferibili l’inizio o il fine settimana;
  2. Gli argomenti vengono decisi all’unanimità o scelti a sorte pescando da un contenitore pieno di bigliettini;
  3. Formare un cerchio sedendosi per terra su un tappeto o disponendo delle sedie, per creare un clima confortevole;
  4. Solo chi ha in mano la palla, o qualsiasi altro oggetto “testimone”, potrà parlare. Diversamente si aspetterà pazientemente il proprio turno;
  5. Gli altri ascoltano nel pieno rispetto di chi sta parlando. Se vogliono prendere la parola, attendono l’arrivo dell’oggetto “testimone”.

Il circle time nella scuola primaria e dell’infanzia

L’insegnante svolge un ruolo cruciale: è impegnato come mediatore, quindi deve impersonare una figura di riferimento, ma allo stesso temo non deve prevaricare sugli alunni.
Il concetto di base rimane sempre quello: uguaglianza assoluta, seduti in cerchio non vi sono privilegi o differenze. È un valore che anche l’insegnante deve metabolizzare.

Egli ha l’unica facoltà di scegliere l’argomento, dare il via alla conversazione e facilitare la discussione, niente di più.
Compito non certo facile, se contiamo che nel frattempo il docente deve deve anche prestare attenzione ai bambini: osservare se qualcuno si sente a disagio o se al contrario si mostra troppo irruento, per poter agire di conseguenza.

L’obiettivo principale del Circle Time è quello di facilitare la comunicazione tra pari e approfondire la conoscenza reciproca tra gli alunni, in modo da creare integrazione all’interno della classe e di valorizzare le competenze di ognuno.

I benefici del circle time

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Fonte: Web

Quando si parla della scuola dell’infanzia o di scuola primaria i benefici risaltano decisamente: questo breve momento di comunione stimola infatti l’interazione, ovvero spinge i bambini alla conoscenza reciproca e a una comunicazione aperta e condivisa, creando un clima sereno e di reciproco rispetto.

Conoscendo gli altri, il bambino imparerà a conoscere se stesso: egli potrebbe rispecchiarsi nelle testimonianze altrui, con la possibilità di arricchirsi e arricchire l’altro.

È inoltre una panacea per chi è timido o introverso: se le prime volte questi possono limitarsi solo ad ascoltare, può succedere che più avanti sviluppino maggiore sicurezza e decidano di dare il loro contributo alla discussione.

Attraverso questo metodo di lavoro si affinano inoltre le proprietà di linguaggio e capacità di ascolto, indispensabili ed efficaci più di qualsiasi altra lezione frontale in classe.

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