La suzione è un istinto naturale del bambino, presente ben prima della nascita; anzi, proprio questo istinto permette al piccolo di nutrirsi, e sempre attraverso l’atto di succhiare impara a coordinare la respirazione e la deglutizione, a stimolare la funzionalità dei muscoli del viso e a sviluppare correttamente la bocca. Stimolando la produzione di serotonina, inoltre, la suzione gli procura sensazioni piacevoli, che gli infondono calma e serenità.

Ecco perché per il bambino il ciuccio è davvero molto importante nella primissima fase della crescita, che, se utilizzato correttamente, può rivelarsi un prezioso alleato per i genitori, garantendo al piccolo il benessere psicofisico dato dal succhiare, ma anche la formazione corretta del cavo orale, e dei movimenti di lingua e palato.

Nonostante l’uso del ciuccio sia ancora visto con perplessità da molte mamme, in generale il suo utilizzo non interferisce con la dentizione, anzi, se anatomico, favorisce anche il corretto sviluppo della bocca. Da evitare sarebbe, semmai, la suzione del pollice che, oltre ad esercitare una pressione più intensa sui denti e sul palato, può diventare un’abitudine piuttosto difficile da eliminare. I ciucci con tettarella anatomica si adattano perfettamente alla bocca del neonato, assicurando la corretta distribuzione della pressione della lingua sul palato.
Stando a quanto riporta uno studio pubblicato su Pediatrics, organo ufficiale dell’American Academy of Pediatrics, inoltre, l’uso del ciuccio durante il sonno concorrerebbe a ridurre il rischio di SIDS, poiché la posizione della lingua faciliterebbe la respirazione e non farebbe rischiare al bambino il soffocamento. Il consiglio generale è di scegliere ciucci con tettina ortodontica, studiata per agevolare il naturale posizionamento della lingua e per distribuirne uniformemente la pressione sul palato, in modo da aiutare la bocca a svilupparsi correttamente.

Va poi precisato che ogni età ha il suo ciuccio: per i neonati, infatti, la tettina ortodontica deve essere più piccola e corta, per adattarsi alla loro bocca, il ciuccio deve essere più leggero, per trattenerlo meglio in bocca, e lo scudo deve lasciare liberi naso e mento, e avere ampi fori di ventilazione per evitare che la saliva ristagni.
Per i bimbi più grandi, invece, esistono due tipologie di succhietti: gli extra-morbidi, chiamati gommotti, e quelli con scudo rigido. I primi sono da preferire per la nanna, mentre i secondi dovrebbero essere tenuti durante il giorno.

Il ciuccio può essere realizzato in silicone o in caucciù: il primo è un materiale trasparente e igienico, insapore e inodore, che non si deforma nel tempo, mentre il secondo, invece, è soffice e naturale, elastico e resistente, caratteristica che lo rende ideale per i bambini a cui sono spuntati i primi dentini.
I migliori ciucci in commercio sono senza dubbio quelli prodotti da Chicco, Mam e Avent.

Sterilizzare perfettamente il ciuccio

ciuccio
Fonte: web

Per sterilizzare correttamente il ciuccio si possono utilizzare diversi metodi, da quello della nonna, che prevede di immergere il ciuccio in acqua portata a ebollizione per 5 minuti, per poi appoggiarlo in un canovaccio, fino al metodo a freddo e a caldo. Nel primo caso occorre avere lo sterilizzatore a freddo, da riempire di acqua con una soluzione specifica, venduta in farmacia o nei negozi per bambini, prima di immergervi i ciucci. Bastano pochi minuti per sterilizzare tutto. Attenzione però: la soluzione utilizzata per sterilizzare è chimica, quindi possono rimanere dei residui di prodotto sul ciuccio, cosa che richiede un risciacquo davvero profondo del ciuccio.

Per la sterilizzazione a caldo serve invece uno specifico sterilizzatore elettrico, nel cui cestello mettere il ciuccio prima di azionare il timer, impostandolo su 10 minuti.
Tra i metodi di sterilizzazione a caldo, vi è anche quello a microonde, che sterilizza il ciuccio in pochissimi minuti.

Togliere il ciuccio

togliere il ciuccio
Fonte: web

Naturalmente, arrivato a una certa età il bambino deve rinunciare spontaneamente al ciuccio: se ciò non accade, il ciuccio va tolto possibilmente intorno ai 3 anni, poiché dopo questa età potrebbe svilupparsi una dipendenza psicologica, difficile da togliere più avanti, la quale potrebbe anche portare, continuano a tenere il ciuccio, a una scorretta formazione dell’arcata dentale.
La cosa importante, per ogni genitore, è aiutare il bambino a togliere il ciuccio gradualmente, non all’improvviso, poiché l’unico effetto che si può ottenere è quello di suscitare in lui nervosismo e tristezza, disagio manifestato con inappetenza e insonnia. Potrebbe iniziare a succhiarsi il pollice, che è di gran lunga peggio! Inutile anche rimarcare al bambino che “ormai è grande per il ciuccio” e, ovviamente, è controproducente al massimo prenderlo in giro, dato che in questo modo non si fa altro che sviluppare ansia in lui, motivo per cui potrebbe avere un maggiore attaccamento al ciuccio stesso, visto come anti stress.

La parte più difficile è indubbiamente togliere il ciuccio di notte, dato che di giorno possiamo approfittare delle distrazioni offerte dai giochi o dalle uscite. La cosa da fare è proprio iniziare eliminando il ciuccio durante il pomeriggio, mentre fa il riposino o ci guarda fare le faccende, senza cedere a pianti o capricci inevitabili.

Cerchiamo di far capire al bimbo che in certe occasioni il ciuccio va a “riposare”, e distraiamolo con attività interessanti che possano coinvolgerlo; gratifichiamo il bimbo premiandolo con sorpresine e regalini se riesce a stare senza ciuccio, troviamo un posto con lui dove mettere il ciuccio a “fare la nanna”, come se se ne dovesse prendere cura, cerchiamo di responsabilizzarlo facendolo sentire grande e non più bisognoso del ciuccio. Stare con lui prima della nanna, raccontargli una storia, possono trasmettergli il calore e l’affetto che ricerca nel ciuccio.
In casi estremi, se tutti i vostri tentativi risultassero vani, si può decidere di portare il ciuccio al logoramento, poiché è molto più difficile per un bambino usare un ciuccio rotto e ormai vecchio. Se però ci fosse particolarmente affezionato… Armatevi di pazienza!

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