Le Bambine Non Dovrebbero Giocare con le Barbie: lo Sostiene una Ricerca, Ecco Perché

La dottoressa Dame Athene Donald sostiene che i giochi infantili potrebbero influenzare le future scelte lavorative e formative. Le bambine, infatti, giocando con bambole e Barbie tenderebbero ad evitare Facoltà e professioni scientifiche. Ecco i motivi.

Ragazze quante di voi da piccole giocavano con le Barbie? Ebbene: sappiate che l’amata bambola Mattel, così come tutte le altre bambole, sono attualmente sotto accusa. Il motivo? Alcuni ricercatori sostengono, che sarebbero proprio i giochi ricevuti durante l’infanzia ad incidere negativamente sul numero esiguo di donne impegnate nei settori scientifici, relativi alla ricerca o alle invenzioni.

Questa teoria è stata recentemente ripresa anche dalla dottoressa Dame Athene Donald, neo presidente della British Science Association (nonché professoressa di Fisica Sperimentale all’Università di Cambridge) che ha voluto incentrare su questa tematica il proprio discorso di iniziazione. La donna, quindi, ha sottolineato come le bambine fin dalla tenera età prendano parte solo passivamente al gioco: esse, infatti, tendenzialmente devono solo prendersi cura di un bambolotto, pettinare la Barbie, preparare la pappa.

Ai bambini, invece, generalmente vengono riservati giochi più attivi, che permettono di usare l’immaginazione per risolvere problemi. E non è tutto: le pubblicità dedicate alle femmine trattano tematiche come l’amore, la bellezza e la magia. Quelle più maschili, invece, sono incentrate sul potere, la velocità, il lavoro di squadra o la battaglia. Spiega la dottoressa Donald:

Incoraggiare le bambine ad avere una visione più “scientifica” del mondo, a passare meno tempo a preoccuparsi dell’acconciatura e della moda o a sognare unicorni, significherebbe anche avere una società più informata e attiva su questioni cruciali come i vaccini, le onde elettromagnetiche emesse dai telefoni o i cambiamenti climatici.

Di contro, non assecondare un bambino a ricoprire a sua volta determinate mansioni considerate “tipicamente femminili” (come dare una mano nei lavoro domestici, lavare, stirare o spingere un passeggino) può comunque incidere negativamente sulla sua crescita. Questo individuo, infatti, una volta diventato uomo tenderà a considerare queste semplici attività estranee alle proprie competenze.

Secondo la dottoressa Dame Athene Donald, quindi, anche le bambine dovrebbero giocare con i Lego e con il Meccano, mettendo parzialmente da parte bambole e Barbie:

La scelta dei giochi d’infanzia è molto importante: è bene iniziare a chiedersi cosa sia meglio per le future generazioni. Alla Facoltà di Fisica puntualmente mancano studentesse: le donne iscritte, infatti, rappresentano meno di un quinto dei frequentanti. E la percentuale scende drasticamente se si guardano le scuole miste. Del resto se gli insegnanti, i genitori, i coetanei e i media divulgano il messaggio che Fisica ed Ingegneria sono Lauree prettamente maschili non dovremmo meravigliarci del contrario.

Davanti a queste accuse, la Mattel (azienda produttrice della Barbie) ha pubblicato un comunicato stampa sul proprio sito web nel quale difende la famosa bambola, ponendo l’attenzione sul fatto che nel corso degli anni sono stati prodotti vari modelli che tengono conto di oltre 150 esempi di carriere diverse. Le bambine di tutto il mondo, quindi, hanno potuto giocare ad esempio con Barbie infermiera, medico, rock star, veterinaria, pilota o ufficiale di polizia. Professioni molto diverse tra loro, che non hanno precluso alle giovani alcun tipo di aspirazione o fantasia.

Il dibattito è molto attuale e ancora aperto. Voi cosa ne pensate ragazze? Far giocare le bambine con Barbie e bambole a discapito di Lego e Meccano può incidere sulle loro future scelte lavorative e formative? Attendiamo i vostri commenti.

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