5 strategie per prevenire l'annegamento dei bambini, ma non solo
L'annegamento è un pericolo che è possibile evitare seguendo specifiche strategie. Eccone 5 che ti aiuteranno a prevenire l'annegamento (sia dei grandi che dei piccini).
L'annegamento è un pericolo che è possibile evitare seguendo specifiche strategie. Eccone 5 che ti aiuteranno a prevenire l'annegamento (sia dei grandi che dei piccini).
L’annegamento è una delle principali cause di morte tra i bambini di età compresa tra uno e quattro anni, ma anche gli adulti non ne sono certo immuni. Ecco 5 strategie per prevenire l’annegamento (sia dei bambini che degli adulti).
Un studio portato avanti da Safe Kids ha mostrato che circa 1.000 bambini annegano ogni anno. Inoltre, 7.000 bambini finiscono nei pronto soccorso ogni anno proprio per questo motivo e, spesso, questi casi si verificano in mare aperto. Da non sottovalutare è l’annegamento secondario, una reazione ritardata al soffocamento. In questi casi, l’acqua ingerita fa gonfiare i polmoni e i livelli di ossigeno nel sangue possono diminuire, portando a un rallentamento della frequenza cardiaca e all’arresto cardiaco.
Ecco perché le famiglie dovrebbero rilevare per tempo i segnali di pericolo. È opportuno recarsi immediatamente al pronto soccorso se il bambino sviluppa tosse o avverte dolore toracico, vomito, irritabilità o un calo drastico di energia. Ma quali sono le strategie che è possibile seguire per scongiurare questo pericolo (utili anche per gli adulti)?
Il primo consiglio è il più ovvio, ma di certo non è scontato. Se il tuo bambino è ancora molto piccolo, lasciarli anche solo qualche minuto a giocare da soli senza supervisione in piscina o al mare può essere fatale.
Anche se devi allontanarti per poco tempo, cerca sempre di tenerli sott’occhio, o chiedi a qualcuno di sostituirti fino a quando non torni.
Il suggerimento, però, è quello di nuotare sempre insieme a loro. Gli esperti suggeriscono di nuotare sempre a meno di un braccio di distanza dai propri figli, in modo da poter intervenire con più velocità in caso di emergenza.
Imparare a nuotare correttamente può essere di grande aiuto per tuo figlio. Una volta apprese le tecniche di base, il tuo bambino si sentirà molto più sicuro di sé in acqua e questo ti farà stare più tranquilla.
Mantieni comunque sempre alta l’attenzione.Solo perché tuo figlio sa nuotare, non è immune dall’annegamento, soprattutto se sopraggiungono attacchi di panico o il mare è molto mosso.
I vari dispositivi di galleggiamento utilizzati dai bambini per giocare possono diventare pericolosi senza la dovuta attenzione. Soprattutto se hai bambini molto piccoli, utilizza sempre un salvagente per farli nuotare, finché non acquisiranno più dimestichezza con l’acqua.
Il rischio per i bambini non è direttamente proporzionale alla profondità dell’acqua quando si parla di annegamento. I bambini piccoli possono affogare anche in pochi centimetri d’acqua, soprattutto se ancora non riescono a sollevarsi facilmente. Anche in queste situazioni, la supervisione di un adulto è fondamentale.
Attacchi di panico e svenimenti in mare o in piscina possono capitare sia ai bambini che agli adulti e non si verificano così di rado. Ecco perché è indispensabile saperne riconoscere i sintomi.
Fai attenzione se la persona è immobile, è a faccia in giù nell’acqua o “galleggia” in posizione eretta ma non fa alcun progresso in avanti. Presta attenzione all’espressione del suo viso per cogliere eventuali segni di paura o panico.
Giornalista sulle nuvole, i miei grandi amori sono i libri, il cinema d'autore e gli animali. Sepulveda e Tarantino: le mie ossessioni.
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