L’allattamento per una mamma è un periodo particolare della vita, così come lo è stata la gravidanza: infatti il corpo subisce delle modificazioni dovute al fatto che i livelli di prolattina, cioè l’ormone dell’allattamento, sono molto elevati, mentre l’ormone che regola il sistema riproduttivo è soppresso. Questo comporta, nella maggioranza delle donne, l’assenza del ciclo mestruale per cui, dopo la fine delle lochiazioni, cioè delle perdite di sangue che contraddistinguono il post-parto, non avviene l’ovulazione.

Se si continua ad allattare al seno in modo esclusivo, anche quando i livelli di prolattina scendono, il ciclo mestruale di norma non si presenta ancora, finché non si inizia a svezzare il bambino e quindi ad introdurre nella sua dieta i cibi solidi che col tempo vanno a sostituire le poppate. Tuttavia l’arrivo del capoparto, cioè del primo ciclo mestruale dopo la nascita del bimbo, varia da donna a donna, tanto che alcune mamme, nonostante l’allattamento esclusivo al seno, si trovano ad averlo non troppi mesi dopo il parto, mentre per altre si presenta anche dopo anni. In ogni caso, la presenza delle mestruazioni non comporta alcun problema per l’allattamento e quindi la mamma può continuarlo nello stesso modo in cui faceva prima. Ma vediamo le cose più nel dettaglio.

1. Il ritorno delle mestruazioni durante l’allattamento

Ritorno delle mestruazioni dopo la gravidanza
Fonte: web

Abbiamo detto che di norma l’allattamento esclusivo al seno, cioè l’allattamento del neonato sia di giorno sia di notte ad intervalli di tre o quattro ore circa, ritarda la ricomparsa del ciclo, ma a volte succede che questo ritorni in ogni caso. Quando si presenta il capoparto, tuttavia, questo può essere anche anovulatorio: ritornano le mestruazioni, cioè le perdite abbondanti di sangue, ma non c’è stata l’ovulazione, quindi per la donna non esiste la possibilità di rimanere incinta. Di solito quando le mestruazioni si ripresentano durante l’allattamento sono spesso anovultatorie, anche se questo non è sempre vero.

In ogni caso, prevedere quando torneranno le mestruazioni non è possibile, per cui durante l’allattamento non si può conoscere con certezza il momento in cui la donna tornerà ad essere fertile; per questo motivo è possibile restare incinta, per quanto gli ormoni della lattazione possono far sviluppare ovociti deficitari e una fase luteale non adeguata, per cui gli estrogeni e il progesterone sono bassi, creando un impedimento naturale allo svilupparsi di una gravidanza. Tuttavia resta possibile rimanere incinta, anche prima della comparsa del capoparto, per cui le coppie, dopo averne discusso col medico, possono decidere di affidarsi a qualche metodo contraccettivo.

Dopo il capoparto i primi cicli possono essere irregolari e dolorosi, ma dopo un paio di mesi dovrebbero tornare come prima. Può succedere anche che, ad allattamento concluso, le mestruazioni tardino ad arrivare: in questo caso conviene contattare il proprio ginecologo, che saprà capire se c’è qualcosa che non va oppure se è tutto nella norma.

2. Come comportarsi con le mestruazioni in allattamento

Mestruazioni in allattamento
Fonte: web

Premesso che anche con le mestruazioni l’allattamento può continuare, può succedere che si presentino alcune situazioni che spingano la mamma a desiderare di lasciare perdere: il consiglio è quello di non demordere, perché il latte materno è l’alimento migliore per il neonato e perché si tratta di situazioni temporanee.

Tra questi avvenimenti c’è per esempio il fatto che il latte diminuisca momentaneamente o che assuma un sapore diverso dal solito, magari non gradito al bimbo, che si attacca al seno poco volentieri e le cui feci possono diventare meno consistenti ed essere espulse più di frequente. Possono anche presentarsi delle irritazioni cutanee e un atteggiamento fastidioso in generale.

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