Il latte materno è il miglior alimento per il neonato: gli fornisce infatti tutte le sostanze nutritive necessarie allo sviluppo e alla crescita, come proteine, lipidi, sali minerali e zuccheri, nonché anticorpi utili per evitare infezioni.

Infatti il latte materno contiene globuli bianchi, anticorpi anti virali e anticorpi specifici che servono al bambino a proteggersi dai patogeni presenti nell’ambiente esterno; il latte contiene anche lattoferrina, lisozima e cellule immunocompetenti, che servono per eliminare i patogeni che causano le coliche.

Inoltre il latte materno ha proprietà anti-allergiche, perché fornisce immunoglobuline e perché, per quanto riguarda le allergie alimentari, ritarda il contatto con i cibi, lasciando il tempo al sistema immunitario di svilupparsi.

Tuttavia, affinché il latte materno sia l’alimento strepitoso che è, la mamma deve alimentarsi nel modo migliore, prediligendo un’alimentazione sana e nutriente, in quanto il suo corpo deve sostentare non solo se stesso ma anche quello del figlio, per cui dovrebbe assumere al giorno circa 500-600 calorie di quelle assunte normalmente. Ma ci sono degli alimenti da evitare? E in generale quale dieta va seguita in allattamento?

Ricordiamo che per dieta intendiamo alimentazione: infatti le diete dimagranti sono da evitare durante l’allattamento, perché potrebbero togliere al bimbo tutti i nutrienti necessari; per tornare come si era prima del parto, bisogna aspettare almeno dieci mesi.

1. La basi della dieta in allattamento

Alimentazione sana durante allattamento
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L’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia l’allattamento esclusivo al seno sino ai sei mesi del bambino, dopo i quali si può cominciare con lo svezzamento. Durante questi mesi la mamma deve nutrirsi in modo corretto e genuino, prestando quindi attenzione alla qualità dei cibi e preferendo alimenti facilmente digeribili e molto nutrienti, meglio se cotti al vapore o al cartoccio.

La dieta della mamma durante l’allattamento deve essere completa, cioè non deve tralasciare nessuna sostanza nutritiva, per permettere al bimbo di crescere al meglio. Per questo bisogna mangiare cereali, come pasta, riso, orzo e così via, legumi, verdure, sia crude sia cotte, frutta fresca, carne, pesce, uova, in quanto tutti e tre forniscono acidi grassi e amminoacidi essenziali, e infine latticini, che contengono calcio, fosforo e vitamina A.

È inoltre importante che la mamma beva molto, almeno due litri di acqua al giorno, in quanto il latte è composto all’80% da acqua; inoltre l’acqua è utile per la regolazione dell’equilibrio idro-salino e per l’eliminazione delle scorie azotate. Inoltre è importante anche perché la carenza di liquidi causa stitichezza.

L’ideale è prendere l’abitudine di bere ogni volta che ci si siede per allattare; oltre all’acqua, si può optare anche per tisane, brodi o succhi di frutta, purché non troppo zuccherini.

Sotto consiglio del medico, è possibile continuare durante l’allattamento l’integrazione vitaminica che è stata intrapresa in gravidanza.

2. Alimenti da evitare o da moderare nella dieta in allattamento

Alimenti da limitare in allattamento
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Fondamentalmente, nella dieta in allattamento la mamma può mangiare tutto, purché appunto la sua alimentazione sia completa. Tuttavia, è meglio moderare l’assunzione di alcuni alimenti, in quanto non sono molto nutrienti: per esempio è buona cosa limitare il consumo di dolci, in quanto sono poveri di vitamine, minerali e amminoacidi essenziali.

Ma alimenti di cui moderare l’assunzione sono anche quelli che rischiano di dare un sapore troppo intenso al latte, come spezie, aromi, aglio, cipolle, funghi, curry, peperoni, gorgonzola, asparagi e acciughe; questo non significa non mangiarli, ma osservare la risposta del piccolo quando viene attaccato al seno e agire di conseguenza.

Ci sono poi alimenti che possono causare dei disturbi intestinali al bambino, come carni insaccate, selvaggina, crostacei, molluschi o carni crude, che sono da limitare come i fagioli o i lieviti, se il neonato soffre di coliche.

Altri cibi, se esiste una predisposizione famigliare, possono avere un effetto allergizzante, come agrumi, frutta secca (in particolare le arachidi), dadi per brodo (che andrebbero in ogni caso evitati anche nella dieta fuori dall’allattamento), frutti di bosco, pomodori, latticini, crostacei, molluschi e cioccolato. Se si sono mangiati questi cibi e il bimbo presenta sintomi come diarrea, eruzioni cutanee o gonfiore intestinale è buona cosa contattare il pediatra.

Per quanto riguarda l’assunzione di alcol e caffeina nella dieta in allattamento bisogna moderarsi, in modo particolare per quanto riguarda l’alcol, perché questo passa facilmente nel latte in concentrazioni simili a quelle ritrovate nel sangue materno; inoltre può causare cambiamenti nel ritmo del sonno, riduzione del latte materno, ipoglicemia e uno sviluppo non regolare.

Meglio quindi limitarsi a un bicchiere di vino o di birra a fine pasto e a massimo tre tazzine di caffè al giorno, prestando attenzione però se si consumano altre bevande che contengono caffeina come il tè o la coca-cola. Da abolire i superalcolici.

Anche se non è un alimento, ricordiamo che anche il fumo è da evitare, perché la nicotina passa in modo diretto nel latte, riducendone la produzione e provocando nel neonato disturbi come nausea, vomito o diarrea.

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