Paesi nordici: nanna sotto zero e tanta salute

A questa notizia, forse, le mamme italiane reagiranno con orrore: in Nord Europa i bambini dormono spesso all'aperto, anche con la neve. È la pratica della nanna sotto zero e pare faccia un gran bene al loro sistema immunitario. Parola di pediatra

Arrivano i primi freddi ed ecco che, in men che non si dica, corriamo a rintanarci sotto il piumone. Probabilmente avrete già sorseggiato la vostra prima tisana; magari anche la prima cioccolata calda dell’inverno.

E che dire dell’abbigliamento casalingo? È soltanto ottobre, eppure scommettiamo che siete già in pieno regime “plaid sulle spalle a mo’ di mantello”. Le regole del perfetto outfit da pantofolaia le conosciamo tutte: la coperta va abbinata ai calzettoni spessi, rigorosamente infilati sopra ai pantaloni del pigiama. Freddolose di tutto il mondo, unitevi!

Insomma: sarà il nostro sangue mediterraneo, ma noi al freddo proprio non resistiamo. Al “fuoco nemico” di vento e pioggia rispondiamo con sciarpa e caminetto. Per non parlare dei nostri bimbi: non appena le temperature si abbassano, scatta la corsa a metterli a riparo. Ma siamo matti? Potrebbero prendersi un raffreddore.

Ed ecco allora che, quando si entra nel vero e proprio periodo invernale, i giochi all’aperto diminuiscono drasticamente. Diciamo che sono proprio banditi. Saremo mamme ansiose? Secondo alcuni studi, sembrerebbe di sì.

Fonte: Web
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Pensate che, nei Paesi nordici, è molto diffusa la pratica della nanna sotto zero. Per la precisione, dai 15 ai 10 gradi sotto zero. Per questa teoria strampalata – ma in fin dei conti, mica tanto – dobbiamo ringraziare un pediatra finlandese, l’impronunciabile dottor Arvo Ylppö. La diffusione della sua teoria, che invitava i genitori a far dormire i propri bimbi all’aperto anche in inverno, ha ridotto drasticamente il tasso di mortalità negli anni Venti.

I benefici della nanna sotto zero

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Se ci pensate, ce lo dicevano sempre le nostre nonne: “Vai a giocare fuori, esci a prendere un po’ d’aria!”. E bisogna ammettere che anche le più musone di noi, dopo aver seguito il consiglio, tornavano a casa di buonumore, ritemprate dall’attività all’aria aperta.

L’esposizione al sole e all’aria fresca fa bene al corpo e alle difese immunitarie. In particolare, i raggi solari sono una fonte preziosa di vitamina D, il più efficace anti depressivo in natura. Un bambino che gioca all’aperto cresce meglio, insomma, più sano e più forte.

Certo, in Italia il sole non manca. Mentre all’estremo Nord dell’Europa, ecco… la storia cambia. I lunghi mesi invernali possono essere piuttosto bui. Anche per questo esistono teorie per noi estreme come la nanna sotto zero: secondo i medici, se le ore di sole scarseggiano, è consigliabile aumentare il più possibile il tempo trascorso all’aria aperta. Anche – soprattutto – per i più piccoli.

Paesi nordici: nanna sotto zero e tanta salute
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La nanna sotto zero deriva proprio da questo: dal cercare di sfruttare, in ogni modo, quante più ore di luce sia possibile. Lasciando che i propri bambini, ovviamente imbacuccati a dovere, facciano un sonnellino all’aperto, nel proprio passeggino, anche solo in terrazzo. E il freddo, vi domanderete inorridite, non fa loro male?

Niente affatto! Secondo i medici, aiuta il corpo ad abituarsi alle variazioni climatiche. Con temperature che arrivano a -27°, i popoli nordici fanno dormire all’aperto anche bimbi di due settimane (ovviamente sotto la loro supervisione, e mai per un lasso di tempo troppo lungo). E questo, parola di finlandesi & co, fa crescere i loro cuccioli più forti e sani, meno predisposti ad ammalarsi.

Certo: se i vostri figli hanno il sonno leggero, difficilmente riuscirete nell’impresa di farli dormire all’aria aperta. Se invece assomigliano a questi qua sotto, beh… sicuramente non avrete problemi!

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