Come tenere a bada il raffreddore nel neonato
Il raffreddore nel neonato è piuttosto frequente. Per curarlo non serve somministrare farmaci, ma ricorrere a lavaggi nasali e ricordarsi di umidificare opportunamente la propria casa.
Il raffreddore nel neonato è piuttosto frequente. Per curarlo non serve somministrare farmaci, ma ricorrere a lavaggi nasali e ricordarsi di umidificare opportunamente la propria casa.
Molto spesso le neo mamme si preoccupano quando sentono il loro bambino starnutire frequentemente e violentemente, ma in realtà il raffreddore è l’infezione più frequente delle alte vie aeree, causato da virus diversi, ma generalmente appartenenti alla famiglia dei rinovirus. Non esiste una cura vera e propria, e il raffreddore si risolve da sé, anche se ci sono alcune soluzioni che sicuramente possono alleviare il fastidio nel piccolo.
Non è infrequente che il neonato, o i bambini poco più grandi, prendano spesso il raffreddore: il motivo è presto detto.
Il sistema immunitario dei neonati non ha ancora sviluppato un “bagaglio” di anticorpi sufficiente a metterli al riparo dalle malattie e dalle affezioni delle vie respiratorie, per questo sono più esposti al raffreddore. Si stima che i neonati possano avere, in un anno, dai sei agli otto episodi di raffreddore, soprattutto durante la stagione invernale, quando il freddo e gli sbalzi di temperatura favoriscono l’ingresso di germi. Non è, infatti, il passaggio da caldo a freddo a far sviluppare la patologia, ma la presenza di batteri e virus con cui si entra più facilmente in contatto stando in ambienti chiusi o male arieggiati a lungo, sicuramente di più rispetto a quanto accade in estate.
Il sintomo tipico del raffreddore nel neonato è, ovviamente, la congestione nasale, ossia il fastidioso naso chiuso, dovuto all’infiammazione della mucosa e all’accumulo di muco nelle cavità nasali. A questo si accompagnano gli starnuti, con cui l’organismo cerca di espellere le secrezioni, associati talvolta a tosse, mal di gola e, può capitare, anche febbre.
Generalmente il raffreddore dura quattro o cinque giorni, con picchi attorno al secondo e terzo giorno, in cui si sentirà particolarmente la congestione nasale e la sensazione di avere il naso chiuso. Il contagio del raffreddore avviene attraverso le goccioline di saliva, che possono passare da un soggetto all’altro tramite starnuti e colpi di tosse, oppure, in maniera indiretta, toccando oggetti toccati a sua volta da una persona infetta e portandosi poi le mani alla bocca.
Come detto, il raffreddore si risolve spontaneamente nell’arco di quattro o cinque giorni, al massimo una settimana, quindi è opportuno non somministrare medicinali ai bambini, ma piuttosto cercare soluzioni che allevino il fastidio del naso congestionato.
Un’ottima idea è, ad esempio, provvedere spesso alla pulizia del nasino: i neonati, infatti, respirano esclusivamente attraverso il naso, quindi il disagio nel sentirlo intasato, soprattutto durante le poppate o il sonno, può scatenare anche piccole apnee proprio per via della “chiusura” delle vie aeree. Per liberare il naso dal muco si può fare ricorso a dei lavaggi nasali, che possono dare sollievo in maniera almeno temporanea. Possono essere fatti prima della poppata e della nanna, utilizzando una soluzione fisiologica, acque termali, oppure acqua di mare sterilizzata.
In commercio i lavaggi nasali si trovano in confezioni spray o flaconcini monodose, comodi soprattutto se ci si trova fuori casa. Si può anche preparare una soluzione casalinga con acqua e sale, con il 90% di acqua e il 10% di sale, da far bollire e poi raffreddare, prima di iniettarla con una siringa senza ago in soluzione da 5-10 ml per narice. La cosa importante è spingere lo stantuffo velocemente, per esercitare la pressione necessaria a rimuovere le secrezioni.
Oltre ai lavaggi nasali, si può fare l’aerosol, perché il vapore aiuta a sciogliere le secrezioni. È importante però utilizzare solo ed esclusivamente soluzione fisiologica, senza aggiungere farmaci, come fluidificanti o cortisonici, che non hanno alcuna efficacia documentata.
Altri consigli utili per evitare il raffreddore ai neonati sono, ad esempio, umidificare correttamente gli ambienti: l’aria secca e calda di certi ambienti chiusi, infatti, asciuga le mucose e favorisce la formazione di croste, che tappano ancora di più il naso. Regolate il termostato a temperature più ragionevoli e adoperate umidificatori per ambienti, almeno nella stanza in cui dorme il neonato.
Collocate un cuscino sotto il materasso del bambino quando è raffreddato, dato che dormire con il capo leggermente rialzato gli permetterà di respirare meglio, facendo defluire le secrezioni, e fatelo bere spesso, al fine di rendere il muco fluido e di liberare il naso.
Rivolgetevi al pediatra se notate la presenza di febbre elevata, che non passa dopo 2-3 giorni, secrezioni purulente giallo-verdognole, oppure se il bambino è particolarmente lamentoso o avverte mal d’orecchie, o se ha meno di tre mesi di vita.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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