Leggo spesso di donne che si lamentano della propria suocera. I motivi sono, quasi sempre, più o meno gli stessi e spesso le nuore tendono a descrivere la suocera come un vero e proprio mostro.
Per carità, a volte sarà pure vero, ma nella maggior parte dei casi alla base di questo malcelato astio ci sono dei motivi veramente banali – se non addirittura assurdi!

Tanto che da nuora mi viene da chiedermi quanto a volte i mostri sono loro, le suocere, e quanto a volte a essere intolleranti e fuori luogo siamo noi. Se si prodiga troppo per i suoi nipoti e il suo “bambino” cresciuto (o anche per noi), è un’impicciona; se non lo fa e preferisce fare la nonna part-time, è egoista; se ci dà alcuni consigli su come gestire una cosa, ecco che ci manca di rispetto; se non si sbilancia mai, è una menefreghista.

Per alcune nuore, qualunque cosa faccia la propria suocera è a prescindere sbagliata e inopportuna.
Di più, da alcune la suocera viene anche vista come una competitor, una donna con cui essere ogni giorno in guerra, come cane e gatto, senza darsi e senza darle mai la possibilità di essere alleate.

Se ci fosse stata la loro madre al posto della povera mamma di lui, allora lì sì che sarebbe stato tutto diverso!
Perché – ovvio, mi riferisco solo a un certo tipo di nuora – quando è la suocera a fare qualcosa d’istinto non va bene. Se si tratta della propria madre allora sì. O comunque bisogna capirla: lo fa perché ci ama, o è stanca, o è stressata.

Purtroppo molte persone ragionano così senza pensare che la suocera che si ritrovano di fronte è prima di tutto una donna, di più: la madre dell’uomo che amano e la nonna dei loro figli.
Davvero vogliamo condurre la nostra personale battaglia contro la donna che ha cresciuto nostro figlio? Che ama i nostri figli? E che il nostro marito o compagno e i nostri bambini amano, mettendoli nella scomoda posizione di chi deve conciliare l’amore che provano per lei con il fatto di non ferirci?

Per carità, vero è che il legame conta. Ovviamente la mamma è sempre la mamma e può essere anche normale accettare senza o senza troppo fastidio qualcosa che dalla nostra suocera non accetteremmo mai. C’entra poi probabilmente il fatto che con la suocera accumuliamo di più, non avendo spesso sufficiente confidenza e poi la rabbia esplode di colpo o scava da dentro. Se l’argomento riguarda la propria mamma, si sa, è più facile comunicarle il nostro disagio e disapprovazione verso un suo determinato comportamento. Quando, invece, a metterci a disagio è la suocera, essere chiare potrebbe risultare, a volte, abbastanza complicato e fuori luogo.

Poi c’è da dire che è vero, esistono molte donne che non fanno altro che mettersi in mezzo nelle questione anche più intime della coppia, prendendosi la libertà di esprimere sempre un personale giudizio anche quando non richiesto. C’è anche da dire, però, che è il figlio stesso che dovrebbe porle un giusto limiti e che è da lui che dovremmo pretendere alcune posizioni, non dalla nostra suocera.

A volte ho come il sospetto che essere ostile alla propria suocera o fingere di esserlo sia più “qualcosa di regolare da fare”, che una cosa che nasce dal profondo. Come se avere sempre un rapporto sano e civile, se non anche di amore, con la propria suocera sia qualcosa di improbabile a prescindere.
Del resto, così come ci sono suocere sfacciate ed invadenti, se non addirittura maleducate, esistono nuore che, nonostante siano consapevoli che la mamma del proprio lui sia una persona d’oro, provano un istintivo fastidio e irritazione verso ogni suo gesto.

E se iniziassimo noi a provare a chiarire la situazione sin da subito?
Se provassimo, tanto per cominciare, a interrogarci se il problema è nostro o loro e a instaurare un rapporto civile e onesto?
Tipo perché ci dà fastidio se prende il bambino in braccio senza chiederci permesso e se a farlo è nostra madre non ci crea nessun disagio?
All’inizio sarà magari difficile ammettere che se a darci un consiglio è la suocera ci sentiamo stizzite, mentre se a farlo è nostra madre, allora va bene perché qualsiasi suo consiglio è ben accetto. Ma metterci in gioco è il punto di partenza?

Ma la suocera non è comunque una madre? Una madre che ha cresciuto l’uomo di cui siamo innamorate?
Smettiamola di mettere odio dove non c’è o vedere astuzia e furbizia dove non è mai esistita. Perché spesso si pensa che la madre di lui sia sicuramente, come da cliché, gelosa del proprio figlio e di conseguenza odii il fatto che accanto a lui ci sia un’altra donna che non sia lei. Invece l’amore, quello vero, non è mai possessivo (e come esistono donne realmente gelose della nuora, esistono anche nuore che sono gelose della suocera, già!) e una mamma non può che essere felice se suo figlio ha accanto una donna che ama, che lo ama e che lo rende felice.

Iniziamo a vedere i suoi gesti come atti di amore e non come invadenza: perché una suocera è nella maggior parte dei casi una donna (e una mamma come alcune di noi) che vuole la felicità di suo figlio, dei suoi nipoti… e anche la nostra.

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