SIDS: Far Dormire i Bambini in Scatole Previene la Morte in Culla

Sicuramente nessuna di noi ci avrà mai pensato, eppure sembrerebbe che far dormire i bambini in... scatole ridurrebbe notevolmente il rischio della SIDS. Si chiamano baby boxes, sono state sperimentate in Finlandia fin dagli anni '30 ma adesso sono molti i paesi in tutto il mondo ad averle adottate. Ecco cosa sono.

La SIDS è purtroppo una delle cause più frequenti di morte del neonato, e le ragioni per cui la cosiddetta “morte in culla” sopraggiunge all’improvviso sono, sfortunatamente, ancora praticamente sconosciute.

Studi e ricerche scientifiche nel corso degli anni si sono moltiplicati, prodigandosi per cercare un rimedio definitivo a questo tragico avvenimento; ma, sorprendentemente, la soluzione potrebbe arrivare da… delle scatole.

Si chiamano “baby boxes“, sono state testate per la prima volta in Finlandia nel corso degli anni ’30 ma adesso sono davvero tanti i paesi che le hanno introdotte, o che sono in procinto di farlo: Canada, Australia, Inghilterra (recentemente lo hanno adottato i centri ospedalieri Queen Charlotte’s e il Chelsea Hospital), molto probabilmente nei prossimi mesi sarà la volta anche degli Stati Uniti.

Se veramente, come sembra, queste scatole sono in grado di ridurre la percentuale di neonati che muoiono a causa della SIDS, potrebbero rappresentare una importantissima ancora di salvezza per milioni di genitori che ogni anno vivono l’incubo di una morte inspiegabile.

1. I casi di Finlandia e Canada

Fonte: twitter.com @ TheBabyBoxCo
Fonte: twitter.com @ TheBabyBoxCo

Come abbiamo detto poc’anzi, in Finlandia le baby boxes vengono usate addirittura dagli anni ’30: in quel periodo il Paese scandinavo era estremamente povero, e il sistema sanitario nazionale prevedeva di donare delle scatole alle neo mamme, provviste di tutto quanto potesse essere necessario al bambino, come vestiti, asciugamani, trapuntine. Essendo però provviste anche di un materassino, queste scatole potevano essere usate dai genitori meno abbienti anche come primo lettino del neonato e, ad oggi, si pensa che sia proprio attribuibile al loro utilizzo il merito di aver ridotto notevolmente il tasso di mortalità infantile, portandolo addirittura al livello più basso del mondo. Le percentuali di morte per SIDS, infatti, sono passate dai 65 bambini ogni 1000 nascite del 1938 ( anno in cui sono state adottate le baby boxes) ai 3 ogni 1000 nascite del 2013.

Fonte. babyboxco.com
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Anche il Canada ha deciso di testare le scatole per bambini, soprattutto per dare supporto ai genitori che si avvicinano alla loro nuova vita con un bebè: la Calgary University ha promosso l’utilizzo delle baby boxes nello stato dell’Alberta, nell’ambito di uno studio che rientra nel programma “Welcome to Parenthood“, il quale ha offerto a 1500 future mamme una scatola per neonati da ritirare due mesi prima del parto, fornita di tutto il necessario per le prime esigenze del piccolo, oltre che un vero e proprio “corso per genitori” in cui, anche dopo il lieto evento, sono continuamente connesse con un genitore più esperto che funge da tutor. Insomma, l’idea della Calgary University è soprattutto quello di rappresentare una presenza costante al fianco dei neogenitori, che spesso rischiano di trovarsi impreparati dopo la nascita del primo figlio, finendo con il sentirsi isolati e travolti da un’esperienza più grande di loro.

Ma cosa si intende esattamente con SIDS e quali sono i dati nel nostro Paese?

2. Cos’è la SIDS e quali sono i dati di morte in culla in Italia

Fonte: twitter.com @ TheBabyBoxCo
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La SIDS (Sudden Infant Death Syndrome) è tuttora la causa di morte che colpisce maggiormente i neonati di età compresa tra un mese e un anno a cui non si riesca a dare una spiegazione neppure post-mortem: in definitiva, la diagnosi di morte per SIDS è fatta per esclusione.

Nei Paesi industrializzati l’incidenza media della SIDS è all’incirca di un bambino ogni 2000 nati: nel nostro paese sono circa 300 i bambini che ogni anno muoiono inaspettatamente e la morte in culla si verifica più frequentemente tra i 2 e i 4 mesi di vita, colpendo soprattutto i maschietti ( il 60%).

Purtroppo la SIDS può verificarsi in qualsiasi momento, di notte e di giorno, sia nel lettino che in braccio ai genitori, sul seggiolino dell’auto come nel passeggino.

3. Come funzionano le scatole per bambini

Fonte: babyboxco.com
Fonte: babyboxco.com

Le baby boxes sono generalmente passate dal sistema sanitario nazionale del Paese in cui vengono adottate, e contengono tutto il necessario per soddisfare le esigenze primarie del neonato: pannolini, lenzuola, trapunte, ma anche giocattolini, asciugamani, e sono tutte fornite di un materassino realizzato in materiali assolutamente non tossici e certificati da CertiPUR-US, come sottolineato sul sito ufficiale babyboxeco.com. Per questo motivo le scatole sono spesso usate dai genitori come primo lettino del bambino, soprattutto fino al 5° o 6° mese di vita (ma ci sono casi, in particolare nei Paesi meno sviluppati dove la crescita media di un neonato è inferiore, in cui vengono usate fino all’8° mese), dato che possono essere facilmente spostate, a seconda di dove si trova il genitore in quel momento: possono essere messe di fianco al letto, ma anche in cucina, o in soggiorno, e, anche quando il bambino vorrà voltarsi su un fianco, non correrà rischi. Solitamente però si suggerisce di smettere di usare la baby box non appena il bambino è in grado di mettersi a sedere spontaneamente. Una volta smessa la funzione di “lettino mobile” la scatola può essere ovviamente usata per riporre giocattoli, vestiti e tutto ciò che si trova nella stanza di un bambino.

CI sono altri metodi per prevenire questa tragedia?

4. Metodi alternativi per prevenire la SIDS

Fonte: twitter.com @ TheBabyBoxCo
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Per quanto, come abbiamo detto, purtroppo sia ancora estremamente difficile sconfiggere definitivamente la SIDS, esistono molti piccoli accorgimenti e metodi per provare perlomeno a prevenirla, dato che naturalmente molte volte la morte in culla è irrimediabilmente collegata alle condizioni in cui dorme il bambino.

Un primo suggerimento è quello di posizionare il piccolo nel lettino sempre sulla schiena, dato che questa è la posizione più sicura per ridurre il rischio di SIDS. Occorre poi avere un materassino ben saldo, tenuto fermo da un lenzuolo perfettamente aderente alla superficie, ed evitare assolutamente di adagiare il bambino su una superficie morbida come quella di un sofa, ad esempio; la baby box, in questo senso, è ovviamente sicura, essendo una superficie totalmente rigida da piazzare su una altrettanto rigida, come un tavolo o una scrivania.

Un neonato non dovrebbe mai dormire in un lettone da solo, perciò è importante che voi siate sempre presenti se desiderate farlo dormire lì, così come è di estrema importanza allontanare tutti gli oggetti (giocattoli, asciugamani, cuscini) morbidi che potrebbero involontariamente essere messi dal bambino davanti alla bocca, provocandone il soffocamento.

Inutile dire che anche lo stile di vita condotto dalla mamma in gravidanza è assolutamente fondamentale: fare esami prenatali regolari, non fumare, non bere alcol sono regole primarie per ridurre il rischio di SIDS, dato che, come sottolineato dall’American Cancer Society, i bambini nati da madri fumatrici muoiono per SIDS in misura tre volte superiore a quelli che nascono da mamme non fumatrici. Anche dopo la nascita, è importantissimo non fumare mai nella stanza dove dorme il bambino. Anche l’allattamento al seno, laddove possibile, riduce il rischio di morte in culla, così come evitare di vestire il piccolo con troppi strati e mantenere una temperatura adeguata all’ambiente esterno anche tra le mura domestiche. Usare tappetini da gioco sotto la sorveglianza di qualcuno aiuterà inoltre il bambino a sviluppare i muscoli di collo, braccia, spalle e schiena, rendendolo capace di sollevarsi autonomamente e di girarsi qualora dovesse voltarsi in una posizione pericolosa.

 

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