Quindi, come molti di voi sanno, mio ​​marito è diventato virale per aver allattato al seno la nostra bambina. Mi sforzo così tanto di non leggere nessuno dei commenti negativi su Facebook e Instagram su di lui, ma nulla mi infastidisce più delle persone che ci giudicano senza aver letto l’intera fottuta storia! Le persone dicono che è disgustoso e innaturale.

Apparentemente è qualcosa di malato e contorto con cui abbiamo dato vita a una strana fantasia. Che è pazzia pensare che una cosa del genere vada bene. Ho letto commenti che dicono che non sta davvero allattando al seno perché c’è un tubo sopra il naso della bambina. Che lo ha fatto solo per avere attenzione. Immagino che le infermiere e i dottori mi abbiano detto che non potevo allattare a causa di quello che era successo. Ho anche letto in un articolo che sono morta, quando invece sono ancora qui! Quindi chiariamolo per le persone che vogliono giudicare qualcosa di cui non sanno nulla.

1. Una tetta è una tetta. Un capezzolo è un capezzolo. Sia uomini che donne li hanno. Cosa c’è di così disgustoso in questo? La nostra idea era di allattare al seno e lui stava esaudendo i miei desideri perché non potevo farlo in quel momento. Non è colpa mia se i vostri mariti non sono abbastanza uomini per intervenire e farlo se necessario.

2. A quelli che dicono che è malato e contorto… Siete voi a essere disgustosi per aver trasformato un momento felice per noi in qualcosa di così odioso.

3. Il tubo non è mai stato sopra il suo naso. Lei era perfettamente in salute. ️

4. Attenzione? Pfft. Mi dispiace non scusarmi se mio marito è diventato virale e la gente ha deciso che vale la pena raccontare la nostra storia.

5. Le infermiere/i dottori non mi hanno consigliato di fare nulla perché ero KO! Avrei voluto allattare fin dall’inizio se avessi potuto, ma sono ancora grata a tutti coloro che hanno lavorato quella notte e che si sono presi cura della mia famiglia e hanno aiutato mio marito a nutrire la nostra bambina perché non potevo essere lì per loro. Non l’ho nemmeno incontrata subito perché ero in terapia intensiva e non sapevano se ne sarei uscita viva.
6. Chiaramente non sono morta.

April Neubauer è mamma di due bambine, Rosalia e Selena, nate a distanza di un anno l’una dall’altra. Nel suo account Instagram ha raccontato di alcune importanti complicazioni subite durante il parto della primogenita – ha avuto la preeclampsia – e di come il marito l’abbia aiutata “sostituendosi” a lei nella nutrizione della piccola.

Ora, accertato il fatto che le ghiandole mammarie maschili non siano predisposte per l’allattamento ma che diversi studi abbiano dimostrato come, in seguito ad opportuna stimolazione, possano assolvere anche a questa funzione, e che in questo caso a nutrire la bambina fosse in realtà un tubicino da cui arrivava il latte, resta il fatto di trovare francamente odioso il voler cercare a tutti i costi una polemica e un’occasione per scandalizzarsi adducendo questioni di moralità o di etica di fronte al gesto di un padre e di un marito che ha cercato di rendersi utile per moglie e figlia.

Senza contare che lo skin to skin, ovvero il contatto con la pelle dei genitori, a volte persino dei fratelli, è uno dei primi e più importanti per il bambino.

Quei commenti hanno fatto talmente male ad April che, a distanza di un anno, ha voluto ricordarli in un altro post:

Un anno fa siamo diventati virali perché mio marito ha allattato Rosalia mentre ero in terapia intensiva in lotta per riprendermi da alcune importanti complicazioni subite durante il suo parto. Quel giorno è stato uno dei giorni migliori della nostra vita, ma è stato anche uno dei più spaventosi. Comunque, ne è valsa la pena ogni minuto e devo ringraziare mio marito per essere rimasto accanto a entrambe. Le sue emozioni erano dappertutto quel giorno, perché pensavamo che tutto sarebbe andato bene, quando in realtà non sapeva se avrebbe avuto una moglie o una figlia dopo tutto quello che è successo nel giro di pochi minuti. Siamo grati di essere ancora qui a prenderci cura delle nostre bambine“.

Insomma, sempre più padri lottano per rivendicare finalmente quel ruolo di primo piano che hanno e devono avere nella crescita di un figlio, per avere fasciatoi pubblici nei bagni pubblici, eppure ci sono ancora persone che rimangono disgustate di fronte a un papà che, semplicemente, fa di tutto per il benessere della propria bambina. Così come molti credono ancora che i papà capaci di cambiare pannolini siano “meno uomini” degli altri.

Ci dispiace per queste persone, ma questo non è affatto un discorso di virilità o di machismo. È semplicemente un discorso di amore, di partecipazione e di condivisione. Ma forse, è troppo difficile da comprendere per chi distingue ancora il mondo in “veri uomini” e “vere donne”.

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