L’impetigine è  la forma più superficiale delle piodermiti. Si tratta di un’infezione batterica della cute causata da streptococco (Streptococcus pyogenes chiamato anche Streptococco beta-emolitico di gruppo A), da stafilococco (Staphylococcus aureus) o da entrambi gli organismi.

Benché possa manifestarsi anche in età adulta, interessa maggiormente i bambini al di sotto dei 10 anni. In generale, infatti, le infezioni batteriche della cute sono molto frequenti in età pediatrica. Fa la sua comparsa soprattutto d’estate e può protrarsi anche per settimane.

Impetigine: le cause

L’impetigine può colpire qualunque bambino. Sicuramente delle scarse condizioni igieniche possono essere un fattore di rischio, ma ci sono anche altri elementi che predispongono a questo tipo di infezione, ad esempio:

  • macerazione della cute (causata dall’umidità);
  • lesioni sulla pelle o infiammazioni;
  • alterazioni della normale flora cutanea;
  • atopia (predisposizione ereditaria alle malattie allergiche);
  • sistema immunitario compromesso.

I sintomi dell’impetigine

Si manifesta con lesioni che interessano tutta la superficie corporea, ma in particolar modo il viso, il collo, le mani e le estremità (dunque le aree scoperte). Le lesioni generano prurito e per il bambino è difficile controllarsi e non grattare la zona.

Bisogna prestare attenzione perché è una manifestazione contagiosa. Si diffonde rapidamente attraverso il contatto con le lesione del malato o, ad esempio, con le sue secrezioni nasali, ma anche attraverso gli asciugamani, i vestiti, la biancheria. Purtroppo sono frequenti le recidive, soprattutto nei soggetti con basse difese immunitarie. Fortunatamente, non si associa (se non raramente) a febbre o malesseri generali.

Tipologie di impetigine

Esistono due tipi di impetigine:

  • impetigine bollosa, che si manifesta con lesioni simili a vescicole, a piccole bruciature che si localizzano soprattutto sul viso, in particolare intorno al naso e alla bocca. Hanno un colore rossastro, ma la bolla centrale contiene al suo interno un siero infetto: quando la bollicina si rompe, fuoriesce, dando origine a crosticine giallastre. Questa tipologia è la più contagiosa;
  • impetigine crostosa, tipologia nella quale non si passa attraverso lo stadio delle vescicole sierose ma si formano direttamente le croste, molto più grosse rispetto alla forma bollosa.

L’impetigine si può anche suddividere in:

  • impetigine primaria, se si manifesta su cute sana;
  • impetigine secondaria, che è la più frequente. Si tratta di una sovrainfezione (impetiginizzazione) di una lesione preesistente, che può essere anche una semplice puntura di insetto oppure una scottatura.

Impetigine: cura e terapia

Il trattamento dell’impetigine deve essere immediato e protratto, soprattutto per contenere una possibile contagio e prevenire eventuali complicazioni. Queste sopraggiungono soprattutto quando non si interviene tempestivamente o se l’impetigine non viene trattata con la dovuta attenzione e costanza.

In questi casi, si può assistere a un ispessimento delle croste, a una diffusione delle lesioni sulla cute, a un’estensione più in profondità delle lesioni stesse, causando infezioni più profonde tipo fascite. Nei casi più gravi, l’infezione può sfociare in uno shock tossico.

La terapia è di tipo topico: disinfettante e bendaggio delle lesioni. In alcuni casi si rende necessaria la somministrazione di antibiotici, soprattutto nei bambini immunocompromessi o che vivono in comunità.

Di base, il rispetto di alcune norme può essere di grande aiuto nella cura e può evitare la comparsa di recidive:

  • prima di effettuare la medicazione, detergere accuratamente la cute del bambino;
  • educare il bambino a non grattarsi e non rimuovere le croste, comportamenti con cui si rischia di infettare anche la cute sana;
  • in caso di somministrazione di antibiotici, non sospendere la terapia topica. La prima non si sostituisce alla seconda;
  • bendare le lesioni se possibile, così da evitare il contagio ed evitare la diffusione dell’infezione;
  • portare avanti il trattamento con costanza, ma senza eccedere nelle dosi consigliate dal medico;
  • curare l’igiene personale;
  • tenere le unghie corte;
  • cambiare spesso asciugamani e biancheria, evitando che entrino in contatto con altri membri della famiglia, per evitare il contagio.
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