Le Battute che i più piccoli Non Possono Capire e che è meglio Evitare
I più piccoli non riescono a comprendere l'ironia e per questo non capiscono alcune frasi dette in certe situazioni. Ma quali sono le battute che vanno proprio evitate?
I più piccoli non riescono a comprendere l'ironia e per questo non capiscono alcune frasi dette in certe situazioni. Ma quali sono le battute che vanno proprio evitate?
Capita spesso che gli adulti, quando parlano tra loro, comunichino usando l’ironia; che si tratti di un rimprovero, di una lode o di un commento, le parole ironiche rendono un discorso più vivo e divertente… ma non per tutti.
Infatti, per i bambini l’ironia è qualcosa di sconosciuto, qualcosa che non riescono a comprendere e che può gettarli in confusione: un bambino prende sul serio quello che gli viene detto e certe parole possono anche risultare dolorose per lui.
Il motivo per cui i bimbi non capiscono l’ironia è che essa è un uso complesso della lingua, che chiede di analizzare tanti elementi oltre alla forma linguistica, una competenza che i bambini acquisiscono verso i sei anni, per quanto poi continuino ad avere problemi a gestirla sino agli undici anni.
Una frase detta con ironia, anche se percepita come innocente dai genitori, può essere invece strana, o anche spaventosa, per il bambino, che si domanda se la mamma e il papà gli stanno mentendo e magari perché non lo sgridano.
Ma quali sono le frasi da evitare che il bambino non può capire? Ecco una lista:
Complimentarsi ironicamente con il bambino quando ha fatto qualche pasticcio, con frasi del tipo “Ma che bravo che sei stato” o “Ma che bel lavoro” è qualcosa che crea disagio nel piccolo, che si aspetta di essere rimproverato per una cosa che sa essere sbagliata. Forse allora quell’azione non è così sbagliata?
Se il bambino ha fatto un pasticcio è bene dirgli che ha fatto un pasticcio, per evitare fraintendimenti.
A volte alcuni genitori, per scherzare, mentre abbracciano e coccolano il figlio, alla sua domanda se gli vogliono bene, rispondono di no, come per sottolineare che la sua domanda è ridicola, perché certo che lo amano! Ma il bimbo questa cosa non la capisce e sentirsi dire che la mamma e il papà non gli vogliono bene è traumatico.
Dire al piccolo che se il papà, o la mamma, non la smette, per esempio di fare dei dispettini, o di giocare col cibo o di scherzare, è un’affermazione che fa preoccupare il bambino, da un lato perché l’attività svolta dal genitore non è così grave da essere cacciati di casa, dall’altro perché prova paura all’idea che mamma o papà se ne vadano. E se poi non tornano?
Esclamare “Ma che bella giornata!”, quando questa non è bella perché si è rotto qualcosa, perché piove o altro, e in generale dire che una cosa è bella quando non lo, può destabilizzare il bambino. Se la giornata è davvero così bella, perché la mamma è arrabbiata?
Dire ironicamente al bambino che è brutto, o che non è intelligente o qualsiasi altra cosa che lo sminuisca, verrà percepito da lui come un dato di fatto, per cui si sentirà brutto o poco intelligente. Sono frasi che possono creare insicurezze poi difficili da debellare. Molto meglio dire al bambino che è bello.
Creativa, disordinata, lunatica, con la passione per tutto ciò che è ottocentesco, ricorda Parigi o ha a che fare con Victor Hugo. Amo la letteratura, la moda, le camminate in montagna, i dolci al cioccolato e le serie televisive ...
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