Il piede equino: una malformazione curabile fin dai primi giorni di vita

Piede equino, o piede torto, è la definizione adottata per indicare un piedino che risulta ruotato verso l'interno. Diagnosticabile dalla nascita, o anche grazie all'ecografia, se opportunamente trattato fin dai primi giorni di vita, il piede equino può guarire e non rischiare recidive.

La diagnosi di piede torto, detto anche piede equino, viene formulata quando uno o entrambi i piedini del piccolo risultano già alla nascita ruotati verso l’interno.

Il piede equino è una malformazione piuttosto comune, la più comune malformazione evidenziabile alla nascita, insieme con la displasia dell’anca. Si stima che ne venga diagnosticata 1 ogni 900 nascite circa e sembra che sia più comune nei maschi.

In alcuni casi, questa malformazione si associa ad altre, quali la spina bifida o altre malformazioni che interessano l’apparato cardiovascolare o digerente. Proprio per questo, in caso di diagnosi di piede equino, il bambino andrebbe quindi attentamente valutato nella sua interezza. Il continuo sviluppo delle tecniche ecografiche permette oggi di avere spesso una diagnosi prenatale.

In questo modo, i genitori possono essere accompagnati verso la nascita con colloqui informati con il personale ortopedico, che saprà illustrare le tappe della terapia e rassicurare sul fatto che, se trattato con competenza e precocemente, il piede equino congenito permette una vita assolutamente normale.

Le cause del piede equino

piede equino
fonte: pixabay

L’ipotesi più accreditata, attualmente, sostiene che le cause del piede equino sono multifattoriali. In altre parole, sono molte le cause che, combinate insieme, danno origine a questa malformazione. Tra le più accreditate vengono indicate cause genetiche, cause meccaniche, cause legate al sistema vascolare e al sistema neurale, carenza di acido folico in gravidanza e assunzione di alcol e farmaci in gravidanza.

Probabilmente comunque alla base c’è un organismo geneticamente predisposto, alla cui predisposizione si sommano tutte o alcune delle cause citate.

Le terapie per il piede equino

Il trattamento attualmente più utilizzato si chiama metodo PonsetiConsiste nella creazione di piccoli gessi correttivi, da far indossare al piede già dai primi giorni di vita, che poco a poco lo indirizzano verso la giusta direzione. I gessi vengono applicati da personale specializzato dopo opportune manipolazioni, assolutamente indolori, ed esercizi di stretching.

Spesso, a questi gessi che si susseguono uno all’altro man mano che il piedino cresce e modifica la sua posizione, si associa un intervento chirurgico poco invasivo, volto al allungare il tendine di Achille. Al termine della successione di gessi, al bambino viene fatto indossare un tutore, per un numero di ore via via inferiore, fino a quando potrà usarlo solo di notte.

La terapia del medoto Ponseti è poco invasiva e indolore. Permette inoltre di ottenere ottimi risultati, ma deve essere messa in atto dalla nascita.

Questo metodo, soprattutto nella fase del tutore, deve essere scrupolosamente seguito con un enorme impegno e con dedizione soprattutto da parte dei genitori. Il piccolo, in effetti, pare che non si accorga nemmeno dei gessi e del tutore, e il tempo in cui i suoi piedini sono costretti in una posizione fissa cala man mano che il bambino ha necessità di muoversi.

Quando il piccolo è pronto per gattonare, infatti, il tutore può già essere messo solo nelle ore notturne, abitudine che non deve più essere abbandonata almeno fino ai 4 anni di età.

Decenni di esperienza nel trattamento del piede torto con il medoto Ponseti, ormai, hanno raccolto dati veramente incoraggianti anche per quanto riguarda le recidive. I bambini trattati con i gessetti seguiti dal tutore crescono e camminano con i piedini dritti, forti, flessibili e, in una parola che non andrebbe mai usata in questi casi, “normali”.

Se il piede torto viene diagnosticato tardivamente, invece, sono necessari complessi interventi chirurgici, che non assicurano una ottimale guarigione. Inoltre è più facile incorrere in recidive nell’età adulta.

Le conseguenze del piede equino

piede equino bambino
fonte: pixabay

Se non opportunamente trattato, purtroppo, il piede equino non ha modo di guarire. In base alla gravità della rotazione, se non corretto, il piede equino può anche essere di ostacolo alla deambulazione.

Se l’intervento chirurgico è eseguito tardivamente, invece, può anche causare una eccessiva rotazione del piede che, anziché ruotato verso l’interno, si potrebbe ruotare verso l’esterno.

Nel caso di diagnosi e trattamento già alla nascita, comunque, il bambino deve essere seguito con attenzione in ogni fase della sua crescita perché l’ortopedico esperto può vedere delle recidive che sfuggono all’occhio del genitore e mettere in atto le dinamiche necessarie a limitare ogni conseguenza.

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