Nel nostro Paese la Procreazione medicalmente assistita (PMA) è disciplinata dalle linee guida fornite dalla legge 40/2004, che prevedono l’utilizzo, in prima battuta, delle opzioni terapeutiche più semplici e meno invasive.

Dal 2014 poi la Corte Costituzionale ha fatto decadere il divieto di fecondazione eterologa nel nostro Paese, ovvero la fecondazione in cui uno o entrambi i gameti provengono da un donatore esterno alla coppia, garantendo quindi la possibilità, per le coppie che lo desiderano, di accedere sia a queste ultime tecniche che a quelle omologhe.

A seconda della tecnica cui si decide di ricorrere, l’intervento può essere svolto presso strutture pubbliche o private convenzionate; nei centri privati, ovviamente, c’è una spesa da affrontare, spesso non propriamente irrisoria. Ma di che cifre parliamo, nello specifico?

Prima di tutto, per avere un quadro più chiaro della situazione, è importante capire cosa dice la legge sopracitata.

La normativa di riferimento: la legge 40/2004

La legge sulla PMA è molto articolata e complessa. Prima di tutto è importante dire che nel nostro Paese l’accesso alle tecniche di fecondazione assistita sono concesse solo a coppie formate da maggiorenni eterosessuali, coniugate o conviventi, in età potenzialmente fertile.

Sono quindi esclusi i single, e le coppie omosessuali.

In secondo luogo si accede alla PMA solo se l’infertilità non è risolvibile altrimenti, e nell’utilizzo delle tecniche si segue un principio di gradualità, scegliendo, come detto, quelle meno invasive per prima, sia dal punto di vista tecnico che tecnologico.

Alcune modifiche alla legge hanno rimosso il divieto di produzione di più embrioni e l’obbligo di contemporaneo impianto di tutti gli embrioni prodotti; per le coppie fertili con malattie genetiche trasmissibili è anche stato rimosso il divieto di diagnosi preimpianto.
Da ultimo, come già accennato, è stato eliminato il divieto di fecondazione eterologa, cioè con donazione di gameti, grazie alla sentenza della Corte Costituzionale del 9 aprile 2014.

L’accesso generale alle tecniche è stato aperto anche a coppie “sierodiscordanti”, ovvero quelle in cui uno dei due partner è portatore di malattie virali sessualmente trasmissibili, come HIV o epatite B o C.

Le tecniche di PMA

Le tecniche di PMA si avvalgono della manipolazione di ovociti, spermatozoi o embrioni nel tentativo di realizzare una gravidanza, e le metodiche sono divise in opzioni terapeutiche di I, II e III livello, in base al grado di invasività e di complessità.

  • metodiche di I livello: sono le più semplici e meno invasive. In queste la fecondazione si realizza nell’apparato genitale femminile.
  • metodiche di II e III livello: sono più invasive, e la fecondazione avviene in vitro.

I costi e le strutture in Italia

Nel nostro Paese i dati delle strutture autorizzate ad applicare le tecniche di PMA sono contenuti nel Registro Nazionale PMA, gestito dall’Istituto Superiore di Sanità, che poi li elabora per la Relazione annuale del Ministro al Parlamento grazie alla quale si ha una visione dell’andamento negli anni. Il Registro inoltre contiene anche una mappa dettagliata di tutti i centri autorizzati in ogni regione.

Per quanto riguarda i costi, c’è da dire che le coppie possono rivolgersi al Sistema Sanitario Nazionale, mentre nei centri privati i prezzi variano a seconda anche del livello di metodica utilizzata.

I livello

Parliamo di inseminazione artificiale, ovvero di inseminazione intrauterina (IUI), in cui si introduce il liquido seminale all’interno della cavità uterina.
Naturalmente ogni centro per la fertilità ha un proprio costo, ma in linea di massima la IUI può costare da 7-800 euro fino a 1200 se si impiega il seme della coppia (fecondazione omologa). Diversamente, il costo potrebbe aumentare.

II e III livello

A questa tipologia appartengono la fecondazione in vitro e trasferimento dell’embrione (FIVET), in cui si fanno incontrare l’ovulo e gli spermatozoi in un mezzo esterno al corpo della donna, trasferendo l’eventuale ovocita sviluppato in embrione all’interno dell’utero in un secondo momento.

La FIVET varia dai 3000 ai 5000 euro, anche in questo caso a seconda della clinica di fertilità e del fatto che sia una fecondazione omologa o eterologa.

Si ha infine la microiniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (ICSI) in cui un singolo spermatozoo viene iniettato all’interno del citoplasma dell’ovocita; anche in questo caso, se si sviluppa l’embrione viene trasferito in un secondo tempo nell’utero.

I costi per la ICSI sono in media gli stessi della FIVET.

Tra le metodiche ormai praticamente inutilizzate figurano il trasferimento intratubarico di gameti (GIFT) che prevede il prelievo degli ovociti per via transvaginale ecoguidata o per via laparoscopica e il trasferimento nelle tube dei gameti maschili e femminili per via laparoscopica o transvaginale (ecoguidata o isteroscopica; il trasferimento intratubarico di zigoti od embrioni (ZIFT-TET), che prevede il prelievo degli ovociti per via transvaginale ecoguidata, e la fecondazione in vitro degli ovociti e il trasferimento intratubarico degli zigoti o degli embrioni per via laparoscopica o transvaginale; la crioconservazione degli embrioni FER che prevede la crioconservazione e il successivo scongelamento degli embrioni; la crioconservazione degli ovociti (FO) che prevede la crioconservazione e il successivo scongelamento di ovociti.

Per avere un’idea, regione per regione, dei costi della procreazione medicalmente assistita riportiamo la tabella, datata 2021, di fecondazioneterologaitalia.it.

Fonte: fecondazioneeterologaitalia.it

Il sito tiene tuttavia a precisare che secondo uno studio recente il prezzo medio per la fecondazione assistita sia di 5.000 euro, con un rimborso di circa 2000 euro ai futuri genitori da parte dell’ASL, sempre tenendo presente i costi singoli di ogni regione e di ogni clinica.

Se ci sono centri sanitari pubblici che si occupano di gravidanze assistite, invece, il costo dei trattamenti è solo quello del ticket, o a volte anche gratuito. Nella spesa complessiva sono inclusi gli esami propedeutici alla PMA, i farmaci necessari per l’intero percorso e i ricoveri ospedalieri, mentre il costo medio per la Diagnosi pre-impianto (PGD), non inclusa nel trattamento,  è di 3000 euro.

 

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