"I voti di scuola non sono importanti, e le altre regole con cui cresco i miei 8 figli"
Una mamma e terapista racconta sui social come cresce gli 8 figli con regole precise, che riguardano l'assenza di ruoli e cliché di genere.
Una mamma e terapista racconta sui social come cresce gli 8 figli con regole precise, che riguardano l'assenza di ruoli e cliché di genere.
L’educazione dei figli è un terreno sul quale i genitori si scontrano molto spesso, e generalmente ognuno è sempre convinto di crescere i propri nella maniera migliore; soprattutto ora che, anche fra i vip, si sente sempre più frequentemente parlare di bambini cresciuti nella massima libertà di espressione, anche rispetto al genere, l’argomento si è fatto sempre più rilevante.
Per questo sono diventati virali i video di una terapeuta, mamma di ben 8 figli, che sui suoi social, dove si fa chiamare semplicemente cptsdwhisperer, racconta proprio come educhi i suoi bambini con regole ben precise rispetto agli stereotipi di genere ma anche ai voti e al rendimento scolastico.
Oltre a crescere i figli liberi da qualsiasi identificazione di genere e con il pieno rispetto della singola identità di genere, questa mamma infatti ha spiegato che l’idea che dà loro, rispetto alla scuola, è che i voti siano insignificanti, perché a essere più importante è lo sforzo, e l’impegno con cui il compito assegnato viene svolto.
Un metodo sicuramente controcorrente rispetto a un mondo dove le performance e i riconoscimenti sembrano, per molte persone, essere la sola cosa che conta. Ma c’è di più, perché la donna, che si occupa di salute mentale, ha anche affermato che i suoi figli non vanno a scuola quando non stanno bene mentalmente, per proteggerli dal rischio di burnout.
Rispetto agli stereotipi di genere, invece, cptsdwhisperer, che si definisce non binary e usa i pronomi they/them/theirs, spiega alcune delle regole fondamentali:
C’è poi un importante parte riguardante l’apprendimento del consenso fin dalla tenera età: “I miei figli non devono abbracciare o baciare nessuno a meno che non lo vogliano. E non devono sedersi sulle ginocchia di Babbo Natale”.
È, questo, un metodo educativo che ha fatto molto discutere, infatti i commenti sotto i suoi post si dividono quasi equamente fra quanti lo criticano e chi, invece, lo appoggia considerandolo innovativo e benefico. Certamente è un modo di educare i figli diverso rispetto a quello con cui, probabilmente, è cresciuta la gran parte di noi, ma è vero anche che, solo una generazione fa, le tematiche sull’identità di genere erano molto poco affrontate, mentre per quanto riguarda l’importanza del sistema di voti previsto a scuola, in fondo lo si può considerare come un’evoluzione del metodo Montessori.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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