Ittero neonatale: cosa significa quando la pelle del bambino diventa gialla

Può preoccupare, ma nella maggior parte dei casi è assolutamente normale: l'ittero nei neonati, che colora il faccino con sfumature giallognole, è causato dall'aumento di bilirubina nel sangue. Vediamo cos'è e come si manifesta.

L’ittero è un manifestazione abbastanza diffusa nei neonati, che si sviluppa con la tipica colorazione giallastra della pelle. Si tratta di un sintomo che non deve preoccupare, soprattutto se si riassorbe nel giro di pochi giorni. Può però avere altre cause ed essere segnale di qualche patologia o condizione particolare. In questo caso è necessario ricorrere al trattamento adatto. Vediamo meglio i sintomi e le cause, e le differenze tra ittero neonatale fisiologico e patologico.

Ittero neonatale: cos’è e i sintomi

L’ittero è un segno che si manifesta quando avviene un aumento dei livelli di bilirubina nell’organismo. Si tratta di un pigmento giallo-arancione che deriva dal metabolismo dell’emoglobina da parte della milza, e si libera nel sangue nell’atto di ricambio dei globuli rossi. Viene poi resa solubile dal fegato per essere eliminata come bile e urina.

Il segnale tipico dell’ittero è la comparsa di sfumature giallognole sulla pelle, che partono solitamente dal viso e nella parte bianca degli occhi, la sclera. Da qui poi si espandono al torace, all’addome, fino anche alle estremità di braccia e gambe, man mano che la quantità di bilirubina cresce.

L’aumento di bilirubina è normale nei primi mesi di vita dei neonati, più frequentemente in quelli nati prematuramente, può funzionare infatti come anti-ossidante, per poi scomparire dopo pochi giorni. L’ittero compare in modo evidente quando questa sostanza supera i 3 mg/dl. Se invece persiste, si parla di ittero neonatale patologico e necessita una diagnosi più completa.

Le cause dell’ittero neonatale

Come abbiamo detto, la bilirubina è lavorata dal fegato per essere metabolizzata, in particolare dagli enzimi epatici. La causa dell’ittero neonatale è quindi l’aumento della produzione di bilirubina e allo stesso tempo l’attività ancora poco efficace degli enzimi. Infatti l’immaturità delle vie metaboliche deputate allo smaltimento della bilirubina può causare un ritardo del fegato nell’eliminarla.

Altre cause più rare ma più preoccupanti, per cui è necessario ricorrere a esami più approfonditi sono anemie iperemolitiche, che provocano un eccessivo rilascio di emoglobina e bilirubina. Epatite virale e mononucleosi, per le quali il fegato non riesce ad espellere la bilirubina e la bile, o per danni epatici causati da farmaci o sostanze tossiche ingerite.

E ancora ascessi epatici, malformazioni congenite, cisti, calcoli o cirrosi, che bloccano i dotti biliari, che consentono il flusso della bile dal fegato all’intestino. Può essere una causa anche l’epatite virale, ma solitamente dopo il primo anno di età. Esistono inoltre dei fattori di rischio che aumentano la comparsa di ittero neonatale, tra cui i più comuni:

  • prematurità;
  • diabete gestazionale;
  • asfissia durante il parto;
  • ipossia;
  • ipoglicemia;
  • acidosi;
  • policitemia;
  • altitudine;
  • disidratazione;
  • grossi ematomi;
  • familiarità.

Ittero neonatale: i valori standard

Come abbiamo detto, l’aumento di bilirubina che causa l’ittero è ritenuto normale, tanto che la pelle del 50% dei neonati, che diventa l’80% nei nati prematuri, appare visibilmente itterica nella prima settimana di vita. Tuttavia, esistono dei valori minimi per cui è ritenuta fisiologica e quindi non preoccupante. Secondo il Manuale MSD per medici e farmacisti, la soglia di allerta è > 18 mg/dL.

Nel caso di bambini prematuri o piccoli rispetto allo sviluppo, che presentano particolari malattie, il rischio è molto maggiore e non esiste infatti un livello di ittero considerato sicuro. In base al livello di bilirubina indiretta e all’età gestazionale, si può ricorrere alla fototerapia. Consiste nell’uso della luce fluorescente bianca che aiuta la degradazione della bilirubina in forme solubili, in modo che venga eliminata più rapidamente dal fegato.

Ittero neonatale fisiologico o patologico

ittero neonatale
Fonte: Web

Innanzitutto è importante sapere che la bilirubina si trova in forma indiretta e diretta. La prima non è ancora stata processata dal fegato, mentre la seconda chiamata anche coniugata, è quella che risulta dal metabolismo epatico della bilirubina indiretta. A seconda della forma di bilirubina prodotta e di alcune caratteristiche l’ittero neonatale può essere fisiologico, e quindi considerato normale, che si risolve in poco tempo, oppure patologico.

Ittero fisiologico

L’ittero neonatale fisiologico si riconosce perché risponde ad alcuni criteri:

  • compare dopo le prime 24 ore di vita, solitamente il 2° o 3° giorno;
  • non dura più di 10 giorni nei neonati nati a termine e 15 giorni nei bambini prematuri;
  • tutta la bilirubina è di tipo indiretto;
  • i valori di bilirubina non aumentano di molto giorno per giorno;
  • i livelli non superano i valori standard.

Si parla anche di ittero da latte materno quando è correlato all’allattamento al seno. In questo caso la bilirubina aumenta a partire dai 4-5 giorni di vita nei neonati che chiaramente vengono allattati al seno. Può durare di più dell’ittero neonatale fisiologico, anche fino a 12 settimane. Non si conosce ancora la causa effettiva, ma si ritiene che sia causato da una sostanza nel latte materno che aumenterebbe il riassorbimento di bilirubina da parte dell’intestino.

Sia nel caso di ittero fisiologico che da latte materno non sono necessari interventi terapeutici, aspettare che il problema si risolva in maniera naturale. È importante comunque tenere sotto controllo i valori di bilirubina e di ittero, che se peggiora e non tende a passare, deve essere visitato dal medico.

Ittero patologico

L’ittero neonatale è definito patologico quando invece:

  • compare nelle prime 24 ore;
  • dura oltre una settimana e oltre 2 settimane nei bambini prematuri;
  • il livello di bilirubina cresce di oltre 5 mg/dL al giorno;
  • i valori di bilirubina totale sono superiori a 13 mg/dL nel neonato a termine e 15 mg/dL nel pretermine;
  • la concentrazione di bilirubina diretta è superiore a 1,5-2 mg/dL;
  • presenza di fattori che aumentano il rischio di ittero.

Come riportato dall’Ospedale Bambin Gesù, l’ittero neonatale patologico può coinvolgere bilirubina indiretta e diretta. Se aumenta la forma indiretta la causa principale è l’incompatibilità da fattore Rh o gruppo sanguigno AB0 tra la mamma e il neonato. Gli anticorpi della mamma distruggono i globuli rossi del neonato, causando l’incremento di bilirubina. Altre cause sono anemie neonatali, infezioni o intossicazioni, deficit di enzimi, oppure patologie come malattie metaboliche o genetiche e ipotiroidismo.

Ittero neonatale: le conseguenze

La conseguenza principale dell’ittero neonatale è rappresentata dalla neurotossicità, che si presenta quando il livello di bilirubina supera i 20 mg/dL. Quando infatti la bilirubina arriva al cervello superando le barriere delle meningi può intaccare zone importanti del movimento. Si viene a causare un’encefalopatia acuta seguita da una serie di possibili disturbi neurologici, tra cui paralisi cerebrale e deficit psico-motori, e anche possibili ritardi mentali nei casi più gravi.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!