Cos'è la Sindrome di Asperger, il disturbo autistico che può portare all'isolamento

Un bambino su 250 ne è affetto, e non è una condizione da sottovalutare: la sindrome di Asperger è un disturbo dello spettro autistico che crea difficoltà, ma si può trattare per garantire una vita migliore.

È una forma di autismo che compromette le capacità relazionali e comunicative della persona: la Sindrome di Asperger è un disturbo del comportamento che può portare chi ne è affetto ad avere grandi difficoltà a relazionarsi con gli altri, cosa che porta spesso all’isolamento. Le cause dell’Asperger, che colpisce un bambino su 250, sono ancora incerte, ma gli studi di questa malattia continuano.

Negli ultimi anni la Sindrome di Asperger è stata mostrata anche in televisione. Il personaggio di Sheldon Cooper in The Big Bang Theory nel corso delle stagioni ha manifestato tutti i comportamenti tipici, e The Good Doctor con protagonista un medico Asperger. Questi personaggi iconici hanno aiutato a comprendere ed empatizzare meglio con chi ne soffre. Vediamo meglio di cosa si tratta, come si manifesta e i possibili trattamenti.

Cos’è la Sindrome di Asperger?

La Sindrome di Asperger è annoverata tra i disturbi dello spettro autistico, tanto che fino a non molti anni fa le manifestazioni di queste due patologie venivano sovrapposte. Si tratta più precisamente di un disturbo pervasivo dello sviluppo “ad alto funzionamento“, poiché non comporta ritardi linguistici o disabilità.

Prende il nome dal primo scopritore il pediatra Hans Asperger che nel 1944 aveva notato delle differenze tra questa sindrome e l’autismo. In realtà fu portata alla luce e denominata così solo nel 1981 dalla psichiatra Lorna Wing. Le cause della Sindrome di Asperger non sono ancora chiare ed esistono diverse teorie, ma la più accreditata sembra essere una mutazione genetica che riguarderebbe il cromosoma 7.

Il problema principale che riguarda i bambini con Asperger è il loro disinteresse, che si manifesta sia nel modo di fare che di parlare, con la tendenza ad isolarsi. Tutto ciò è aggravato dal fatto che i coetanei trovano difficile rapportarsi con chi ne è affetto, allontanandolo ulteriormente perché non trovano un punto in comune. Chi soffre di Sindrome di Asperger può risultare infatti purtroppo addirittura antipatico, maniacale e difficile da sopportare. È chiara pertanto la fondamentale importanza di diagnosticare il disturbo il prima possibile, in modo da aiutare al meglio il bambino.

I sintomi della Sindrome di Asperger

sindrome di asperger
Fonte: iStock

La Sindrome di Asperger si manifesta con sintomi e comportamenti che riguardano diverse sfere comunicative e relazionali. Gli ambiti influenzati sono i rapporti sociali, il comportamento, la comunicazione e il linguaggio, ma anche le capacità motorie e gli interessi quotidiani. Questo disturbo solitamente si manifesta già dopo i 2-3 anni di età, ma talvolta può essere notato solamente quando il bambino inizia la scuola.

Interazione sociale e relazioni

Il problema principale della Sindrome di Asperger è l’incapacità o la mancanza di interesse a rapportarsi e fare amicizia con i coetanei. I pazienti affetti infatti non si avvalgono del linguaggio del corpo che aiuta molto a creare relazione. Ad esempio non guardano negli occhi l’interlocutore e non assumono la gestualità e la postura tipiche delle altre persone. Non cercano l’interazione e nemmeno rapporti di affetto o amicizia. Infine, i bambini con Asperger tendono a non dimostrare le loro sensazioni, emozioni e obiettivi.

Linguaggio e comunicazione

Abbiamo detto che la Sindrome di Asperger non è accompagnata da difficoltà cognitive, e anzi talvolta i bambini con questo disturbo appaiono con un quoziente intellettivo alto. Il bambino infatti impara il linguaggio più o meno in contemporanea dei suoi coetanei, e utilizza anche un ampio vocabolario, ma mantiene un tono di voce monotono e pedante. Inoltre tende a prendere tutto ciò che gli viene detto alla lettera, non riconoscendo le diverse inclinazioni del parlato come il sarcasmo, l’ironia, i modi di dire.

Comportamento e movimento

Dal punto di vista comportamentale, i pazienti assumono degli atteggiamenti e delle gestualità ripetitivi e stereotipati, che possono sembrare inutili dal punto di vista pratico. Una sorta di rituali ai quali non riesce a rinunciare. Allo stesso modo anche i suoi interessi quotidiani diventano quasi ossessivi, tanto che continua a parlarne e ad attuarli. Dal punto di vista delle capacità motorie, può manifestare goffaggine nel modo di camminare e nella coordinazione, sensibilità a suoni, sapori e consistenze specifiche o tattili.

Altri sintomi

Esistono inoltre una serie di disturbi e patologie che si possono associare come conseguenze o complicazioni della Sindrome di Asperger. Disturbi di tipo psichiatrico come ansia e depressione spesso derivanti dalla condizione di isolamento, disturbi del sonno, epilessia o deficit visivi e uditivi, deficit intellettivi, anche se non c’è correlazione stretta tra la sindrome e ritardi cognitivi, e anomalie genetiche.

Sindrome di Asperger: test e diagnosi

Considerate la varietà e la particolarità dei sintomi, la Sindrome di Asperger non è facile da diagnosticare. È necessario, se si notano alcune delle manifestazioni elencate in precedenza, rivolgersi a un medico che effettuerà una visita neurologica per valutare le interazioni, le capacità relazionali, di comunicazione e comportamentali in relazione ai coetanei, ai genitori, agli insegnanti. Una volta raccolte le informazioni necessarie, si confrontano i risultati con i criteri specifici contenuti e riconosciuti nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM).

In caso di sospetto di Sindrome di Asperger è possibile anche effettuare dei test che aiutano con una prima diagnosi. Non sostituiscono la visita specialistica, ma i risultati possono indirizzare a rivolgersi al medico. Per i bambini il più usato è la Scala Australiana della Sindrome di Asperger (ASAS), un test di valutazione di 29 domande divise in 6 blocchi. La scala valuta competenze sociali ed emozionali, di comunicazione, cognitive, interessi specifici, competenze motorie e altre caratteristiche. Ad ogni domanda viene dato un punteggio da 0 a 6: se il risultato è tra il 2 e il 6, è necessario portare il bambino a una visita diagnostica.

Per gli adulti invece esistono test di autovalutazione, volti a comprendere in modo autonomo se c’è la possibilità di soffrire di Asperger. Il più famoso test online si chiama Aspie Quiz e valuta in generale lo spettro allargato di neurodiversità cognitivo-comportamentali, pertanto è utile anche per chi ha dubbi su altri disturbi come il bipolarismo o il disturbo ossessivo-compulsivo.

Sindrome di Asperger: come trattarla?

La Sindrome di Asperger non è curabile, ma esistono trattamenti basati sostanzialmente su terapie che aiutano a migliorare i diversi aspetti caratteristici del disturbo. Per quanto riguarda le capacità relazionali e comunicative, un team di esperti insegna la comunicazione non verbale, a riconoscere le diverse tonalità di voce e conversazione, e nella pratica come stabilire una relazione sociale e un dialogo.

Questi percorsi terapici servono anche a gestire le ossessioni per oggetti o interessi, le proprie manie e a distaccarsi dalle abitudini seriali. Come abbiamo visto, la Sindrome di Asperger può causare anche stati di depressione, iperattività o ansia. Per trattare queste particolari condizioni la terapia psicologica e comportamentale viene spesso affiancata da una cura farmacologica che aiuta a contenere i sintomi più gravi.

La prognosi per Asperger non è positiva, poiché il bambino crescendo tende a manifestare sempre difficoltà, più o meno contenute. Pertanto è davvero fondamentale riuscire a diagnosticare fin da bambino il disturbo. Educarlo al meglio alla socializzazione, avvisando anche gli insegnanti e le altre persone a contatto con lui. Dall’altra parte è necessario avere pazienza e non mostrarsi ostili e adirati con lui, che ha solamente bisogno di aiuto.

Sindrome di Asperger: i personaggi famosi che ne sono affetti

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Fonte: Web

La Sindrome di Asperger può talvolta aiutare ad esprimere al meglio le proprie capacità. È stata notata infatti una correlazione tra personalità particolarmente geniali, talentuose e capaci, con la diagnosi di questa sindrome. Genialità del passato come Albert Einstein, Isaac Newton, Charles Darwin e Wolfgang Amadeus Mozart e dei nostri giorni come Steve Jobs, secondo le descrizioni che ci sono arrivate delle loro personalità, dimostravano comportamenti tipici della Sindrome di Asperger.

Oggi sono tanti i personaggi famosi che hanno parlato del loro disturbo, e sono molto di aiuto per chi ne soffre. Prima fra tutte la scrittrice Susanna Tamaro, che nella lettera riportata sul Corriere scrive

Soffro della sindrome di Asperger, è questa la mia invisibile sedia a rotelle, la prigione in cui vivo da quando ho memoria di me stessa. La mia testa non è molto diversa da una vecchia motocicletta. In certi momenti la manopola del gas va al massimo, in altri le candele sono sporche e il motore si ingolfa.

Con lei condividono questo disturbo anche Courtney Love, Tim Burton, il comico Dan Aykroyd e Anthony Hopkins. Volto simbolo della lotta contro i cambiamenti climatici dell’ultimo anno, Greta Thunberg, considerata una tra i 25 teenager più influenti del mondo, si definisce “Attivista per il clima con Asperger” e ha dichiarato come riportato su TPI News:

Mi furono diagnosticate la sindrome di Asperger, l’Ocd e il mutismo selettivo. Questo significa che parlo solo quando penso sia necessario. E ora è uno di quei momenti. Per quelli di noi che cadono in questo spettro, quasi tutto è o bianco o nero. Non siamo molto bravi a mentire e di norma non desideriamo partecipare a quelle trame sociali a cui il resto di voi sembra appassionarsi tanto.

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